Bettarini: condanne fino a 9 anni, fu tentato omicidio

Bettarini: condanne fino a 9 anni, fu tentato omicidio

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 Niccolò Bettarini

Articolo aggiornato alle ore 17,15 del 18 gennaio 2019.

Il gup di Milano, Guido Salvini, ha condannato tutti e quattro gli imputati per l’aggressione ai danni di Niccolò Bettarini del primo luglio scorso davanti alla discoteca Old Fashion. La condanna più alta a 9 anni di carcere è stata inflitta con rito abbreviato a Davide Caddeo, accusato di tentato omicidio per aver sferrato tutte e 8 le coltellate che hanno ferito il giovane. 

Gli imputati sono stati anche condannati a risarcire una provvisionale complessiva di 200 mila euro a Niccolò Bettarini, che si era costituito parte civile, anche se il giovane ha fatto sapere che rinuncia al risarcimento. Caddeo è stato condannato per tentato omicidio e così gli altri tre imputati ai quali però, a differenza sua, è stata riconosciuta la diminuente prevista dall’articolo 116 del codice penale, cioè per avere concorso a un reato diverso da quello voluto. In sostanza, secondo il gup Salvini il reato da loro ‘voluto’ erano le lesioni e non il tentato omicidio.

A quanto si può desumere dal dispositivo della sentenza, il giudice Guido Salvini ha assegnato ruoli diversi ai quattro imputati. La ricostruzione del giudice, diversa da quella del pm Elio Ramondini che aveva chiesto la condanna a 10 anni per tutti, è che Ferzoco, Arapi e Jakej non sapevano che Caddeo aveva un coltello perché non lo conoscevano prima di incontrarlo in un bar la sera dell’aggressione. Lì Caddeo ha deciso di aggiungersi a loro per continuare la serata. I tre, qualche mese prima, avevano litigato con un amico di Bettarini. 

Quando all”Old Fashion’, tempio della movida milanese, Caddeo ha estratto il coltello non c’è prova che gli altri sapessero che ce l’aveva e che potesse utilizzarlo. Ad Arapi il giudice ha concesso con la sentenza i domiciliari in quanto incensurato. Respinta invece la richiesta di scarcerazione per Caddeo che ha numerosi precedenti per porto di coltello. Il giudice ha inoltre trasmesso gli atti alla Procura perché valuti se indagare altri partecipanti all’aggressione di cui e’ stato fatto il nome in aula da testimoni, oltre che negli atti della polizia. A tutti gli imputati sono state concesse le generiche equivalenti alle aggravanti. 

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