Sale a 13 il bilancio delle vittime. Allagate anche Cervia e Lugo

AGI – L’Emilia Romagna è devastata delle alluvioni che hanno sfigurato città e piccoli comuni, ora si temono nuovi smottamenti e frane. È di 5 morti e un disperso il bilancio di deceduti nel Ravennate, rinvenuti tra ieri e oggi nella zone alluvionate. Gli ultimi due oggi a Russi, una coppia di due agricoltori di 73 e 71 anni, marito e moglie, trovati senza vita nel loro appartamento completamente invaso dalle acque. Sarebbero stati schiacciati da un frigorifero che cercavano di spostare. Con le 8 vittime comunicate ieri dalla Regione, il bilancio sale quindi a 13.

Prosegue la corsa contro il tempo per soccorrere le persone rimaste intrappolate e mettere in sicurezza i paesi, le città e le strade inondate dalla piena dei fiumi. Al tempo stesso inizia la conta dei danni (enormi) con tante aziende rimaste sott’acqua.

Il bilancio è drammatico: 10mila gli sfollatinon definito il numero di eventuali dispersi, 42 i comuni coinvolti, 27mila persone prive di energia elettrica, 250 strade chiuse. “Un’emergenza che ci fa ricordare giustamente il terremoto: l’impegno del governo, fissando anche il consiglio dei ministri martedì, è anche per renderci conto degli impegni che prenderemo: il presidente ha già indicato i primi interventi anche di ordine finanziario ma credo che tutti si rendano conto della necessità di avere il controllo di quella che è l’emergenza, che va valutata comune per comune”, ha detto il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin facendo il punto a Bologna sull’emergenza maltempo.

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© Nicola Marfisi / AGF 

Sfollati

Settemila le richieste d’aiuto al 112, 1.500 gli uomini impegnati nelle attività’ di soccorso, 3000 gli interventi eseguiti. L’alluvione ha devastato intere città. Sono stati 23 i fiumi esondati e 280 le frane. Zolle di terra e alberi che cadono come birilli sulla strada, persone rifugiate sul tetto, anziani e bambini messi in salvo con i gommoni, strade trasformate in paludi. Gli alberi secolari lasciano solo un ciuffo verde visibile alle telecamere. La case sembrano barche rosse in mezzo alla melma. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. La realtà ha superato le peggiori previsioni: in alcune zone è caduta in 36 ore più pioggia della media dell’intero mese di maggio.

Sott’acqua Faenza, Cesena, Forlì, Lugo, Cervia, alcune zone del Ravennate oltre a comuni più piccoli e anche i portici della centrale via Saffi a Bologna sono stati inondati. Black out elettrici, linee telefoniche fuori uso, treni in tilt: l’angoscia alimentata dall’isolamento di intere aree. La Romagna è sommersa, annaspa ma si aggrappa a ogni ancora (1200 volontari, gommoni, elicotteri, 600 vigili del fuoco) per non affondare. Stivali di gomma, pantaloni al ginocchio e secchi in mano. Via l’acqua (adesso) come fu per le macerie (11 anni fa) per una terra che vuole rialzarsi a ogni costo. 

Papa: “partecipazione al dramma di questo disastro”

Papa Francesco ha espresso “i suoi sentimenti di viva partecipazione per l’impressionante disastro che ha colpito” l’Emilia Romagna. In un telegramma di cordoglio per le vittime del violento nubifragio, inviato – a nome del Santo Padre – dal Sostituto per gli Affari Generali, monsignor Edgar Pena Parra, al cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo Metropolita di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Pontefice “assicura fervide preghiere di suffragio per i defunti esprimendo cordoglio ai familiari”, “invoca da Dio conforto per i feriti e consolazione per quanti soffrono conseguenze per la grave calamita’”.

Francesco ringrazia inoltre “tutti coloro che in queste ore di particolare difficoltà si stanno adoperando per portare soccorso e alleviare ogni sofferenza, come pure le comunità diocesane per la manifestazione di comunione e fraterna vicinanza alle popolazioni più provate”. 

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© Nicola Marfisi / AGF 

Sfollati

Musumeci: “20 milioni in più per prime spese”

Ci saranno in più “20 milioni di euro per affrontare le prime spese. Il grosso delle risorse arriverà quando avremo una quadro dettagliato”, ha annunciato il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci.  “Dobbiamo convivere con il cambiamento climatico e chiederci quando accadrà”, ha sottolineato puntando sulla prevenzione. Il cambiamento “impone all’uomo di adattarsi”.

La Ferrari dona un milione di euro

Ferrari dona un milione di euro a favore dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, aderendo alla raccolta fondi regionale. I fondi saranno impiegati, con il coordinamento degli Enti territoriali, a favore della popolazione locale colpita in questi giorni dall’alluvione, con una particolare attenzione ai progetti di recupero ambientale e per la gestione del dissesto idrogeologico.

“Nei momenti di difficoltà il posto di Ferrari è sempre stato accanto alla propria comunità”, ha dichiarato Benedetto Vigna, CEO di Ferrari. “Abbiamo voluto dare una risposta concreta e immediata ai bisogni più urgenti della popolazione dell’Emilia-Romagna, provata da un grave disastro ambientale. Con il coordinamento delle Autorità locali, a cui va il nostro sentito ringraziamento per il loro instancabile lavoro in queste ore, questi aiuti potranno portare conforto e un segno tangibile della solidarietà di tutta la famiglia Ferrari”.

Torna percorribile tutta A14 in Emilia-Romagna

È stato riaperto anche l’ultimo tratto di A14. Grazie al lavoro ininterrotto della task force messa in campo da Autostrade per l’Italia è stato possibile ripristinare la circolazione nel tratto compreso tra il bivio con la Diramazione per Ravenna e Cesena Nord dove il traffico al momento transita su una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni.

A Ravenna allerta rossa dalla mezzanotte per 24 ore

Dalla mezzanotte di oggi per 24 ore, sarà attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 64 emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è rossa per criticità idraulica e arancione per criticità idrogeologica.Per la giornata di domani si prevede la propagazione delle piene già in atto nei tratti vallivi di tutti i corsi d’acqua del settore centro-orientale della regione, con occupazione delle golene e interessamento degli argini, in progressiva decrescita.

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