I locali sono chiusi e il barista acrobatico si allena in piazza 

AGI – Un vecchio zaino di scuola con dentro uno shaker al posto dei libri. Tom Cruise nel film “Cocktail” come prima fonte di ispirazione. E un tatuaggio con due bottiglie incrociate sul braccio sinistro, all’altezza del gomito, con la scritta “Stay Flair”. Poi, come ogni mattina, una piazza e molte ore di allenamento per far volteggiare ‘in sicurezza’ gli strumenti del mestiere.     

Il Covid non spezza i sogni di Illya Poljanovskjj 21 anni, cittadino italiano nato in Ucraina. ‘Scappato’ dalla povertà, è arrivato a Ferrara da piccolo, insieme alla mamma e alla nonna. La sua routine quotidiana è solo momentaneamente interrotta dalle restrizioni anti-Covid scattate nel periodo delle feste.

“Da un anno mi sto allenando, tutti i giorni,  per diventare un barista acrobatico. Una grande passione che spero diventi la mia futura professione” racconta il giovane all’AGI. Ormai a Ferrara, città dove vive da quando aveva 4 anni, in molti hanno imparato ad apprezzarne la tenacia. Prima della ‘stretta’ natalizia, bastava passeggiare in piazza Ariostea, nel centro della città estense, e non si poteva non notare un ragazzo con gli occhi azzurri, slanciato,  di 190 centimetri che lanciava in aria bottiglie e shaker.

Spesso è stato scambiato per un artista di strada.  “Le persone sono incuriosite e io spiego loro la mia attività”. Così a ‘fatti’ e parole i passanti hanno imparato dell’esistenza di una disciplina poco conosciuta in città: il “flair bartending”, ovvero, le tecniche acrobatiche per  preparare i cocktail inventate dal barman.

Nelle giornate ‘gialle’ Illya è barista ‘acrobatico’ la mattina, poi lavora dietro a un bancone ‘tradizionale’, prepara aperitivi e serve caffè al pomeriggio. “Dopo colazione esco e mi alleno 4 ore e mezza. A pranzo vado a lavorare al ‘Bar Nuovo’, in piazza  fino alle 18 quando chiudiamo il locale. Durante il lockdown in primavera mi esercitavo nel cortile della mia vecchia casa. Ora che posso scelgo luoghi spaziosi all’aperto”. 

Il  coronavirus non dà tregua a bar e ristoranti. Ma fiducia e speranza, almeno per il 21enne, resistono anche al virus. “Bisogna tenere duro. Occorre sensibilizzare tutti al rispetto delle norme anti-Covid. Appena usciremo da questa emergenza sarà una grande festa. I locali rimarranno aperti fino a tardi, la gente ricomincerà a divertirsi senza aver paura del Covid”.     

Dopo il diploma in ragioneria, Illya ha frequentato un corso da barista acrobatico a Milano. “Il mio sogno è portare questa disciplina anche a Ferrara. Per questo mi alleno ore e ore. Quando mi sento sicuro e sempre con il permesso del mio capo provo qualche movimento anche nel mio bar. Faccio volare qualche cubetto di ghiaccio, lo shaker, la frutta”. 

Intanto la perseveranza del 21enne non è sfuggita neanche al sindaco di Ferrara. “Esperienze come questa – sottolinea all’AGI Alan Fabbri – mostrano l’entusiasmo e l’intraprendenza di tanti giovani che continuano a credere nei propri sogni e a perseguire i propri obiettivi, nonostante le grandissime difficoltà di questo periodo e le incertezze a cui sono esposte molte professioni, duramente toccate da chiusure e restrizioni.

Complimenti a Illya e a tutti i ragazzi e le ragazze che, come lui, non si arrendono. Sono al loro fianco  – conclude il sindaco di Ferrara – e mi auguro che, a tutti i livelli, a partire dal governo, si comprenda fino in fondo che senza investimenti sui giovani e sul lavoro non c’è futuro”.

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