Neve e ghiaccio, inverno da record per o sport azzurro

AGI – È stato un inverno record e indimenticabile per l’Italia degli sport della neve e del ghiaccio sia in termini di praticanti – sulle piste da sci e nelle località di montagna è stato registrato un vero e proprio boom – sia nei risultati sportivi. Tracciando il bilancio della stagione si può dire che lo sport italiano gode mediamente di buona salute, ottima in alcune discipline.

Azzurre e azzurri hanno conquistato medaglie a livello internazionale dai Mondiali alle gare di Coppa del mondo in tutti gli sport (tranne il bob), da quelli della neve a quelli del ghiaccio. L’Italia ha vinto tanto nello sci alpino, soprattutto nel settore femminile con Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino; molto nel biathlon femminile con Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, snowboard e sci nordico (in particolare con Federico Pellegrino), nel pattinaggio di figura con Charléne Guignard-Marco Fabbri nella danza e Sara Conti-Niccolò Macii nelle coppie, pattinaggio velocità con Davide Ghiotto e short track con Pietro Sighel

sci neve e ghiaccio inverno record dello sport azzurro

© Martin Silva Cosentino / NurPhoto / NurPhoto via AFP 

 Sofia Goggia

Nell’inverno che ha preceduto di tre anni i Giochi olimpici di Milano Cortina 2026 sono stati vissuti momenti importanti con trionfi anche di valenza storica che lasciano ben sperare in vista del grande appuntamento a cinque cerchi sulle montagne italiane, da Cortina d’Ampezzo a Bormio, da Anterselva a Milano, dalla Val di Fiemme a Livigno. La stagione 2022/2023 per gli sport sia della neve, quindi sotto l’egida della Federazione Italiana Sport Invernali (Fisi), che del ghiaccio, quindi Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (Fisg), è stata sicuramente da incorniciare.

Il record dello sci alpino

Lo sport più vincente è stato lo sci alpino con 31 podi in Coppa, 8 di essi sono stati primi posti. Cinque sono state le vittorie, tutte in discesa, di Sofia Goggia che al termine della stagione ha anche alzato la quarta coppetta di specialità. ‘Sofì’, genio e sregolatezza, ha fallito il Mondiale in Francia.

Per il futuro ha promesso che si dedicherà anche allo slalom gigante ma la vera notizia è stato l’annuncio che ai Giochi di Milano Cortina ha tutte le intenzioni di andare al cancelletto.

Federica Brignone all’appuntamento clou della stagione, il Mondiale, ha centrato due medaglie, l’oro nella combinata e l’argento nel suo gigante. ‘Fede’, la ‘tigre’, testimonial della polivalenza ma anche della salvaguardia dell’ambiente con le sue ‘Traiettorie Liquide’, ha raggiunto i 56 podi in carriera in quattro specialità, discesa, supergigante, gigante e combinata.

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© Foto: MICHAEL KAPPELER / DPA

 Federica Brignone

Marta Bassino ha coronato una buona stagione con l’incredibile oro iridato in supergigante. A completare la pattuglia delle donne-jet tricolori anche Elena Curtoni salita quattro volte sul podio in Coppa. 

A corrente alternata il settore maschile. Alex Vinatzer tra le sue tante uscite e inforcate ha azzeccato la gara più importante della stagione centrando il bronzo iridato in slalom. Stagione da archiviare presto per Dominik Paris: un solo secondo posto non può bastare al campionissimo altoatesino. Mattia Casse e Florian Schieder, entrambi sul podio, sono atleti sui quali puntare in chiave Milano Cortina.

Il biathlon si conferma fucina di medaglie. Se negli anni ’80 e ’90 erano i maschi a trainare il movimento, da diversi sono le donne le più presenti sui podi di Coppa ma anche di Mondiali e Olimpiadi. La kermesse iridata di febbraio in Germania è stata stellare perché coronata dalla storica medaglia d’oro della staffetta femminile. A regalare un momento storico ma anche emozioni sono state due giovani, Samuela Comola ed Hannah Auchentaller, e due senatrici, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi.

La stagione ha visto l’eccellente ritorno tra le big della Vittozzi che al termine della stagione, oltre ad aver concluso terza la generale di Coppa alle spalle della Wierer e della vincitrice Julia Simon, ha conquistato la coppetta dell’individuale. I podi in Coppa per il biathlon italiano sono stati 17.

I volti nuovi dello sci nordico

Nello sci nordico non c’è più solo Federico Pellegrino salito otto volte sul podio a livello individuale (un successo, quello nella sprint a tecnica libera a Davos) e due con Francesco De Fabiani assieme al quale ha conquistato l’argento iridato nella sprint. L’altra vittoria italiana della stagione è stata quella del 5 febbraio scorso a Dobbiaco. Dopo 17 anni una staffetta maschile azzurra è ritornata al successo in Coppa per merito di Dietmar Noeckler, De Fabiani, Simone Daprà e Pellegrino.

Il nome nuovo è Simone Mocellini, due volte sul podio. Nella combinata nordica, salto e sci di fondo, Annika Sieff è salita tre volte sul podio in Coppa. Non ha tradito lo snowboard. Ai diciannove podi in Coppa (due vittorie per Maurizio Bormolini ed altrettante per l’inossidabile Roland Fischnaller) va aggiunto lo splendido oro mondiale di Aaron March e Nadya Ochner nel parallelo a squadre. Omar Visintin si è confermato tra i big, bronzo, nell’appassionante snowboardcross. Le nevi georgiane di Bakuriani portano fortuna anche al freestyle con l’incredibile oro mondiale di Simone Deromedis e il bronzo di Federico Tomasoni-Jole Galli a livello di squadre.

