Picchia e rapina la sua ex compagna incinta, arrestato a Ragusa 

violenza donne ragusa 

ALEXANDER POHL / NURPHOTO

Auto della polizia 

Maltratta e rapina la sua ex compagna incinta. Arrestato dalla polizia di Stato un ventenne gambiano, con protezione umanitaria. Un’operazione lampo condotta dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico di Ragusa. L’attività è partita quando la vittima, una romena al quarto mese di gravidanza, ha segnalato di essere stata rapinata del cellulare e dello zaino, dopo essere stata strattonata violentemente.

Il giorno dopo ha riferito di essere stato aggredito dallo stesso uomo che si era scagliato prima contro un suo amico, lanciandogli delle bottiglie di vetro, poi contro un altro amico, appena quattordicenne, violentemente colpito con calci, pugni e testate. Al fine di chiarire tutta la vicenda, la donna è stata accompagnata negli uffici della questura ancora scossa. Qui, in un ambiente protetto, ha raccontato di avere conosciuto un ragazzo gambiano con il quale aveva avuto una relazione sentimentale, scoprendo di essere rimasta incinta.

La notizia della gravidanza aveva destabilizzato l’uomo che ha iniziato a diventare violento e a minacciarla di morte. Ciò ha portato la donna ad allontanarsi provocando in lui ulteriori reazioni violente. Non aveva voluto denunciare prima i fatti per paura che avesse potuto fare del male a lei e al bambino in attesa.

Fino a quando il suo ex, dopo averla colpita al viso, le ha portato via il cellulare, sul quale erano memorizzate le minacce, e lo zaino. La mattina successiva lo stesso uomo l’aveva sorpresa nel centro storico di Ragusa in compagnia di due suoi amici che l’avevano ospitata per la notte. Alla vista dei due, il gambiano aveva continuato a minacciarla di morte, sfogando la sua violenza contro i ragazzi. L’uomo è stato rintracciato nei pressi del centro storico E’ stato sottoposto a fermo per maltrattamenti aggravati dallo stato di gravidanza della vittima, rapina, lesioni personali e furto aggravato, e condotto nel carcere di Ragusa.

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