Di chi sono le ossa trovate in Nunziatura? Tutte le ipotesi in campo

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Con il ritrovamento di alcune ossa umane nella sede della Nunziatura in via Po si torna a parlare di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana, figlia di un commesso della Prefettura della Casa pontificia, scomparsa in circostanze misteriose il 22 giugno del 1983.

La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio per scoprire a chi appartengano quei resti. Appare però difficile un collegamento con Emanuela o con Mirella Gregori, coetanea della Orlandi scomparsa improvvisamente il 7 maggio di quell’anno.

Da fonti investigative non risulta infatti che il pavimento sotto al quale sono state trovate le ossa umane sia stato posato nel 1983, né che in quell’epoca l’edificio annesso a Villa Giorgina sia stato ristrutturato. Lo apprende l’AGI. I lavori che hanno portato alla macabra scoperta – si fa notare – sono stati resi necessari proprio dal fatto che in quegli ambienti non venivano effettuate ristrutturazioni dagli anni ’60. 

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È la stessa procura a specificare che si tratta di un’ipotesi “come tante altre”, ed anzi senza la prova regina del Dna, è da considerarsi “azzardato” dare peso ad ogni qualsiasi ipotesi. “È come arrampicarsi senza appigli su una parete per giunta liscia e scivolosa. Avere invece il Dna significa avere un punto di partenza buono, anzi ancor più” dicono gli investigatori. Una risposta che per il momento lascia tutto sospeso, anche in merito all’ipotesi che i resti appartengano alla moglie del vecchio custode di Villa Giorgina, della quale poi improvvisamente nessuno seppe più niente.

Le altre ipotesi

Resta infatti ancora oggi il mistero su che fine abbia fatto quella donna (di corporatura minuta) che abitava proprio in quelle stanze a metà degli anni Sessanta. La coppia ebbe numerosi e rumorosi litigi fino a quando la signora sparì in circostanze mai chiarite. Dall’oggi al domani, la moglie del guardiano di Villa Giorgina non fu più vista. Un’altra ipotesi in circolazione è quella che sul web rimanda a un anonimo prelato vaticano per il quale “è molto probabile che continuando a scavare si possano trovare altri frammenti ossei umani perché sotto la sede della Nunziatura in Italia c’era un cimitero”.

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Infine un’altra possibile pista riguarda il fatto che al civico 25 di quella strada e sullo stesso lato su cui si affaccia villa Giorgina, tra il 1983 e il 1985 abitava Giuseppe Scimone (morto una dozzina di anni fa), in contatto con la Banda della Magliana e amico del boss Enrico “Renatino” De Pedis. E quest’ultima ipotesi riporta a quella iniziale perché Sabrina Mainardi sostiene che il rapimento della Orlandi abbia a che fare con quella banda criminale.

Esami su un dente

La procura di Roma, inoltre, ascolterà nell’ambito dell’inchiesta quattro operai che materialmente hanno rinvenuto le ossa mentre lavoravano. L’obiettivo degli inquirenti è ricostruire, nel mondo più dettagliato possibile, il momento e il luogo preciso del ritrovamento. I quattro dovranno riferire come e quando sono saltate fuori queste ossa e tutti i passi successivi al loro ritrovamento. Un dente, probabilmente un molare, ha richiamato l’attenzione degli inquirenti che stanno esaminando le ossa e l’arcata dentale rinvenute. Da un primo esame potrebbe trattarsi di un dente del giudizio e ciò significherebbe che le ossa trovate a Roma non appartengono a un bambino. Anche su questo aspetto, però, dovranno essere effettuati ulteriori accertamenti.

Intanto, entro l’inizio della prossima settimana, probabilmente già lunedì, si avranno le prime risposte ufficiali. In particolare, gli inquirenti avranno conferme sul sesso. Qualche giorno fa, da una prima analisi sul bacino, è emersa l’ipotesi che possa trattarsi di ossa di una donna. Per la datazione della morte e l’eventuale individuazione del Dna bisognerà aspettare alcuni giorni.

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