Lo slittino su pista artificiale non tradisce la sua storica tradizione di essere fucina di medaglie per lo sport azzurro. In questa stagione (18 podi complessivi in Coppa) la rivelazione sono state due ‘ragazze d’oro’, Andrea Voetter e Marion Oberhofer. Sdraiate sulla slitta a centotrenta chilometri orari, le due sudtirolesi sotto l’occhio clinico del direttore sportivo Armin Zoeggeler (il mito dello slittino durante la sua carriera ha alzato dieci Coppe generali e vinto sei medaglie olimpiche consecutive), hanno vinto due bronzi mondiali, quattro gare di Coppa e alzato la sfera generale. La stagione è stata coronata dalla conquista della Coppa generale da parte di Dominik Fischnaller per un ritorno della sfera di cristallo in Italia dopo ben 12 anni.

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Dorothea Wierer

Lo skeleton debutterà a Milano-Cortina

Sport non olimpico ma comunque da decenni dominato dagli azzurri è lo slittino su pista naturale che al termine della stagione ha registrato ben 39 podi. Nello skeleton non ci sono stati podi in Coppa ma l’argento iridato di Amedeo Bagnis è risultato storico. Sport che diventerà olimpico da Milano Cortina 2026 – dovrebbe svolgersi sulle montagne attorno a Bormio – è lo sci alpinismo. Ai 13 podi in Coppa vanno aggiunte le nove medaglie ai Mondiali con l’oro nella gara a squadre di Robert Antonioli e Matteo Eydallin a brillare di luce propria.

L’unico sport rimasto a bocca asciutta è stato il bob: nessuno podio in nessuna competizione. A pesare fortemente è la mancanza del budello ghiacciaio su suolo italiano con gli azzurri costretti a centellinare le costose discese su piste all’estero. Per risalire all’ultimo podio iridato bisogna ritornare indietro di 16 anni, il bronzo di Simone Bertazzo-Samuele Romanini, per l’ultimo in Coppa a oltre dieci.

Negli sport del ghiaccio l’Italia si è messa in evidenza sullo scacchiere mondiale con risultati anche mai ottenuti in precedenza e quindi di caratura storica. Il primo è stato senza dubbio la doppietta ai Campionati europei di pattinaggio di figura nelle coppie d’artistico. Sara Conti-Niccolò Macii hanno preceduto i connazionali Rebecca Ghilardi-Filippo Ambrosini.

Mai dal 1930, anno dell’introduzione nel programma delle coppie, l’Italia si era classificata prima o seconda. Restando alla figura, Conti-Macii conquistando il bronzo ai Mondiali in Giappone sono diventati i primi italiani di sempre a salire sul podio nelle coppie. Davvero straordinaria la stagione di Charléne Guignard-Marco Fabbri nella danza.

I due fidanzati allenati dall’ex azzurra Barbara Fusar-Poli dopo aver vinto due tappe del Grand Prix, concluso la finale del circuito mondiale al terzo posto, conquistato l’oro europeo, hanno concluso con un eccezionale argento iridato. Tra gli uomini, ottimo argento continentale per Matteo Rizzo mentre inverno difficile per Daniel Grassl che dopo la bella vittoria a novembre al Grand Prix di Sheffield, è entrato in crisi sbagliando gli appuntamenti importanti anche perché scosso dalle polemiche che ha subìto per aver inseguito il suo sogno di lasciare l’Italia e allenarsi a Mosca.

Pattinaggio velocità, nessuno come Ghiotto

Nel pattinaggio velocità, Davide Ghiotto ai Mondiali singole distanze svoltisi nella ‘mecca’ di Heerenveen in Olanda si è laureato campione del mondo dei 10.000 metri e vice nei 5000. Mai nessun pattinatore italiano aveva conquistato l’oro iridato su una singola distanza. Nelle sei tappe di Coppa, gli azzurri hanno ottenuto nove podi, tre di essi primi podi con Ghiotto, Andrea Giovannini e Davide Bosa.

Nello short track con Arianna Fontana ai box ma comunque ‘attiva’ contro la federazione tanto da minacciare di lasciare l’Italia – per tamponare la situazione sono prontamente intervenuti sia il ministro dello sport Abodi che il presidente del Coni Malagò – la nuova stella del movimento è Pietro Sighel. L’azzurro in questa stagione è salito due volte a livello individuale sul podio in Coppa, ha conquistato l’oro europeo nei 500 metri ma soprattutto è ritornato dai Mondiali di Seul con quattro medaglie al collo: lo storico oro nei 500, gli argenti nei 1500 e staffetta maschile, e il bronzo nella staffetta mista.

Nel curling tanti risultati positivi come la prima qualificazione ai playoff dei Mondiali dell’Italia femminile, poi eliminata ai quarti di finale per 4 a 3 dalla Svezia. Ora spazio a un periodo di riposo – ci sono già’ atleti in vacanza, Wierer ad esempio si concede al sole di Dubai – e poi via ai primi raduni con la preparazione a secco. 

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