Pellegrini e Paltrinieri, la giornata d’oro del nuoto italiano

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Una giornata storica per l’Italia quella dei mondiali di nuoto di Gwangju, in Corea del Sud. Gregorio Paltrinieri, negli 800 metri stile libero, e Federica Pellegrini, nei 200 metri stile libero, hanno conquistato la medaglia più preziosa dando lustra alla spedizione della nazionale italiana in Oriente e aggiungendosi all’impresa di ieri di Simona Quadarella.

La vittoria di Paltrinieri

Quella del 24enne di Carpi è stata una vittoria voluta e desiderata dopo le delusioni dell’anno precedente agli europei. Il nuotatore, tornato re del mezzofondo, era entrato in finale con il miglior tempo delle qualificazioni. Dopo le prime vasche interlocutorie, Paltrinieri ha imposto un ritmo forsennato e proibitivo per tutti gli altri finalisti vincendo con ampio margine rispetto e con il tempo di 7’39”27, nuovo record europeo di specialità.

Non era una vittoria scontata. La gara in cui l’atleta eccelle sono i 1500, tanto che spesso, anche a Gwangju, ha definito gli 880 come una gara “troppo veloce”. Stavolta, però, quello “troppo veloce” è stato proprio il nuotatore emiliano: “È stata una gara tatticamente impeccabile”. Secondo è arrivato il danese Henrik Christiansen (7’41″28) mentre sul gradino più basso del podio è salito il francese David Aubry (7’42″08)L’altro italiano, Gabriele Detti, campione europeo uscente, è arrivato quinto facendo sfumare i sogni di doppietta azzurra.

Ancora (e sempre) Federica Pellegrini

La regina resta lei, anche a 31 anni, e dopo una carriera così lunga. La nuotatrice veneta ha vinto il suo quarto mondiale, in otto finali. Un palmares ricchissimo che comprende, oltre agli ori, anche tre medaglie d’argento e una di bronzo. Pellegrini ha confermato lo stato di forma, fermando il cronometro a 1.54.22. Dietro di lei l’australiana Titmus (1’54″66) e la svedese Sjoestroem (1’54″78) che alla fine della gara ha accusato un leggero malore. 

“È incredibile, non ci credo ancora. Una vittoria inaspettata. Dovevo essere qui di passaggio e invece è arrivato questo”. È emozionata, scappa anche qualche lacrima, ai microfoni della Rai: “Non è perché mi dispiace, ma perché sono contenta. Me la stavo facendo sotto dalla paura. Questa vittoria è la prova che ho lavorato bene e che il lavoro paga. Tanto. È incredibile comunque quello che è successo anche perché abbiamo deciso di partecipare ai mondiali dopo aver fatto i test ai Settecolli. Poi qui mi sono trovata a giocarmi qualcosa di importante arrivando qui di passaggio”.

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