La storia dei 150 milioni di lire trovati in una villa di Bari

La storia dei 150 milioni di lire trovati in una villa di Bari

Aggiornamento delle 13.00: stiamo verificando questa notizia pubblicata sul nostro sito alle 12.00 per capire che non si tratti di una bufala, simile ad alcune che abbiamo verificato qui

Stando a quanto ha riportato oggi la Gazzetta del Mezzogiorno, un 31enne brindisino, Giuseppe De Ruvo, che vive a Roma da molti anni dove lavora come cassiere di un supermercato, tornato in Puglia per seguire i lavori di ristrutturazione di una vecchia villa disabitata di proprietà del padre, vicino Bari, avrebbe trovato nell’intercapedine di un muro da buttare giù un tesoretto fatto di “banconote da 500mila, 100mila e 50mila lire e due buoni del tesoro del valore di 50 milioni di lire l’uno. Per un totale di circa 150 milioni di lire”. 

Ma siccome la valuta è fuori circuito dal 2002 gli sarebbe stato impossibile cambiarla in una banca, ma tramite un amico, spiega la Gazzetta, “si è allora rivolto all’Associazione italiana risparmiatori e, in particolare, all’avv. Stefano Rossi. È partito così un atto di citazione nei confronti della Banca d’Italia sul presupposto (suffragato da alcune sentenze che avallano la sua posizione) che la prescrizione e la decadenza decorrono dal momento in cui un soggetto è posto nelle condizioni di poter esercitare il diritto. Nel caso di De Ruvo, dal momento della scoperta”.

Il sospetto però è che dietro l’Associazione italiana risparmiatori e l’avvocato Stefano Rossi, ci sia una la stessa associazione che un anno fa fu raccontata da un’inchiesta dell’AGI. La fondazione italiana risparmiatori, che ha diffuso a giornali e siti negli anni diversi comunicati stampa dove si inventavano storie mai avvenute. 

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.

Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.

Post simili: