Gli elementi emersi finora della strage in provincia di Ancona

Gli elementi emersi finora della strage in provincia di Ancona

 (Afp)

 Ancona, i soccorsi dopo la tragedia in discoteca

Una strage causata dal panico scatenato da uno spray urticante spruzzato in un locale sovraffollato, con circa 500 giovani in più della capienza consentita. Così al ‘Lanterna Azzurra Clubbing’ di Corinaldo, in provincia di Ancona, la scorsa notte sono morti cinque ragazzi e una mamma di 40 anni altre 70 persone circa sono rimaste ferite, otto di loro in modo molto grave.

Nel locale dove centinaia di giovani ballavano in sala in attesa del concerto del trapper Sfera Ebbasta, la tragedia si è consumata attorno all’una di notte. Il panico si è diffuso quando qualcuno – pare una ragazzina, ma resta da accertare – ha usato uno spray urticante. I giovani si sono lanciati in modo disordinato verso le uscite di sicurezza per poi riversarsi all’esterno su un ponticello le cui balaustre hanno ceduto facendo cadere decine di loro in un fossato da un’altezza di circa un metro e mezzo. Molti sono rimasti schiacciati nella calca.

Sin dall’inizio si era capito che gli spettatori che affollavano il locale erano di molto superiori al numero consentito e in mattinata il procuratore della Repubblica, Monica Garulli, ha confermato che dal borderò della serata “risultano venduti 1.400 biglietti rispetto a una capienza massima di 871 persone”.

La discoteca è sotto sequestro

La discoteca è stata posta sotto sequestro. Molti feriti sembrano confermare l’ipotesi che a scatenare l’inferno sia stato lo spray urticante. Giovanna Lebboroni, uno dei magistrati che sta indagando sulla strage, ha parlato di “gravi responsabilità penali” qualora l’ipotesi trovasse consistenza nelle testimonianze: i reati ipotizzati, infatti, sono di morte come conseguenza di un altro reato oppure omicidio preterintenzionale.

Parallelamente, con l’aiuto dei vigili del fuoco, si lavora sulla verifica del rispetto di tutte le misure di sicurezza. Gli inquirenti hanno acquisito anche i filmati, postati in rete. I rilievi dovranno accertare se le strutture rispondevano alle norme in materia di sicurezza. Anche i titolari del ‘Lanterna Azzurra Clubbing’ sono stati ascoltati in mattinata.

7 ragazzi in coma farmacologico. Il locale costretto a chiudere i social

I sette giovani pazienti, ricoverati all’ospedale regionale di Torrette, dopo la tragedia avvenuta nella discoteca di Corinaldo, “sono tutti in pericolo di vita e in prognosi riservata”: lo fa sapere in tarda serata il professor Abele Donati, primario della clinica di rianimazione. “Sono tenuti in coma farmacologico – ha aggiunto – e hanno riportato anche lesioni da asfissia, anche se è presto per dire se ci sono anche lesioni cerebrali”. Tutti hanno riportato trauma cranici e/o toracici. I feriti della notte scorsa sono complessivamente 59 e presentano traumi da schiacciamento.

Intanto il profilo su Facebook del ‘Lanterna Azzurra Clubbing’ è stato chiuso da questo pomeriggio, per gli insulti ‘postati’ da decine di utenti della rete. Gli internauti lamentavano soprattutto il mancato rispetto delle norme di sicurezza, cosa che è anche oggetto delle indagini avviate dalla procura della Repubblica di Ancona. Questa mattina sulla pagina social era comparsa una copertina completamente nera in segno di lutto per le sei vittime, cinque minorenni e una giovane mamma, travolti all’uscita del locale da decine di persone che cercavano di uscire dal locale. Poi è arrivata la decisione di far scomparire la pagina.

“È una tragedia che lascia impietriti, non si può morire cosi'”, ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Il pensiero di tutti – ha detto il Capo dello Stato – è di vicinanza e solidarietà alle famiglie delle giovanissime vittime, al loro dolore lacerante, e alle condizioni dei tanti feriti con l’augurio di pronta guarigione”.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che si è recato sul posto, ha parlato di “tragedia inaccettabile”. A Corinaldo anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Non si può morire cosi’ a 15 anni, un pensiero e una preghiera per i sei morti di stanotte nelle Marche, e una speranza per i tredici feriti gravi ancora ricoverati”. Si è unito al dolore l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, assicurando che il governo farà “massima chiarezza sulla dinamica della vicenda”. 

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Post simili: