8 arresti a Reggio Emilia per affidamenti illeciti: “Bimbi sottoposti a lavaggio del cervello”

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Sono 18, complessivamente, le misure eseguite questa mattina dai carabinieri di Reggio Emilia nell’ambito dell’operazione ‘Angeli e Demoni” contro un presunto sistema illecito di gestione di minori in affido.
In particolare otto persone sono state sottoposte agli arresti domiciliari: tra queste il sindaco del Comune di Bibbiano, Andrea Carletti, una responsabile del Servizio sociale integrato di una Unione di Comuni, una coordinatrice del medesimo servizio, una assistente sociale e due psicoterapeuti di una onlus.

Ulteriori otto misure cautelari di natura interdittiva, costituite dal divieto temporaneo di esercitare attività professionali sono state eseguite a carico di altrettanti soggetti, nelle relative qualità di dirigenti comunali, operatori socio-sanitari ed educatori. Infine altre due misure coercitive del divieto di avvicinamento ad un minore sono state eseguite a carico di una coppia affidataria accusata di maltrattamenti.

Secondo il quadro accusatorio, scrive Repubblica, “quello che veniva spacciato per un modello istituzionale da emulare sul tema della tutela dei minori abusati, altro non era che un illecito business ai danni di decine e decine di minori sottratti alle rispettive famiglie”. “I minori venivano allontanati dalle rispettive famiglie attraverso le “più ingannevoli e disparate attività”. Tre queste, sempre secondo la ricostruzione dei militari, relazioni mendaci, disegni dei bambini artefatti attraverso la mirata “aggiunta” di connotazioni sessuali, terapeuti travestiti da personaggi “cattivi” delle fiabe messi in scena ai minori in rappresentazione dei genitori intenti a fargli del male, falsi ricordi di abusi sessuali ingenerati con gli elettrodi.

“Ma per costruire le condizioni necessarie a questo passaggio”, riporta il Corriere, “ogni mezzo era lecito: comprese false relazioni, terapeuti travestiti da personaggi «cattivi» delle fiabe in rappresentazione dei genitori, falsi ricordi di abusi sessuali generati attraverso impulsi elettrici per alterare lo stato della memoria dei piccoli in prossimità dei colloqui giudiziari. Un vero e proprio «lavaggio del cervello», insomma”. 

Oltre 100 i Carabinieri impegnati nell’operazione e decine sono state le perquisizioni domiciliari. I destinatari delle misure cautelari sono accusati, a vario titolo, di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso. Tra i reati contestati, in particolare, quello di lesioni gravissime ai minori in relazione ai traumi loro provocati. A riguardo alcuni di loro, oggi adolescenti manifestano, secondo la ricostruzione degli investigatori, segni di disagio (tossicodipendenza e gesti di autolesionismo).

Secondo gli investigatori, scrive il Corriere, quello svelato dall’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ è “un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro di cui beneficiavano alcuni degli indagati, mentre altri si avvantaggiavano a vario titolo dell’indotto derivante dalla gestione dei minori attraverso i finanziamenti regionali”. Grazie a questi fondi venivano, inoltre, organizzati anche numerosi corsi di formazione e convegni ad appannaggio di una Onlus, “in elusione del codice degli appalti e delle disposizioni dell’Autorita’ Nazionale Anticorruzione”.

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