Sfera Ebbasta e la rabbia delle vittime di Corinaldo

Sfera Ebbasta e la rabbia delle vittime di Corinaldo

“Evita di postare foto da idiota”. Si conclude così il post di Donatella Magagnini, madre di Daniele Pongetti, una delle vittime della tragedia di Corinaldo. Un lungo messaggio pubblicato proprio sul gruppo Facebook chiamato “Giustizia per le vittime della Lanterna Azzurra”, dove gli iscritti si aggiornano sul procedimento delle indagini e aiutano le stesse forze dell’ordine a fare più chiarezza possibile non solo sul dramma ma anche su eventuali irregolarità dovute all’organizzazione dell’evento. Il destinatario del post è il trapper Sfera Ebbasta, l’artista per la quale la discoteca quella sera si era riempita in attesa di quello che non era un concerto ma una semplice “ospitata”.

Alla signora Magagnini non è piaciuto l’atteggiamento tenuto da Sfera Ebbasta, all’anagrafe Gionata Boschetti, nei giorni successivi la tragedia: “Si è fatto vivo solo dopo molti giorni dalla tragedia”. Poi l’attenzione si sposta su una lettera inviata dall’artista alla famiglia (presumibilmente a tutte le famiglie coinvolte nel lutto), giudicata non del tutto sincera. Scrive la donna:  “x salvarsi la faccia si è tatuato le stelline e ancora dopo mi ha fatto pervenire una sua lettera privata scritta e firmata in stampatello dove diceva che lui era molto provato e pronto a mettersi a disposizione x qualsiasi cosa. Dopo poco ha pubblicato la stessa lettera sui social senza dire che il suo vero nome era Gionata…. Una bella differenza ciò a dimostrare il suo immenso dolore. Sui social naturalmente terminava ricordando le date dei suoi concerti così come se niente fosse accaduto”.

Parole dure anche nei confronti dello staff dell’artista e della Lanterna Azzurra. “Se davvero eri così addolorato e colpito dell’accaduto io al tuo posto, se è vero che stavi arrivando alla Lanterna, sarei venuto a verificare sul posto a vedere che era successo. A te Nn riesco nemmeno a considerarti, ma ce l’ho a morte con i tuoi collaboratori i tuoi manager la tua casa discografica… Penso che sia il loro lavoro preoccuparsi di organizzare al meglio i tuoi concerti o djset… Verificare i locali dove devi cantare. Eh sì perché la tua fama è mondiale e Nn puoi cantare in ex magazzini. Tu e i tuoi collaboratori imparate a Nn giocare con i sogni dei ragazzini che pur avendo pagato sono stati presi in giro e sono morti Nell’attesa che tu arrivassi”.

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