“Abbiamo portato avanti un lavoro che rimarrà negli annali come record di efficienza”, dice Bucci

Ponte morandi genova marco bucci

 Afp

 Marco Bucci, sindaco di Genova

La demolizione del Ponte Morandi è ufficialmente finita. “Da oggi si parlerà solo della ricostruzione già cominciata. E a primavera, come promesso, Genova riavrà il suo viadotto. In Liguria si mantengono le promesse”. A sancire la fine dei lavori è Giovanni Toti, presidente della regione Liguria. 

“Partendo dal presupposto che spero non mi capiti più una cosa del genere, ci sono cose che si sarebbero potute fare meglio: meno burocrazia, come quella che c’è attorno all’uso dei detriti del Morandi, oppure i primi mesi di incertezza sul decreto Genova. Ma nel complesso abbiamo portato avanti un lavoro che rimarrà negli annali come record di efficienza”.

Ne è sicuro il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci che, con AGI, fa il bilancio dell’anno trascorso dalla tragedia che ha colpito la città: il crollo di ponte Morandi. “Come amministrazione abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo dimostrato che le cose si possono fare bene – sottolinea il primo cittadino – Abbiamo portato a termine interventi di risonanza mondiale, tipo la demolizione con esplosione del moncone est del ponte, che è stata un grande successo. Ma soprattutto abbiamo dato ricovero agli sfollati, abbiamo dato loro un appartamento ad una velocità record e questo ci fa onore. Stiamo andando bene. Il mio pensiero va soprattutto alle vittime, alle loro famiglie, per cui sono molto dispiaciuto. A loro è dedicata la commemorazione del 14 agosto”.

Il manager prestato alla politica, sindaco di Genova dal 2017, al suo secondo anno alla guida della città, ha dovuto fare i conti con una delle tragedie più gravi d’Italia. A lui anche il delicato compito, affidatogli ad ottobre 2018, di commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto. Ma non ha mai pensato di mollare: “Non c’è mai stato un momento di sconforto, un momento in cui ho pensato di gettare la spugna – dice – Se dovessi gettare la spugna come commissario, lo farei anche come sindaco. Se ho accettato di ricoprire quel ruolo è perché cosa mai potrebbero pensare i cittadini di un sindaco che si rifiuta di fare il commissario di una cosa importante per Genova? Non sarebbe accettabile”.

Ponte morandi genova marco bucci

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Ponte Morandi

Bucci guarda con ottimismo al futuro, a quell’azienda-Genova che punta a tornare in attivo: “Quando è crollato il ponte, la città aveva intrapreso un percorso di crescita e di cambiamento di mentalità – sottolinea – Questo percorso forse è stato un po’ rallentato, ma certamente non si è fermato. Anzi: io vedo che siamo nuovamente in crescita: tutti i genovesi credono si possa cambiare. La cosa migliore che possiamo fare per quelli che hanno perso la vita è fare una grande Genova”.

Il pensiero va a loro, alle 43 persone morte nel disastro e ai 450 circa, loro familiari, che il giorno della commemorazione saranno nel capoluogo ligure, proprio nell’area del disastro: “A loro va ancora una volta il mio messaggio di condoglianze: siamo tutti uniti sul fatto che cose del genere non debbano più capitare – dice Bucci – Dobbiamo dar loro il più grande supporto: stiamo lavorando col governo per dar loro qualcosa di più. Io penso che queste persone meritino tutta la nostra comprensione e tutto il nostro aiuto e cerchiamo di farlo”.

Da manager di cui ha solo dismesso per un po’ la giacca senza perdere il piglio, il sindaco guarda al suo team, alle persone che l’hanno accompagnato nel delicato lavoro di questo anno: “Ringrazio tutti: la struttura commissariale, il Comune stesso, gli assessori, la giunta i genovesi. Sono tutti da ringraziare perché tutti si sono rimboccati le maniche e hanno collaborato”. 

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