Il caso di Beatrice, morta a 5 mesi e ancora senza giustizia

bambina morta ospedale taormina

“Siamo ancora in alto mare perché aspettiamo la relazione dell’autopsia che ancora non arriva”. E’ “un’attesa logorante” quella di Benedetta Morici, mamma di Beatrice, una bambina palermitana morta il 30 agosto 2018, a soli cinque mesi, all’ospedale Bambin Gesù di Roma dove era arrivata in condizioni gravissime, trasferita dall’ospedale San Vincenzo di Taormina.

Un intervento che non sarebbe stato ritenuto complicato, diventato un dramma per lei e il marito. Un caso complesso al centro di due inchieste giudiziarie, una a Messina e l’altra a Roma. Il gip di Messina ha deciso di trasmettere gli atti a Roma per competenza territoriale. Un passo in avanti per i genitori che si erano opposti all’archiviazione raccontando la loro triste storia in una lettera al giudice. Adesso attendono l’esito dell’autopsia fatta il 18 gennaio scorso e disposta dalla procura di Roma.

Già a settembre era stato effettuato l’esame, poi, come racconta la madre, a gennaio è stato incaricato anche un cardiochirurgo che presto dovrebbe depositare una relazione. “Sto lottando affinché venga fuori la verità – dice la donna – stiamo aspettando un documento ufficiale per poterci muovere”.

Una storia dolorosa quella di Beatrice e dei suoi genitori. La bambina è la terza figlia di una bella famiglia. “Non aveva avuto problemi” dice la madre “mai una febbre, mangiava che era una meraviglia”. La piccola era nata con un Div, un difetto intraventricolare, che però non aveva allarmato più del dovuto. “Beatrice era una bambina che cresceva bene, viene vista da un cardiologo a Palermo che si mette in contatto con un cardiochirurgo di Taormina perché c’è questo Div che doveva essere chiuso”. “Un’operazione che doveva essere semplice”, aggiunge la madre.

Il 30 giugno 2018 la bambina viene ricoverata al San Vincenzo di Taormina, qualche giorno dopo viene effettuata l’angio-tac “Il medico, che aveva visto qualcosa di anomalo, ci disse che c’era uno sling polmonare, l’arteria polmonare sinistra passava tra la trachea e l’esofago”. Poi l’intervento che sarebbe dovuto durare quattro ore: “Mia figlia uscì da quella sala operatoria dopo 12 ore in condizioni disumane, il medico ci disse che l’angio tac era illeggibile e che Beatrice era nata senza l’arteria polmonare”. Per i genitori una doccia gelata e l’inizio di un incubo. La piccola viene trasferita al Bambin Gesù di Roma dove muore il 30 agosto 2018.

I genitori chiedono giustizia, le loro speranze sono appese alla relazione del medico legale. “Chiedo giustizia affinché altri bambini non muoiano nella stessa situazione di mia figlia” conclude la donna “voglio la verità assoluta”. 

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