Legittima difesa: l’Anm boccia la riforma, “Grossi profili di incostituzionalità”

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“È una buona notizia, speriamo sia sine die”: così il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Francesco Minisci a Radio anch’io riguardo al rinvio della discussione in Parlamento della riforma della legittima difesa. “È una riforma di cui non abbiamo bisogno. È un istituto questo sufficientemente regolamentato nel nostro sistema. Quello schema alla francese, quella tutele rafforzata che si cerca di raggiungere attraverso questa riforma, in Italia già l’abbiamo, è stata introdotta nel 2006. Quindi questa è una riforma di cui non abbiamo bisogno” e che presenta “grossi profili di incostituzionalita’”.

Per il presidente dell’Anm “si sta cercando di lanciare messaggi sbagliati ai cittadini, che se succede un fatto astrattamente rientrante nella legittima difesa non si deve fare nessun accertamento. Questo non è possibile. Gli automatismi non sono possibili. Se un soggetto muore in un determinato contesto, il pubblico ministero, le forze dell’ordine devono fare le indagini. Se diciamo il contrario, diciamo una cosa sbagliata ai cittadini. Però nessuno dei proponenti lo ha detto. Occorre fare chiarezza”. Minisci ha ribadito i “grossi” profili di incostituzionalità della nuova riforma legati al fatto che essa “fa dei distinguo tra la legittima difesa e tutte le altre scriminanti, che hanno tutte la stessa dignità”.

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