Le rivelazioni sulla situazione del rapimento di Padre Dall’Oglio 

Le rivelazioni sulla situazione del rapimento di Padre Dall'Oglio 

L’Isis starebbe usando alcune ostaggi occidentali, tra cui Padre Dall’Oglio, come merce di scambio, in modo da poter ottenere il lasciapassare dei propri militanti da uno degli ultimi territori sui quali ha ancora il controllo. Lo sostengono “autorevoli fonti curde” interpellate dal Times. A quanto scrive il quotidiano britannico, i negoziati in corso riguarderebbero, oltre al sacerdote italiano, anche il giornalista inglese John Cantlie e un’infermiera neozelandese della Croce rossa. Padre Dall’Oglio è stato rapito in Siria nel 2013.

In pratica, le milizie dello Stato islamico starebbero cercando di raggiungere un accordo con le forze arabo-curde sostenute dagli Stati Uniti allo scopo di garantire la propria salvezza. In cambio offrono il rilascio dei tre ostaggi. Cantlie è noto per esser stato usato dall’Isis nei propri video di propaganda. Del gesuita italiano, 64 anni, non si hanno più notizie certe da anni. 

Il commento della Farnesina

“Manteniamo il riserbo, ma posso dire che l’Italia non ha mai lasciato indietro nessuno e ha sempre seguito ogni caso con il massimo scrupolo e la massima attenzione” ha commentato il sottosegretario agli Esteri, Guglielmo Picchi (Lega), in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei. “Vogliamo che la vicenda Dall’Oglio si concluda con certezze e risposte chiare”, ha aggiunto il sottosegretario. “Lo dobbiamo a ogni cittadino italiano che opera all’estero in qualsiasi forma sia che faccia il missionario come padre Dall’Oglio sia che faccia qualsiasi altro mestiere. Ribadisco il massimo impegno per ogni cittadino italiano all’estero”, ha concluso. 

“Plausibile che sia ancora vivo”

È “plausibile” che padre Paolo Dall’Oglio sia ancora vivo, ha detto all’AGI Riccardo Cristiano, presidente dell’associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio, È uno scenario “molto complesso ma a mio avviso plausibile perché è la prima volta che fonti attribuibili direttamente all’Isis parlano di padre Paolo”, osserva il giornalista. “È plausibile – spiega – perché già in passato i combattenti dell’Isis avevano proposto il rilascio degli ostaggi in cambio della cessazione delle ostilità: è successo a Raqqa e ad Arsal”.

La novità è “che venga proposto uno scambio di ostaggi internazionali per ottenere un passaggio sicuro ai miliziani, in modo che possano lasciare l’area in cui sono assediati dai curdi”. “Questo fa pensare che nella colonna dell’Isis ci siano persone di primaria importanza”.

Cristiano conferma inoltre che “finora non erano mai arrivate notizie certe sullo stato di padre dall’Oglio, ma sempre solo notizie di seconda mano, sia sul fatto che fosse vivo che sulla sua presunta uccisione”. 

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it.

Se invece volete rivelare informazioni su questa o altre storie, potete scriverci su Italialeaks, piattaforma progettata per contattare la nostra redazione in modo completamente anonimo.

Post simili: