Il direttore di Sardinia Post si è dovuto dimettere per una questione politica

Il direttore di Sardinia Post si è dovuto dimettere per una questione politica

 (Sardiniapost)

Sardinia Post

Giovanni Maria Bellu lascia dopo sei anni la direzione della testata online Sardinia Post, a fronte della richiesta dell’editore, Vincenzo Onorato, di modificare la linea politico-editoriale. In un lungo editoriale pubblicato oggi il giornalista e scrittore, già inviato di Repubblica e poi condirettore dell’Unità, spiega le ragioni delle sue dimissioni comunicate all’editore, al quale ha manifestato la disponibilità a mantenere la firma “per il tempo strettamente necessario alla nomina di un nuovo direttore”.

“La decisione di dimettermi nasce da due ordini di motivi”, scrive Bellu. “Il primo è la richiesta, che non ho condiviso, di un mutamento della linea politico-editoriale, accompagnata anche dalla richiesta di sospendere alcune fondamentali regole della professione. Il secondo si fonda su un’idea, che oggi a maggior ragione ritengo debba essere difesa con speciale fermezza, della professione giornalistica e della sua funzione”. Sardinia Post è uno dei siti di informazione online più visitati di Sardegna, attualmente secondo i dati SimilaWeb è letto da oltre mezzo milione di utenti al mese. 

Una questione politica

“La Sardegna è tornata a essere un laboratorio politico di rilevanza nazionale”, sottolinea Bellu, in riferimento alla campagna elettorale per le regionali già cominciata, per poi esprimere una posizione molto critica su quanto sta avvenendo nel centrodestra, sull’asse Lega-Psd’Az (Partito Sardo d’Azione, ndr), che potrebbe portare alla candidatura di Christian Solinas a presidente della Regione, e su Matteo Salvini.

“Queste considerazioni, non possono più avere uno sviluppo nelle pagine di Sardinia Post, spiega il direttore dimissionario. “Anzi, questo ci è stato chiesto, avremmo dovuto – modificando la linea politico-editoriale – assumere un atteggiamento neutrale nei confronti di queste fantasmagoriche sperimentazioni politiche tra ‘sovranismo’ e xenofobia. Ci siamo serenamente rifiutati di farlo. Credo che i nostri lettori lo apprezzino. Li saluto con affetto e riconoscenza per come, sempre più numerosi, ci hanno seguito”.

Chi è Vincenzo Onorato, l’editore di Sardinia Post

Vincenzo Onorato, l’editore di Sardinia Post con cui Bellu è entrato in contrasto, è uno degli armatori più importanti d’Italia. Napoletano, classe 1957, è Presidente della Moby Lines e del consorzio di vela Mascalzone Latino. Entro fine anno avverrà invece la fusione tra Moby e Tirrenia, come lo stesso Onorato ha annunciato sul Sardinia Post lo scorso giugno: “Tirrenia CIN per pochi mesi trasferirà la sua sede legale a Milano, per consentire tutti gli adempimenti preliminari alla fusione con Moby nei tempi più stretti possibile; condizione questa che non sarebbe stata così certa e rapida mantenendo le sedi legali separate”.

“Quindi, come deliberato dal Consiglio di amministrazione e come comunicato anche agli investitori, entro fine anno le due società, Tirrenia CIN e Moby, si fonderanno in un’unica realtà che – è il caso di ricordarlo – è la numero uno al mondo per flotta di ferry passeggeri e per offerta di cabine. In contemporanea con la fusione, la sede legale della nuova compagnia sarà trasferita in Sardegna in modo definitivo”. Questa estate Tirrenia ha fatto molto parlare di sé per alcune pubblicità pagate su quotidiani nazionali in cui la società si vantava di avere “personale solo italiano a bordo”

Onorato ha commentato l’uscita del suo direttore da un lato ringraziandolo, ma precisando “Una testata di informazione non può essere una curva sud di tifosi – dice Onorato da Cagliari, dove è impegnato con Mascalzone Latino in una serie di regate -. Per questo ringraziamo il direttore Bellu per averci definitivamente convinto con il suo articolo della bontà della nostra scelta”.

La reazione dei giornalisti del Sardinia Post

“I giornalisti di Sardinia Post esprimono vicinanza e solidarietà al Direttore Bellu che della testata è stato anche il fondatore”, scrivono i redattori in un documento seguito a un’assemblea. “Pur non conoscendo i dettagli della vicenda che hanno portato il direttore alle dimissioni, la lettura dell’editoriale firmato oggi da Bellu ci induce a esprimere preoccupazione: la Redazione riconosce che rientra nei poteri dell’Editore decidere l’indirizzo politico della Testata, ma ritiene con fermezza che ciò non possa e non debba avvenire in alcun caso a scapito delle regole fondamentali della professione, condizione indispensabile per conservare quel clima di rigore etico, serenità e collaborazione che ha contraddistinto il giornale sin dalla sua nascita, il 1 ottobre del 2012”.

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