Il Sinodo apre ai preti sposati 

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PAOLO MANZO / NURPHOTO

Papa Francesco

La parola finale spetta a Papa Francesco che si è augurato “prima della fine dell’anno” di scrivere l’Esortazione post-sinodale, ma dal documento finale del Sinodo per la regione Panamazzonica già emerge che si apre uno spiraglio per i preti sposati (ordinazione sacerdotale di diaconi sposati) e si sollecita il diaconato femminile, anche se su questo punto si attendono gli esiti della Commissione di studio, creato ad hoc da Papa Francesco nel 2016. 

Nel documento finale del Sinodo per l’Amazzonia si propone di “ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita della comunità cristiana attraverso la Parola e la celebrazione dei sacramenti nelle zone più remote della regione amazzonica”.

Molte delle comunità ecclesiali del territorio amazzonico “hanno enormi difficoltà di accesso all’Eucarestia – si sottolinea -. A volte ci vogliono non solo mesi, ma anche diversi anni prima che un sacerdote possa tornare in una comunità per celebrare l’Eucarestia, offrire il sacramento della Riconciliazione o ungere i malati nella comunità”.

I Padri sinodali affermano inoltre: “Apprezziamo il celibato come dono di Dio nella misura in cui questo dono permette al discepolo, ordinato al presbiterato, di dedicarsi pienamente al servizio del Popolo santo di Dio. Sappiamo che questa disciplina ‘non e’ richiesta dalla natura stessa del sacerdozio… anche se possiede molteplici ragioni di convenienza’ con esso”.

Nella sua enciclica sul celibato sacerdotale, San Paolo VI “ha mantenuto questa legge e ha esposto le motivazioni teologiche, spirituali e pastorali che la sostengono. Nel 1992, l’esortazione post-sinodale di San Giovanni Paolo II sulla formazione sacerdotale ha confermato questa tradizione nella Chiesa latina”.

Considerando che “la legittima diversità – si legge nel documento finale del Sinodo – non nuoce alla comunione e all’unità della Chiesa, ma la manifesta e la serve, come testimonia la pluralità dei riti e delle discipline esistenti, proponiamo di stabilire criteri e disposizioni da parte dell’autorità competente, nel quadro della Lumen Gentium 26, per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo”, potendo “avere una famiglia legittimamente costituita e stabile”. 

Nel documento finale del Sinodo per l’Amazzonia, dei 120 paragrafi, i due con il maggior numero di ‘non placet’ sono stati quello a cui si fa riferimento al sacerdozio per i diaconi sposati, il 111, che ha ottenuto 128 placet e 41 non placet e quello in cui si fa riferimento al diaconato femminile, il 103, che ha ottenuto 137 placet e 30 non placet. Per quanto riguarda il diaconato femminile, nel corso dell’ultima assise, svoltasi nel pomeriggio, Francesco ha anche preannunciato che riconvocherà la commissione per valutare il diaconato femminile.

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