Caso Ruby:  Imane Fadil è morta. “Mi hanno avvelenata”, il pm apre un’inchiesta

Ruby morta Fabil

Olivier Morin / Afp

Imane Fadil, teste chiave nel processo Ruby

Imane Fadil, 33 anni, teste chiave della procura nei processi Ruby, è morta il primo marzo scorso dopo un calvario durato un mese. Ma si è saputo solo oggi. A darne notizia è stato il procuratore Francesco Greco, che ha comunicato anche l’apertura di una indagine. Prima di morire, Fadil ha confidato a chi le stava vicino di temere di essere stata avvelenata.

Nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Imane, avviata con l’ipotesi di reato di omicidio, la Procura sta proprio verificando l’ipotesi che la giovane modella marocchina sia stata avvelenata.

Ricoverata all’ospedale ‘Humanitas’ il 29 gennaio scorso, la teste chiave dei processi Ruby e già parte civile nel processo Ruby bis è morta il primo marzo scorso dopo quello che il procuratore Greco ha definito “un calvario”.

Nella cartella clinica, ha detto Greco, “c’erano diverse anomalie“. Anche per questo, è stata disposta un’autopsia e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che rappresenta l’accusa nel processo Ruby ter, ha aperto un’indagine nell’ambito della quale sono già stati sentiti diversi testimoni. 

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