Perché è scoppiata una nuova lite sui migranti tra Italia e Malta

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Ravagli 

Matteo Salvini a Porta a porta (Ravagli) 

“Abbiamo dimostrato che sappiamo difendere i confini e dimostreremo che eventualmente possiamo anche bloccare bilanci e attività europee fino a che l’Europa e qualche Paese continuerà a prendere in giro gli italiani”. Matteo Salvini, in visita all’Eicma, è durissimo, dopo il nuovo scontro sui migranti con Malta, la cui guardia costiera ieri avrebbe intercettato una imbarcazione con 13 persone a bordo, due delle quali donne, e, anziché portarla al sicuro, avrebbe fornito all’equipaggio una bussola per indicare la rotta verso l’Italia. A riferirlo sono fonti del Viminale, secondo le quali il personale maltese ha poi distribuito acqua, due taniche di benzina e giubbotti di salvataggio di marca “Mecca Marine”, azienda maltese che produce anche le uniformi della Marina de La Valletta. L’imbarcazione è poi arrivata a Lampedusa, dove i migranti hanno raccontato l’episodio.

“Il barchino scortato per un’ora”

Sempre secondo le stesse fonti, ci sono indizi che, per gli investigatori, rendono credibili le testimonianze. Il barchino, arrivato la mattina di venerdì 9 novembre in Sicilia, era stato avvistato la notte prima da un velivolo della Guardia di finanza in acque sar maltesi. Tra le 21 e le 22, infatti, l’imbarcazione partita dalla Tunisia aveva finito il carburante: solo dopo qualche ora, verso le 4 e grazie alla segnalazione italiana, erano intervenuti i maltesi.
Una nave si era fermata a un centinaio di metri dalla barca alla deriva, facendo partire un gommone: a bordo alcune persone che, secondo i racconti degli africani, avevano divise “come quelle della Guardia costiera” de La Valletta. Dopo aver riempito il serbatoio, il barchino sarebbe stato ‘scortato’ verso l’Italia per almeno un’ora di navigazione. I giubbotti della ‘Mecca Marine’ erano stati dati dai maltesi anche agli immigrati poi saliti a bordo della Diciotti, lo scorso 15 agosto.

Salvini parla di “atto ostile”

“Troppi indizi ci fanno credere d’essere di fronte a un vero e proprio atto ostile di un altro Paese dell’Unione europea: dopo quanto emerso a Claviere nelle ultime settimane, c’è la sensazione che l’Italia sia sotto attacco”, è la reazione a caldo di Salvini, “alcuni Paesi membri dell’Ue si disinteressano degli immigrati e ce li rifilano, mentre Bruxelles ci minaccia di sanzioni per la manovra: non ci faremo intimidire”.

La replica di La Valletta è affidata al ministro dell’Interno, Michael Farrugia, il quale afferma su Twitter che il suo omologo italiano “dovrebbe comprendere che non sempre le barche in mare sono in difficoltà e, se le persone a bordo non vogliono essere soccorse, nessuna autorità in zona Sar può proibire loro di proseguire il viaggio”.

“È Roma che non rispetta gli impegni”, replica Malta

“Ferma questo gioco”, prosegue Farrugia, rivolto a Salvini, “devono finire le critiche a Malta”. Farrugia rimprovera a sua volta Roma per non “aver adempiuto agli obblighi internazionali e alle convenzioni relative alla Sar (zona di ricerca e soccorso, ndr)”. Malta, dal canto suo, “ha sempre rispettato il principio del più vicino luogo sicuro”, in cui sbarcare i migranti”. La Valletta, conclude il ministro, “ha fatto molto piu di quanto ci si poteva aspettare, facendo sbarcare i migranti per ragioni umanitarie, visto che l’Italia aveva negato loro in modo sistematico qualsiasi forma di assistenza”. 

“Bugiardi. Al governo in Francia e al governo a Malta abbiamo dei bugiardi e alla commissione Ue abbiamo dei distratti”, ribatte Salvini, “l’Italia ha accolto 700 mila immigrati negli ultimi anni: nessuno può permettersi di darci lezioni, tantomeno Malta; se Malta e Francia ci prendono in giro, ne pagheranno le conseguenze”. “Se qualcuno era abituato a trattare l’Italia da campo profughi, con me e con questo governo ha sbagliato indirizzo. Quindi, se è provato che i francesi scaricano i migranti nei boschi di notte e che i maltesi diano benzina, giubbotti e bussole agli immigrati dicendogli: ‘Sempre dritto si arriva in Italia’, a questo punto invece di aspettare le letterine di Bruxelles, siamo noi che mandiamo letteracce a Bruxelles, perché mi sono rotto le palle”, aggiunge il vicepremier ironizzando su una dichiarazione del sindaco di Milano Giuseppe Sala, “non per i centri commerciali o Avellino, mi sono rotto le palle del fatto che il resto d’Europa tratti l’Italia come un campo profughi. Ho ridotto gli sbarchi, voglio aumentare le espulsioni”. 

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