Il punto sul caso Sea Watch

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Nel decimo giorno in mare della Sea Watch 3, la nave  con 47 migranti a bordo bloccata a largo delle coste di Siracusa, la questione appare più intricata che mai. Su più fronti. Da una parte c’è il governo che fa pressing affinché la nave dell’Ong tedesca venga sequestrata e i naufraghi spediti in Olanda. Da un’altra c’è il blitz avvenuto ieri a bordo della Sea Watch condotto da tre parlamentari italiani d’opposizione: Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana/Leu), Riccardo Magi (+Europa) e Stefania Prestigiacomo (Forza Italia). Obiettivo: valutare le condizioni a bordo dell’imbarcazione che tra i suoi passeggeri conta anche 13 minori.

Un’iniziativa che il Viminale ha bollato come una violazione delle norme della Sanità marittima. Mentre l’ex ministro e ora capogruppo del Pd Graziano Del Rio ha proposto una staffetta di deputati del Partito democratico a bordo, che sembra però destinata a non svolgersi dopo il divieto di navigazione intorno alla nave imposto dalla Capitaneria di Porto. Infine, critiche arrivano anche dall’estero con il presidente francese Emmanuel Macron che sostiene che “il popolo italiano merita dei leader all’altezza della sua storia”.

L’ordinanza della Capitaneria

In mattinata il comandante della Capitaneria di porto di Siracusa, Luigi D’Aniello, ha emesso un’ordinanza che dispone il divieto di navigazione, ancoraggio e sosta nel raggio di 0,5 miglia dalla posizione della Sea Watch, la nave olandese con 47 migranti ancorata ad un miglio dalla Baia di Santa Panagia.

Il provvedimento, che vieta anche la balneazione, le immersioni e la pesca, è stato sollecitato dal prefetto di Siracusa: “Alla luce di quanto emerso durante l’odierna riunione tenutasi in prefettura in presenza delle forze di polizia”, ha richiesto alla Capitaneria di porto di Siracusa “l’adozione di urgenti provvedimenti di disciplina della navigazione e dell’accesso nell’area di mare circostante il punto di fonda dell’unità Sea Watch 3, nell’ambito della baia di santa Panagia, mediante interdizione del tratto di mare interessato in considerazione del fatto che la presenza e/o la navigazione di altre imbarcazioni attorno alla stessa motonave possono creare problemi riguardanti l’ordine pubblico e la sanità pubblica”. Ieri alcuni parlamentari erano saliti a bordo E oggi era pronta la “staffetta democratica” del Pd. 

Il piano della maggioranza

Quali saranno le prossime mosse del governo sul caso Sea Watch? Lo ha spiegato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio nel corso di un’intervista al programma di Massimo Giletti “Non è L’Arena” su La7.  “Il governo italiano – riporta Repubblica – è impegnato in queste ore a produrre con le autorità tutte le informazioni con la magistratura affinché si possa sequestrare l’imbarcazione”.  Poiché Sea Watch batte bandiera olandese, inoltre, l’intenzione dell’esecutivo è quella di “far arrivare in Olanda queste persone”.

“Io – prosegue Di Maio – non sono per registrare coloro che sbarcano in Italia, se le registra il governo olandese. Se poi la nave non è olandese, il governo ce lo deve dire ma su questo sta avendo un atteggiamento ambiguo”. Lunedì mattina, intervistato da Rtl 102.5, Salvini ha ribadito la sua posizione: “Salvare vite umane significa bloccare le partenze – si legge su La Stampa – Quelle donne e quei bambini, che per la verità non ci sono sulla Sea Watch, non devono essere messi in mano agli scafisti. Chi arresta gli scafisti vuole salvare queste vite. Ai primi di marzo tornerò in Africa, dove stiamo lavorando a progetti di sviluppo per aiutare a non scappare quelle donne e quei bambini”.

Il blitz che non è piaciuto a Salvini

I parlamentari saliti a bordo della Sea Watch “non hanno rispettato le norme igienico-sanitarie, possono portare a terra di tutto e di più”, è il commento durissimo del ministro dell’Interno. Soprattutto, il ministro dell’Interno che, come  sottolinea Il Mattino, “resta l’alleato di centrodestra e socio di maggioranza della coalizione, nonostante la convivenza al governo col M5S”, ce l’ha con la Prestigiacomo. “Parlamentari italiani (fra cui uno di Forza Italia) non rispettano le leggi italiane e favoriscono l’immigrazione clandestina? Mi spiace per loro, buon viaggio!”

Lei difende la sua iniziativa sul Corriere della Sera: “Come si faceva a rimanere indifferenti? Quella nave con 47 persone a bordo ammassate una sull’altra è ancorata davanti al porto della mia città. Come potevo far finta di niente?”. Poi ha aggiunto: “La mia — risponde a chi, anche nel suo partito, l’ha criticata per il trasversalismo umanitario — è stata un’azione dettata dalla coscienza”. In difesa della Prestigiacomo ci sono solo Mara Carfagna e Gianfranco Micchiché, mentre Antonio Tajani, ospite dell’Annunziata su Rai3, è costretto a ribadire la linea della fermezza del partito: “Né Berlusconi né noi ne sapevamo nulla – assicura – è un’iniziativa a titolo personale, di una mamma, di una parlamentare di Siracusa”. Credo sia stata spinta “più da un fattore umano che politico”.

Lei tira dritto e commenta ancora al Corriere: “Mi dispiace che Salvini sia irritato. In realtà io l’ho cercato a lungo nella giornata di sabato ma non ha risposto. Eravamo in contatto con la Capitaneria di porto per avere un permesso per salire a bordo. Alla fine ci è stato negato e così stamattina (ieri, ndr) abbiamo deciso di raggiungere la nave con un gommone preso in affitto”. Quanto alle violazioni delle leggi sottolinea che le motovedette della Guardia costiera e della Finanza “erano lì, e se avessimo fatto qualcosa di illegale ci avrebbero bloccati. E non lo hanno fatto”.

L’Italia merita leader all’altezza. Parola di Macron

Intanto sull’esecutivo arrivano parole dure anche oltre-confine. “Il popolo italiano merita dei leader all’altezza della sua storia”: ne è convinto Emmanuel Macron che interviene per la prima volta dall’inizio delle tensioni tra Italia e Francia sul tema dei migranti e dell’Africa. Lo fa durante una visita in Egitto dichiarando che le critiche di Luigi Di Maio e Matteo Salvini “non hanno alcun interesse. Non risponderò, è la sola cosa che si aspettano”.

Le parole del presidente francese non sono andate giù a Di Maio che, si legge sul Fatto Quotidiano, sempre da Giletti ha replicato: “Prima di fare la morale all’Italia, Macron dovrebbe liberare dal neocolonialismo francese gli Stati africani, perché se quegli Stati li impoverisce poi quelle persone partono”, ha spiegato aggiungendo che nel prossimo Consiglio europeo verrà posto il tema del franco Cfa. “Abbiamo denunciato una cosa rilevante questa settimana: la Francia stampa una moneta per i paesi africani – ha detto il leader M5s – che le consente di avere il diritto di prelazione sulle risorse che importa. Comprendo che a Macron dia fastidio la denuncia del governo italiano e del M5s”.

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