Il parco giochi di Balestrate dove non si può entrare con tablet e cellulari

Il parco giochi di Balestrate dove non si può entrare con tablet e cellulari

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 Un rendering del parco giochi di Balestrate

Il parco che sorgerà presto a Balestrate, nella città metropolitana di Palermo, nell’atrio di una scuola elementare, non sarà forse quello con le giostre più avvincenti, non farà paura ai colossi della Disney sparsi in tutto il mondo; d’altra parte costerà giusto 80 mila euro, la prima pietra verrà posta a giorni grazie alla disponibilità dell’amministrazione locale che ha messo a disposizione uno dei cantieri di lavoro finanziati dalla Regione siciliana e i lavori sono stati approvati dopo una raccolta di fondi tra enti pubblici e privati e un semplicissimo crowfunding, ma sarà unico nel suo genere.

All’entrata infatti saranno messi a disposizione una serie di armadietti dove sarà possibile, anzi obbligatorio, depositare qualsiasi dispositivo elettronico, e un timer conterà esattamente quanto tempo sarete riusciti a sopravvivere senza. L’idea è partita da un comitato di genitori che si è occupato di sviluppare poi il progetto, tanto bizzarro quanto significativo in un’epoca in cui i social stanno diventando una vera e propria ossessione.

Vietato chattare allora, e anche condividere, twittare e “hashtaggare”, pena una multa simbolica cui ricavato si sommerà a quello di una raccolta fondi permanente utile per la gestione del parco. Ci si potrà invece godere l’ombra degli alberi, l’erbetta rigorosamente naturale, le classiche panchine e un gazebo in legno, illuminazione a energia solare, giostre, scivoli e altalene accessibili a tutti e senza barriere architettoniche.

“È un invito alla socialità – dicono i genitori che stanno curando il progetto – un modo per tornare a stare insieme, a dialogare, a essere presenti l’uno con l’altro. Ormai è normale ritrovarsi alla fermata dell’autobus, in casa, a una festa, e accorgersi che intorno stanno tutti con lo sguardo calato verso un telefono. Vogliamo regalare un mondo nuovo e una nuova prospettiva soprattutto per i più piccoli”.

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