L’emergenza migranti preme sulle coste e sul governo

AGI – Sarà costituita una cabina di regia per gestire l’emergenza migranti che si fa sempre più pressante sul governo e sulle coste italiane, dopo che in poche ore altre mille persone sono sbarcate a Lampedusa

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha sentito al telefono il presidente del Consiglio, Mario Draghi, per affrontare il tema. Fonti del Viminale hanno riferito che si tratta di interlocuzioni sul tema dell’immigrazione in particolare in vista della stagione estiva che, con il mare calmo, genera sempre un aumento degli sbarchi davanti alle coste italiane.

Proprio per fare il punto della situazione è stato deciso di istituire una sorta di cabina di regia che si occuperà di affrontare il fenomeno. Nei prossimi giorni, si è appreso, inizieranno gli incontri che prevedono il coinvolgimento oltre che del ministero dell’Interno e della presidenza del Consiglio dei Ministri anche del Ministero degli Esteri e della Difesa. Il problema riguarda i rapporti bilaterali dell’Italia con i Paesi di partenza dei migranti, come Libia e Tunisia, e con la stessa Unione europea. Il Viminale ha più volte sollecitato il rispetto dell’accordo siglato a Malta che prevede il ricollocamento di solidarietà dei migranti nei diversi Stati europei

Giornata difficilissima a Lampedusa: dalla notte di sabato sono approdati sull’isola 1.427 migranti a bordo di 15 diverse imbarcazioni. La prima ha portato 325 persone ed è stata intercettata a 8 miglia dall’isola. La seconda, intercettata a 5 miglia dalla costa, è stata scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza fino a molo Favaloro. A bordo c’erano 90 migranti di varie nazionalità, 83 uomini, 6 donne e una neonata.

Altri due approdi, poi sono stati autorizzati al molo dell’isola: uno con 98 migranti (tutti uomini, quasi tutti originari del Bangladesh) e uno con 6 migranti di nazionalità tunisina, tutti uomini. E poi, ancora, in tarda mattinata sono sbarcati altri 398 migranti dalle motovedette di Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza. Si tratta di migranti di diversa etnia: tra loro ci sono 24 donne e 6 bambini. Viaggiavano a bordo di un peschereccio in ferro che era stato lasciato in avaria a tre miglia circa da Lampedusa. 

A seguire altri due sbarchi: uno di 97 migranti provenienti in larga parte dal Bangladesh (tutti uomini) che sono stati intercettati su una nave a circa 2 miglia da Lampedusa e un settimo sbarco avvenuto alle 13. In questo caso è stata la Guardia di Finanza a scortare sul molo Favarolo 38 migranti di nazionalità tunisina. Tra questi due donne e un bimbo che si trovavano a largo dell’isola su una piccola imbarcazione in legno.

Ancora due sbarchi con un totale di 129 persone a bordo sono stati registrati poco dopo. In entrambi i casi le imbarcazioni sono state avvistate a 6 miglia dalla costa: a bordo subsahariani e tunisini. Altri migranti, tutti tunisini, sono sbarcati sull’isola dopo essere stati soccorsi a largo. Il barcone su cui viaggiavano, lungo 12 metri, è stato posto sotto sequestro.

Altri tre sbarchi – e si è arrivati a quota 13 – hanno portato sull’isola di Lampedusa altri 64 tunisini. E 89 persone di varie nazionalità sono stati intercettati a circa 6 miglia dalla costa di Lampedusa e scortati fino a molo Favarolo dalla motovedetta Cp 282. Un quindicesimo, infine, ha portato sull’isola altri 18 migranti soccorsi dalla motovedetta Cp 306 Sar. 

“È necessario un incontro col presidente Draghi”, dice Matteo Salvini facendo notare che “con milioni di italiani in difficoltà, non possiamo pensare a migliaia di clandestini, già 12 mila – annota ancora il leader della Lega, dopo il nuovo consistente arrivo a Lampedusa – sbarcati da inizio anno”.

Per Fratelli d’Italia “l’unico strumento per contrastare questa invasione di massa è il blocco navale, che va attuato subito e in accordo con le autorità del Nord Africa”.  “Non vogliamo abituarci a questo tipo di notizie. L’immigrazione clandestina va fermata. Vanno fermati gli scafisti e le Ong immigrazioniste che speculano sulle tragedie. Come Fratelli d’Italia continuiamo a chiedere al Ministro Lamorgese un immediato blocco navale” scrive su Facebook Giorgia Meloni.

Ma si moltiplicano anche gli Sos dal Mediterraneo: al momento 231 sarebbero alla deriva in zona sar di Malta: l’ultima segnalazione riguarda 96 persone, tra loro donne incinte e bimbi. “Chiedono aiuto – dice Alarm Phone – urlano ‘Non vogliamo morire quì. Le autorità sono informate. Dicono che due persone hanno perso i sensi e hanno difficoltà a respirare. Proviamo a supportare per telefono, ma non possiamo rassicurarli perché Malta non risponde al telefono”. Nelle scorse ore sono state raccolte le richieste di aiuto di altre due barche con 80 e 55 persone sempre in zona Sar maltese che rischiano di affondare.

“Ancora molte e disperate richieste di soccorso nel Mediterraneo. Serve un sistema, non si può ignorare cosa sta accadendo da troppo tempo”. Lo dice la portavoce dell’Unhcr, Carlotta Sami.

“L’Italia non può permettersi ambiguità su un tema fondamentale come quello dei flussi migratori, e meno che mai può permettersi di gestire l’arrivo dei migranti con la logica dell’emergenza quotidiana. Se in un giorno sbarcano mille migranti sull’isola, la macchina dell’accoglienza, anche se tra mille difficoltà, puo’ reggere. Ma se ne arrivano tremila o quattromila che facciamo?”, dice il sindaco di Lampedusa e Linosa, Toto’ Martello.

Il primo cittadino chiede “regole chiare per il soccorso in mare e per il controllo nel Mediterraneo”, e “azioni di tutela dei diritti umani”, ma anche “meccanismi che salvaguardino Lampedusa e la sua comunità”. “Siamo un territorio di confine non solo italiano ma anche europeo, anche Bruxelles deve assumersi le sue responsabilità”, spiega.

Quanto al leader della Lega, Matteo Salvini, “ha perso il pelo ma non il vizio. È da irresponsabili ricominciare a fomentare odio sociale mettendo ‘gli italiani contro i migranti'”, mentre Giorgia Meloni che chiede di attivare un ‘blocco navale’, dice “una sciocchezza talmente evidente che non merita neppure commenti”. 

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