A 24 ore dal crollo, a Ravanusa si scava ancora: 3 morti e 6 dispersi

Dall’inviato Giuseppe Marinaro

AGI – Il sole ha illuminato la domenica di Ravanusa e le sue macerie, in un giorno senza pioggia, ma questo paesino dell’Agrigentino non è uscito dalla notte e dal freddo in cui è piombato un sabato sciagurato, intorno alle 21, quando una esplosione ha sgretolato cemento e vite.

Tre al momento le vittime accertate, sei i dispersi nella devastazione, tra cui una donna incinta al nono mese. Una immane tragedia provocata, secondo quanto ipotizza chi indaga, da una fuga di gas metano della rete cittadina. Due donne sono state estratte vive dai detriti: la prima un quarto d’ora dopo l’evento, finita tra due solai collassati; l’altra intorno alle 23.

Le tre vittime accertate sono Pietro Carmina, 68 anni, docente di storia e filosofia dell’istituto Foscolo di Canicattì; Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni e di Calogera Gioachina Minacori, 59 anni. Si cercano i sei dispersi.

Fra loro una donna al nono mese di gravidanza, seppellita insieme al marito. I due si erano sposati ad aprile dopo che il lockdown li aveva stoppati il 12 settembre del 2020. Avevano fatto visita ai suoceri a una settimana dal parto. Selene Pagliarello, trentenne, infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, è finita sotto le macerie di via Trilussa insieme al figlio che porta in grembo e al marito Giuseppe Carmina: la loro foto, sorridenti al matrimonio, scattata appena otto mesi fa, circola sui social.

“In quella palazzina ci abitavano 9 miei familiari”, afferma disperata la donna di 79 anni estratta per prima dalle macerie, “sotto quelle macerie ci sono tutti i miei parenti, vi prego: aiutateci”.

I soccorritori, arrivati da ogni parte d’Italia, non si sono fermati neanche un istante per cercare di localizzare la coppia e gli altri 4 dispersi. Tutti si trovavano al terzo piano dello stabile, occupato da diversi nuclei familiari imparentati fra loro, completamente distrutto.

La gente non ha mai lasciato l’area delle ricerche e continua a sperare e pregare: “Dio abbi pietà di noi”, ripete una donna, sgranando il suo rosario doloroso. “E’ il momento del silenzio e della preghiera – esorta il vescovo di Agrigento Alessandro Damiano, davanti alle macerie – e per i credenti e i non credenti vale in questi tragici attimi l’esigenza di essere insieme e restare forti nella tribolazione”.

Una quarantina i palazzi coinvolti

Sono una quarantina gli edifici che sono stati coinvolti nell’esplosione. Quattro quelli crollati e tutti gli altri con gravi danni strutturali. è un intero isolato – il quartiere Mastro Dominici – a essere stato devastato. Un centinaio gli sfollati. La procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo, ha detto il procuratore Luigi Patronaggio, al termine di un vertice operativo con Protezione civile, vigili del fuoco, Comune e forze dell’ordine.

“L’ipotesi privilegiata”, ha aggiunto, è quella di “una fuga di metano”. “Abbiamo posto sotto sequestro al termine di un primo sopralluogo un’area di 10 mila metri quadri – ha proseguito rispondendo a una domanda su una presunta criticità nella distribuzione del gas – ma dopo un ulteriore sopralluogo potremmo decidere di mettere in sicurezza altre aree”.

Nominato un gruppo di consulenti che dovrà aiutare a fare chiarezza. Alcune persone ripetono che da alcuni giorni sentivano puzza di gas. Italgas da parte sua fa sapere che nessun tipo di segnalazione, riferita a perdite di gas, è mai giunta al servizio di Pronto intervento nell’ultima settimana, nè erano aperti cantieri della società. In campo, senza mai fermarsi, squadre e nuclei specializzati.

Lamorgese: “Mobilitato il sistema”

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, è in costante “contatto con i vertici del Dipartimento dei vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa Civile per seguire le ricerche dei dispersi”. “Il nostro sistema si è mobilitato sin dai momenti iniziali che sono quelli più difficili”, ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

“Abbiamo centinaia di operatori, professionisti, i cani molecolari, le tecnologie. Stiamo facendo il massimo – ha aggiunto – in questa prima fase. è stato un evento importante con una forte onda d’urto. Le operazioni di soccorso sono ancora in atto per cercare e soccorrere le persone e mettere in sicurezza l’area. Tutta la catena di è mossa per soccorrere la gente e ci siamo accordati per dare risposte non solo in questa fase”.

Così anche il comandante dei vigili del fuoco, Guido Parisi: “Fino all’ultimo lavoreremo per estrarre dalle macerie le persone coinvolte. Quando si fa squadra diamo il meglio e il nostro impegno proseguirà fino alla fine. Abbiamo messo in campo le migliori risorse disponibili, il meglio che si puo’ offrire. Verificheremo le cause, è necessario farlo per realizzare prevenzione”.

Il sindaco Carmelo D’Angelo si mostra grato per “l’intervento sinergico e immediato che ha consentito e sta consentendo di soccorrere le persone. Tutto il Paese è con noi, il presidente Mattarella ha espresso vicinanza e solidarietà totali alla nostra comunità, ma – è l’appello – l’attenzione per questa gente deve restare massima, anche dopo questi momenti: queste persone hanno perso tutto e meritano tutta l’attenzione possibile, di non essere lasciate sole”.

Ma ora è soprattutto il momento di scavare ancora. E poi che parli la verità. 

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