In manette quattro ultrà. Piantedosi: “Vietare le trasferte si può”

 AGI – La polizia ha arrestato, a Roma, altri due tifosi giallorossi in relazione agli scontri con i tifosi del Napoli verificatisi ieri sull’Autosole. I due, secondo quanto apprende l’AGI, sarebbero stati bloccati poco fa nella Capitale. Nelle scorse ore era stato arrestato Martino Di Tosto, 43enne, ultrà della Roma già coinvolto nel 2013 in una sassaiola contro il pullman dell’Hellas Verona. Per l’arrestato, difeso dall’avvocato Lorenzo Contucci, l’udienza per direttissima è fissata per martedì. 

La Digos ha poi notificato un arresto in flagranza differita ad Antonio Marigliano, 35 anni. Nei prossimi giorni è prevista l’udienza di convalida davanti al giudice. Il tifoso partenopeo, aderente al gruppo ‘Brigata Carolina’ della curva A dello stadio Maradona, risulta avere precedenti di polizia. È stato arrestato per possesso di oggetti atti ad offendere nei luoghi interessati dal transito di coloro che assistono a manifestazioni sportive e denunciato per rissa aggravata. È stato riconosciuto attraverso l’analisi delle immagini contenute nei video relativi agli scontri avvenuti ieri.

“Vietare le trasferte ai tifosi? L’attuale quadro normativo consente di adottare dei provvedimenti restrittivi e io stesso, in qualità di prefetto, ho preso decisioni analoghe”, ha spiegato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, “nei prossimi giorni ci sarà un incontro con la Lega calcio e gli organi di polizia. Darò istruzioni affinché si adottino provvedimenti improntati a criteri di massima precauzione. Non so se giuridicamente si può parlare di Daspo a vita ma di sicuro posso assicurarvi che l’attuale sistema di norme consente di adottare provvedimenti adeguati”.

Piantedosi vedrà entro mercoledì i rappresentanti della Figc e della Lega calcio in vista di “una condivisione e una prospettiva di serietà e rigore” verso le violenze. Il titolare del Viminale ha ribadito che verranno date all’Osservatorio sulle manifestazioni sportive
“direttive di particolare rigore senza modificare la normativa”.

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