Jolt Act: cosa significherebbe per il Programma di esenzione da visto?

Il Programma di esenzione da visto è il sistema statunitense che consente ai cittadini di 38 paesi di visitare il paese senza visto, per lavoro o turismo, per un massimo di 90 giorni alla volta. Per fare ciò, i viaggiatori possono richiedere ESTA USA; si tratta di una forma digitale di autorizzazione di viaggio, che viene richiesta online. L’ESTA e il Programma di esenzione da visto sono aiuti fondamentali per l’economia degli Stati Uniti, attraverso le imprese e il turismo, quindi molto politici vorrebbero continuare a migliorare il sistema massimizzando al contempo la sicurezza nazionale.

Questo è il contesto in cui due rappresentanti del Congresso, Mile Quigley e Tom Rice, hanno introdotto il JOLT act alla fine del mese scorso. Il JOLT act (Jobs Originating through Launching Travel) è un tentativo bipartisan di rafforzare la sicurezza, riformare le leggi sui visti, stimolare il turismo e creare posti di lavoro.

Se la legislazione verrà approvata, cambierebbero alcuni elementi del Programma di esenzione da visto, che è in vigore negli Stati Uniti da 30 anni. Nonostante la sua longevità, il Programma di esenzione da visto è cambiato in modo significativo da quando è diventato legge nel 1986 e viene costantemente aggiornato e migliorato.

Uno degli obiettivi del JOLT act è sfruttare l’aumento previsto dei viaggi internazionali nei prossimi anni. Si stima che tra il 2010 e il 2020 gli arrivi internazionali saranno aumentati del 34%. Tuttavia, coloro che sostengono questa legge, ritengono che se il viaggio non viene riformato, gli Stati Uniti perderanno l’enorme quantità di spesa diretta che si accumulerebbe grazie a questo aumento. Secondo loro, il Programma di esenzione da visto così com’è potrebbe fare di più per consentire ai viaggiatori legittimi di visitare gli Stati Uniti, per turismo o affari.

Come parte del suo scopo di creare entrate aggiuntive attraverso i viaggi, ciò che è ora noto come Programma di esenzione da visto verrebbe rinominato Secure Travel Partnership Program. Funzionerebbe allo stesso modo, tuttavia i requisiti di ammissibilità verrebbero aggiornati, per consentire a più paesi di aderire al programma. Ad esempio, i piani iniziali consisterebbero nel consentire a paesi come Polonia, Israele, Cile e Brasile di aderire al programma, e quindi i loro cittadini sarebbero in grado di presentare domanda online per l’ESTA, insieme a quelli degli altri 38 paesi che fanno parte del programma.

Per quanto riguarda l’ultimo punto, c’è un dibattito in corso sull’ammissibilità della Polonia ad aderire al Programma di esenzione da visto, a causa della cosiddetta “reciprocità dei visti”. Allo stato attuale, i cittadini statunitensi sono in grado di viaggiare senza visti in Polonia, data la sua appartenenza all’UE, tuttavia i cittadini polacchi non possono fare lo stesso nei confronti degli Stati Uniti. A tale riguardo, il JOLT act probabilmente allevierebbe alcune delle questioni diplomatiche causate da questa mancanza di reciprocità.

Oltre ai paesi sopra elencati, il JOLT act considera anche l’inclusione di Argentina, Bulgaria, Croazia, Panama, Romania e Uruguay nel Programma di esenzione da visto. Aumentando il numero dei paesi membri del programma da 38 a 48, ciò potrebbe rappresentare un aumento di 7 miliardi di dollari per l’economia statunitense, 600.000 visite internazionali in più all’anno e 40.000 nuovi posti di lavoro per residenti negli Stati Uniti. I nuovi potenziali paesi aderenti al programma dovrebbero mantenere standard di sicurezza di alto livello negli aeroporti, collaborare ad un programma di sicurezza aerea, mantenere severi standard di sicurezza nell’emissione di passaporti, cooperare con le iniziative antiterrorismo degli Stati Uniti e collaborare con i servizi segreti statunitensi nella condivisione di informazioni sulle minacce. In sostanza, tutti questi requisiti sono reciprocamente vantaggiosi e sono generalmente già presenti in molti casi.

I cittadini dei paesi membri del Programma di esenzione da visto attualmente richiedono l’ESTA online, al fine di ottenere l’autorizzazione per visitare gli Stati Uniti. Il sistema di richiesta online dell’ESTA è un metodo rapido e semplificato per la pre-approvazione dei viaggiatori a basso rischio. Al momento non ci sono indicazioni perché questo processo debba cambiare, quindi è improbabile che coloro che sono attualmente idonei a richiedere l’ESTA online subiscano significativi cambiamenti se il JOLT act verrà approvato. Tuttavia, i benefici per gli Stati Uniti potrebbero essere significativi.

