Nel porto di Genova il tampone per i lavoratori sarà gratuito

AGI – Praticamente tutte le aziende del porto di Genova hanno dato l’ok per pagare i tamponi ai lavoratori. Resta da risolvere solo il nodo legato a Compagnia Unica, per cui al momento rimane il tampone calmierato.

È il risultato ottenuto dopo giorni di proteste, scioperi e tavoli aperti con tutti i soggetti coinvolti, come quello di ieri in prefettura alla presenza dell’Autorità portuale, e quello di oggi proprio nella sede dell’Authority.

“Siamo partiti lo scorso 14 ottobre che poche aziende avevano dato la propria disponibilità a fornire tamponi gratis, fino ad oggi che tutte hanno detto di sì: è un buon risultato” osserva Jose Nivoi, portavoce del Calp e dirigente USB al termine della riunione a Palazzo San Giorgio. 

La mattinata era iniziata con il secondo giorno di sciopero, indetto dall’Usb, e con un presidio proprio davanti la sede dell’Authority.

Le richieste dei lavoratori di ottenere tamponi gratuiti per tutti i lavoratori del porto e una gestione più efficiente dell’accesso ai test anti covid attraverso hub interni allo scalo, con orari compatibili con i turni di lavoro, sono state dunque accolte. I tamponi sono per tutti i lavoratori che vorranno ricorrervi, anche quelli vaccinati e con green pass. “Ovviamente è su base volontaria”, precisa il dirigente Usb.

Resta da risolvere il problema Compagnia Unica (Culmv) per cui permane invece il tampone calmierato, quindi non gratuito. Su questo prosegue la trattativa.

È stata affrontata anche la questione della logistica e sono state trovate soluzioni con Psa e le altre aziende per avviare convenzioni con hub e farmacie che forniranno tamponi gratis.

La prossima settimana, in Prefettura, con le parti sociali, aziende e Authority si cercherà di trovare la quadra sulla possibilità di utilizzare hub mobili, come quelli degli autotrasportatori che si sono già detti disponibili ad avviare convenzioni con le aziende.

“L’85% dei problemi è stato risolto – dice Nivoi – ma resta la preoccupazione perché la vicenda dell’obbligatorietà del green pass ha distolto l’attenzione dal rispetto delle altre procedure di sicurezza sul posto di lavoro, come distanziamento, mascherine, igienizzazione. Chiediamo che tutto questo venga monitorato e, al prossimo incontro in Prefettura, avanzeremo la richiesta di un tavolo tecnico per questo”.

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