Soffrirà, muterà, ma la Terra non scomparirà. Una mostra a Milano

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Mauricio Lima

Il lago Poopo in Blovia, prosciugato nel 2015

Per “invertire la marcia” del riscaldamento del pianeta ed evitare che nel futuro cessino le condizioni per la vita umana sulla terra occorrerà adottare “misure senza precedenti”. Lo ha constatato, presentando la mostra “Capire il cambiamento climatico” al Museo di Storia Naturale di Milano, il presidente della Società Meteorologica Italiana, Luca Mercalli. “Viviamo in un momento cruciale della storia dell’umanità, l’Antropocene, in cui la presa di coscienza delle popolazioni, la posizione dei governi, la rivoluzione tecnologica delle energie rinnovabili e la scelta etica di consumi più moderati rappresentano l’unica possibilità di invertire una marcia che ci porta verso tempi ostili”, ha aggiunto.

In un momento in cui soprattutto i giovani dimostrano sensibilità al tema del futuro del pianeta, facendo propria la battaglia della giovanissima Greta Thunberg e manifestando tutta la loro preoccupazione, dal 7 marzo al 26 maggio il Museo milanese ospita la prima mostra dedicata al cambiamento del clima. I visitatori potranno scoprire le cause e gli effetti attuali e futuri del riscaldamento globale, attraverso il linguaggio fotografico di National Geographic e le tecnologie digitali anche interattive.

L’idea centrale della mostra è che la Terra non morirà: soffrirà, cambierà, muterà, ma non scomparirà, anche se a scomparire potrebbero essere le condizioni per la vita umana. La temperatura della Terra è aumentata di oltre un grado Celsius nell’ultimo secolo, il 2018 è stato il quarto anno più caldo della storia a livello globale e il primo anno più caldo in Italia, Francia e Svizzera.

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Brian J. Skerry

Inquinamento marino

Capire le cause e conoscere gli effetti del riscaldamento globale è un passo fondamentale per contrastare questa tendenza e cambiare il corso del futuro. In mostra, oltre 300 scatti fotografici realizzati da grandi maestri della fotografia del National Geographic, raccontano la profonda trasformazione del Pianeta causata dal riscaldamento globale: dalla fusione dei ghiacci perenni che si riducono oltre 400 miliardi di tonnellate ogni anno, ai fenomeni meteorologici estremi come le ondate di caldo senza precedenti o l’incremento di tempeste e uragani, dall’aumento di periodi di intensa siccita’ all’aumento del livello dei mari di 3,4 millimetri all’anno.

Questi drammatici cambiamenti interessano tutte le regioni del Pianeta e sono destinati a intensificarsi nei prossimi decenni se non si mettono in atto interventi efficaci. Installazioni digitali, olfattive e sonore e postazioni interattive si susseguono nel percorso espositivo sviluppato su un’area di 400 metri quadrati e suddiviso in momenti distinti: esperienza, consapevolezza e azione. 

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