Storie (vere) di ladri incapaci, rapinatori imbranati e truffatori sfigati

AGI – Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, recitava un proverbio caro agli anziani del secolo scorso. Quanto mai adatto a sintetizzare azioni di ‘geni’ del male che si scontrano con banali circostanze che li portano dritti nelle braccia delle forze dell’ordine. Accade più spesso di quanto non si creda, e l’AGI ha raccolto qualche episodio recente accaduto tra Napoli e la sua provincia.

 A Ercolano, è finito in ospedale con una frattura a una vertebra e piantonato un uomo di 54 anni arrestato per un tentato furto. Lo sfortunato aspirante delinquente si era introdotto in un’abitazione in via Farina, passando dalla finestra del bagno, ma il proprietario di casa era lì e, quando ha sentito strani rumori provenire da una stanza, è corso a controllare. Il ladro mancato si è così lanciato dalla finestra dalla quale era arrivato, rovinando violentemente a terra, è stato raggiunto e bloccato dal proprietario di casa e ammanettato dai carabinieri. 

Sempre i carabinieri hanno preso a Portici un rapinatore con poca pratica di guida. Salvatore Ammendola, 35 anni e già noto alle forze dell’ordine, pure in regime di semilibertà, ha minacciato con un coltello il conducente di una Smart per portare via l’auto. Ma non aveva fatto i conti con il cambio automatico del veicolo, che non era in grado di utilizzare. Non si è arreso, e pur dovendo lasciare la vettura, in corso Garibaldi ha strattonato due ragazzi per sottrarre loro il motorino; a bordo del ciclomotore è  riuscito a fuggire, ma dopo qualche metro è scivolato ed è stato raggiunto e bloccato.

Ciro Scognamiglio, 38 anni, e il suo complice ventinovenne Vittorio Curreli, entrambi con precedenti, pure hanno concluso in manette una rapina. A Napoli, in via Brin, poco lontano dall’omonimo parcheggio, prima di essere identificati per controlli di routine, hanno tentato di disfarsi di due cellulari e di una pistola. La cosa non è sfuggita ai militari dell’Arma che hanno recuperato gli smartphone e bloccato i due. In quel momento, entrambi i telefonini hanno preso a squillare. A chiamare, i proprietari ai quali erano stati poco prima sottratti sotto la minaccia di una pistola. 

A Licola, località di Pozzuoli, Jonathan Obinyan, 29 anni, origine nigeriana, ha tentato caparbiamente di concludere la sua cattiva azione, ma senza successo, finendo arrestato per tentata rapina impropria e lesioni aggravate. Impugnando un bastone, si era avvicinato a una parafarmacia di via De Curtis, ma i dipendenti lo hanno notato e, prima che potesse entrare, hanno sbarrato la porta di vetro; Obinyan la ha colpita senza riuscire a infrangerla, e allora ha preso la bici di uno dei dipendenti, parcheggiata lì davanti, e si è lanciato contro la vetrata sperando di ottenere un effetto ariete. Nulla da fare. Esasperato, ha desistito ed è fuggito con la bicicletta, ma il proprietario lo ha inseguito e bloccato dopo una breve colluttazione e anche questa volta si è dovuto arrendere. Quindi è fuggito a piedi, e durante la fuga ha colpito un passante con uno schiaffo al volto e danneggiato due auto in sosta. Ma aveva scelto la direzione di fuga sbagliata, visto che l’ha portato nelle braccia dei carabinieri poco prima allertati da alcuni cittadini e già pronti ad accoglierlo.

 A Napoli, poi, Emanuele Margarita, 26 anni, ladro di auto, era riuscito a fuggire davanti a una pattuglia, prima con la macchina che aveva appena rubato e poi a piedi; ma, avendo perso i documenti mentre correva, ha deciso di tornare indietro per riprenderli. Li ha trovati, ma ha trovato pure i militari dell’Arma.

Un falsario ventiseienne di Gragnano, invece, forse temendo di confondersi quando lavorava al pc per contraffate documenti, ha pensato bene di chiamare ‘green pass rubati’ la cartella di file dai quali pescava dati, matrici e Qr code per fabbricare certificazioni false. Una etichetta che non è sfuggita durante una perquisizione domiciliare e che lo ha portato dritto ai domiciliari in attesa di giudizio. 

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