“Ho trattato spesso con i libici, ma adesso serve l’intervento di Bruxelles”

“Bisogna alzare il livello diplomatico, non e’ un problema di forza muscolare, la diplomazia italiana non ce la fa, c’e’ bisogno che si coinvolga Bruxelles, che non puo’ stare piu a guardare su cio’ che accade nel Mediterraneo nei rapporti con i paesi rivieraschi”. Lo dice Nicola Cristaldi, ex deputato, presidente dell’Ars e piu’ volte sindaco di Mazara del Vallo, che durante la sua attivita’ politica ha partecipato alle trattative per il rilascio di pescherecci.

“La visita del ministro degli Esteri in Libia, che ha incontrato solo una parte dei governanti, ha provocato le reazioni di Haftar e naturalmente non e’ stato un buon passo da questo punto di vista”, commenta l’ex sindaco della citta’. “Cosa c’entrano i nostri pescatori con i fatti interni della Libia? Ormai pero’ sono diventati oggetto di ricatto, questa e’ la realta’. Ma voi pensate che davvero l’Italia possa prendere quattro galeotti e darli in cambio della liberazione dei nostri pescatori? Ci sono altri metodi per liberarli – continua Cristaldi – e questo governo sa come si fa, lo abbiamo visto in altre vicende internazionali. Di queste cose se ne e’ sempre parlato e forse qualche volta si e’ fatto, ma piu’ passano i giorni meno e’ fattibile un’operazione di questa natura“.

Nei vari incarichi ricoperti Nicola Cristaldi si e’ occupato delle trattative per il rilascio di pescherecci. “Ricordo l’epoca in cui si interveniva con Vito Miceli, capo dei Servizi segreti e personalita’ di livello internazionale, che ben conosceva la situazione dei paesi del Nordafrica”, racconta l’ex deputato di Alleanza Nazionale.

Nella valutazione, secondo Cristaldi, bisogna considerare che “la marineria di Mazara del Vallo non ha piu’ lo stesso potere politico contrattuale degli scorsi decenni, non abbiamo piu’ 400 natanti, non abbiamo piu’ 15 mila addetti alla pesca e quindi non siamo piu’ un elemento appetitoso per la politica regionale e nazionale e quindi il potere contrattuale e’ diminuito. In altri tempi non si sarebbe verificato tutto quello che c’e’ attorno ai familiari che sono accampati davanti la Camera dei deputati senza che faccia notizia. Si aggiunga la rassegnazione della popolazione mazarese, che, avendo una bella flottiglia di parlamentari alla camera e avendo un ministro che e’ della nostra citta’, non riesce ad avere informazioni e sprofonda nello sconforto e nell’angoscia”. 

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