Un ex Lunapop ha creato una app per la tutela della reputazione sul web 

linkiller ex lunapop tutela digitale

L’idea di un’applicazione per ripulire la rete dai contenuti negativi e difendere la reputazione “digitale” delle persone è di una ex pop star bolognese, tra i fondatori del gruppo dei Lunapop. “La reputazione dei nostri nonni si costruiva in Piazza Maggiore – ha spiegato all’Agi – Adesso il web  è diventato come una piazza ed è  Internet il ‘padre’ della nostra identità’. Ormai siamo tutti connessi e tutti famosi. Per questo è  nato ‘Linkiller’, per ripulire la Rete dai contenuti negativi”.

Gabriele Gallassi, bolognese con un passato da musicista assieme a Cesare Cremonini, è co-fondatore di “Tutela Digitale”, start up creata per difendere la reputazione online di privati o imprese. Dopo la laurea in giurisprudenza “la mia attività   – ha raccontato l’imprenditore – si è concentrata nella protezione dei diritti d’autore contro la pirateria online dei file musicali”. Poi l’idea, nel 2017, di creare una vera e propria start up insieme a Sveva Antonini avvocato specializzato in proprietà intellettuale e diritto delle nuove tecnologie. Un team di informatici, legali ed esperti di Internet, che dialoga direttamente con testate, webmaster, social network o Google stesso.

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 Linkiller, il logo
 

“Non siamo degli hacker. Agiamo nel pieno rispetto della normativa” precisa lo startupper. Si tratta di un mix tra “avvocati 2.0 e sentinelle del web”, studiato per ‘ripulire’ la Rete dai contenuti negativi, per sorvegliare e riabilitare le identità digitali o addirittura per ‘cambiare vita’ scomparendo da Internet per poi ricostruirsi una nuova immagine.  Tra i clienti della start up, aziende diffamate, ex fidanzate penalizzate da foto osé sui social ma anche vittime di ricatti a luci rosse via web o colletti bianchi citati da articoli lesivi ormai datati.  

Come funziona Linkiller?

“Si tratta di una web app che localizza, attraverso un monitoraggio continuo della Rete,  i contenuti negativi per  aziende e privati eliminandoli o de-indicizzandoli da internet. L’applicazione  attiva già da sette mesi, sarà a breve utilizzabile come applicazione mobile scaricabile nei principali store”.

Il contenuto negativo come viene segnalato?

Attraverso un sistema veloce ed intuitivo. Dopo essersi registrato nell’applicazione, l’utente indica  il link indesiderato,  poi ne può monitorare in tempo reale la  scomparsa dal web. Il tutto è automatizzato grazie ad una piattaforma tecnologica proprietaria, ma resta  fondamentale la supervisione e la consulenza da parte dei legali e di esperti in ingegneria reputazionale di Tutela Digitale. Il tutto avviene  in tempi brevi. Se non ci sono particolari problematiche si parla di giorni, non certo di mesi o di anni”.

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 Gabriele Galassi e Sveva Antonini

Chi si rivolge principalmente alla vostra piattaforma?

I casi sono diversi. C’è, ad esempio, la ragazza che vuole eliminare i video o le foto osé pubblicati sui social dall’ex fidanzato. Ci è capitato anche il caso di una soubrette che, avendo cambiato completamente lavoro, non voleva più visualizzate sul web le immagini dell’attività precedente. O di un noto imprenditore della moda stanco di vedersi ritratto insieme all’ex moglie. Ma ci sono anche vittime di ‘ricatti’ a sfondo sessuale che temono la diffusione di video, foto o file audio compromettenti. Oppure professionisti diffamati o persone che si sono viste pubblicati online i loro dati sensibili per una falla nel sistema. Infine, in un solo anno abbiamo rimosso dal web 2.500 articoli applicando il diritto all’oblio eliminando, cioè, notizie che con il tempo non erano più di interesse pubblico”.

Il processo di eliminazione dal web  dei contenuti non graditi è complicato?

Non è così impossibile come pensano in molti. Certo il web è una giungla ma nel nostro caso abbiamo avuto l’85 per cento di casi risolti in modo positivo.  In generale, comunque, è molto più semplice eliminare un contenuto se si sono verificate violazioni nella pubblicazione di foto o video  rispetto a contenuti diffamatori. I social, infatti, sono  più attenti agli aspetti relativi ai copyright rispetto a quelli reputazionali. Il fenomeno della diffamazione sottende un’analisi precisa da parte del nostro team di esperti. Poi c’è da precisare che noi ‘filtriamo’ le richieste che ci arrivano e non accettiamo quelle impossibili”.

Quali sono i costi per un potenziale utente di Tutela Digitale?

La cosa importante  è che noi chiediamo il pagamento solo a fronte del risultato ottenuto. Per quanto riguarda i costi, dipende dalla mole di lavoro, comunque in generale i nostri servizi sono accessibili a studenti così come a imprenditori”.

Per avviare la vostra start up avete ottenuto dei finanziamenti?

No, il nostro percorso è stato completamente auto-finanziato. Siamo partiti confrontandoci attorno ad un tavolo, io e Sveva Antonini”.

Lei è stato uno dei fondatori dei Lunapop. La musica ha ancora un ruolo nella sua vita?

“Mi fa piacere vedere la continuazione di un talento come Cesare Cremonini. La mia attività di imprenditore  è nata proprio dalla passione per la musica. Continuo a scrivere canzoni come autore,  e la musica rimane una parte importate della mia  vita”.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

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