Quindi, in che modo l’ampliamento del Programma di esenzione da visto attraverso il JOLT act aumenterebbe la crescita economica, creerebbe posti di lavoro e genererebbe maggiori entrate fiscali, migliorando nel contempo la sicurezza?

Un programma esteso di esenzione da visto potrebbe aiutare a livello locale. Il viaggio negli Stati Uniti rappresenta la più importante esportazione di servizi del paese. Coloro che visitano il paese dall’estero spendono in media circa 4.500 dollari per viaggio, generando tassazione in tutto il paese senza mettere pressione sui servizi locali, come le scuole. In termini di posti di lavoro, un posto di lavoro su otto negli Stati Uniti dipende dal settore dei viaggi e del turismo. Nello specifico, un’espansione del Programma di esenzione da visto potrebbe creare oltre un milione di posti di lavoro.

Quando si parla di sicurezza, il JOLT act sottolinea che coloro che entrano nel paese con un’ESTA sono già pre-selezionati e pre-approvati, il che a sua volta migliora la sicurezza delle frontiere, rafforzando il processo doganale e di ingresso. Allo stesso tempo, vi sono preoccupazioni sul fatto che consentire a più paesi di aderire al Programma di esenzione da visto comporti un aumento del numero di sfori del periodo massimo: il Programma di esenzione da visto consente ai detentori di un’ESTA di rimanere nel paese per 90 giorni alla volta, mentre i titolari di visto possono rimanere nel paese per diversi specifici periodi di tempo; qualsiasi periodo di tempo in cui il viaggiatore si trova nel paese dopo questo periodo è considerato uno sforo. I limiti di sfori sono attualmente un fattore fondamentale per consentire a un paese di aderire al Programma di esenzione da visto. Ciononostante, il JOLT act sottolinea che i richiedenti visto di paesi che sono considerati aderenti al programma rispettano già i termini dei loro visti nella loro stragrande maggioranza.

Oltre ai benefici proposti, che sarebbero determinati dall’espansione del Programma di esenzione da visto, il JOLT act cambierebbe anche il processo di richiesta del visto. Richiedere un visto statunitense è notoriamente laborioso, comporta lunghi tempi di attesa, molta burocrazia e appuntamenti di persona obbligatori nei consolati o nelle ambasciate statunitensi. Questo non solo è problematico per i richiedenti visto, ma anche per l’amministrazione che elabora queste applicazioni.

Nello specifico, il JOLT act introdurrebbe l’uso della videoconferenza per effettuare le interviste da remoto. Effettuando le interviste per i visti attraverso la videoconferenza, i richiedenti avrebbero un accesso più facile al processo di richiesta e non dovrebbero recarsi presso un’ambasciata o un consolato, riducendo al contempo i costi per i contribuenti statunitensi. Oltre a questo, i tempi di attesa per il visto si ridurrebbero nel complesso. Ciò sarebbe realizzato offrendo interviste più rapide a pagamento per il richiedente. Il Dipartimento di Stato sarebbe inoltre tenuto a pubblicare informazioni su quando ci sono meno richieste di interviste per i visti, al fine di incoraggiare i potenziali visitatori a presentare domanda in tali periodi. E ancora, implementerebbe un obiettivo per intervistare il 90% dei richiedenti di visti da non immigranti entro 10 giorni lavorativi dalla richiesta.

Tutto sommato, sembra che il JOLT act comporterebbe vantaggi a tutto tondo se dovesse essere approvato. Anche se il nome del Programma di esenzione da visto potrebbe essere cambiato in Secure Travel Partnership Process, l’ESTA rimarrebbe inalterata. L’unica differenza sarebbe che più persone in tutto il mondo diventerebbero idonee a richiederla, pur mantenendo l’integrità dell’ESTA e proteggendo viaggiatori e cittadini statunitensi.

Come promemoria, l’ESTA è un modulo elettronico di autorizzazione al viaggio, che viene automaticamente allegato al passaporto quando si ottiene l’approvazione. L’ESTA si richiede online, il che prende circa 10-15 minuti. Essenzialmente consiste nel fatto che il richiedente fornisce i dettagli del proprio passaporto e risponde a una serie di domande. I richiedenti ricevono un’e-mail entro 24 ore dalla richiesta che li informa sul loro stato di approvazione. Non appena ricevono l’approvazione, possono recarsi negli Stati Uniti per periodi fino a 90 giorni alla volta, a condizione che lo scopo del loro viaggio sia legato ad affari o turismo, oltre a pochi altri scopi.

L’ESTA stessa è valida per due anni dal momento dell’approvazione, a meno che il passaporto del richiedente scada entro questo periodo; in tal caso l’ESTA scade allo stesso tempo. Per questo motivo, è sempre una buona idea assicurarsi di avere due anni sul passaporto prima di richiedere l’ESTA, in modo da poterne massimizzare l’uso. Detto questo, una volta scaduta l’ESTA, si può facilmente richiederla nuovamente, seguendo la stessa procedura online effettuata la prima volta.

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