Si riapre la partita sul commissario per Genova

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 Afp

 Ponte Morandi

La parola d’ordine sul futuro del viadotto sul Polcevera è incertezza: quando ormai Claudio Gemme, super manager di Fincantieri, sembrava prossimo alla nomina a commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi, ora le carte in tavola potrebbero cambiare e, in corsa, arriva Marco Bucci, sindaco di Genova. Stando alla voci circolate nelle scorse ore a Palazzo Tursi, sul primo cittadino si sarebbero concentrate le attenzioni di Lega – cui il sindaco è vicino – e M5S.

“Sono stati bruciati tanti nomi in questo modo, non vorrei si bruciasse anche il mio”, ha scherzato oggi Bucci parlando con i cronisti. “Se mi fosse richiesto? Io l’ho sempre detto che sono al servizio della città, ma sia chiaro che con il decreto così com’è scritto sarebbe impossibile lavorare”. E se, sul fronte politico, i dubbi si infittiscono, su quello giudiziario l’inchiesta prosegue, dopo l’iscrizione di ieri nel registro degli indagati del dirigente del Mit Giovanni Proietti e l’avvio, questa mattina, dei sopralluoghi dei periti nel deposito sotto il viadotto Morandi dopo sono custoditi e catalogati i reperti del viadotto crollato lo scorso 14 agosto. Domani i lavori dei periti, così come gli interrogatori, proseguiranno: al Palazzo di Giustizia verrà sentito come testimone l’ingegnere di Spea, Roberto Acerbis.

Al via la perizia sui resti del ponte

È iniziata questa mattina poco dopo le 9 il sopralluogo dei consulenti e periti degli indagati e delle parti civili nell’hangar dove sono custoditi i reperti del ponte Morandi, il cui crollo lo scorso 14 agosto ha causato la morte di 43 persone. Secondo quanto emerso, l’analisi servirà a visionare e “cristallizzare” lo stato dei monconi e dei resti già catalogati dagli investigatori. Questo è il primo atto dell’incidente probatorio che si concluderà tra due mesi. I periti poi dovranno portare le loro relazioni in apposite udienze fissate a dicembre. 

Stanziati i primi 19 milioni per l’emergenza

Ieri è arrivato il primo stanziamento di 19 milioni per affrontare l’emergenza creatasi in seguito alla tragedia, ha reso noto il governatore ligure Giovanni Toti, facendo il punto della situazione in consiglio regionale. La struttura commissariale ha messo a punto un piano di riparto specifico che prevede:

  • 3 milioni e 23 mila euro circa per interventi di soccorso di prima assistenza alla popolazione
  • 2 milioni per alloggi pubblici per gli sfollati
  • 1,5 milioni per gli sfollati che hanno scelto un’autonoma sistemazione, nonché 500 mila euro per le spese funerarie
  • 150 mila euro per manutenzione straordinaria e viabilità urbana e 12 milioni euro per infrastrutture viarie del Comune
  • 6 milioni e 700 mila gli euro per il trasporto pubblico locale fino al 30 dicembre 2018
  • 800 mila euro per la gestione dei rifiuti
  • 250 mila euro per le spese del presidio dei Vigili del Fuoco
  • 20 mila euro per il rimborso spese della Commissione esperta
  • 600 mila euro per le spese per l’esercito italiano impegnato in attività antisciacallaggio
  • 50 mila euro per spese per personale della Protezione Civile Nazionale
  • 5 milioni e 700 mila euro circa per il servizio sanitario regionale. 

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