20 buone ragioni per programmare un viaggio in Ghana nel 2019

20 buone ragioni per programmare un viaggio in Ghana nel 2019

Ci sono diverse ragioni (qui ne abbiamo elencate 20) per cui il Ghana dovrebbe rientrare nelle vnstre mete di viaggio per il 2019.  Ma prima di elencarle, una su tutte: è un pezzo di Africa accogliente, stabile politicamente, in ascesa economica e pronto a ospitarvi a braccia aperte. 

Considerato dai più l’Africa per i neofiti, il Ghana offre la possibilità di vivere un’esperienza fatta di paesaggi tropicali al centro-sud e di tipo sub-sahariano al nord, di praticare sport come il surf o il parapendio, di visitare i luoghi storici ancora a testimonianza della tratta degli schiavi, di fare un tuffo nelle tradizioni ancestrali e di assistere a riti tribali in occasioni come festival o funerali, di assaporare la cucina dell’Africa occidentale in tutte le sue varianti ricche di sapori e gusti decisi, di sperimentare i ritmi delle danze locali e di scoprire anche l’altra Africa, quella che non ci si aspetta, fatta di start up, co-working, idee nuove di giovani che stanno bene “a casa loro”. 

1. Accra 

La capitale del Ghana. Passeggiare fra la Oxford Street ghanese e le vie della vecchia Osu fra bancarelle e ristorantini di strada. Assaporare cocktail locali a base di zenzero e foglie di ibisco o a base di mais fermentato e zucchero o farsi aprire un cocco e berne il succo prima di mangiarne la polpa. Perdersi per i mercati rionali o negli art center peni di artigianato. Comperare dalle venditrici ambulanti prodotti esposti sulle loro teste, tuffarsi in una piscina di qualche albergo. Farsi cucire al momento un abito di stoffe africane dagli innumerevoli sarti di strada e assaggiare il miglior burro d’arachidi del mondo. Accra è tutto questo. Una città in grande ascesa economica, dalla vita notturna vivace, ma ancora dominata dai ritmi lenti delle città subtropicali. 

2. Bukum e la boxe

Per gli amanti di questo sport Bukum, quartiere povere di Accra confinante con l’antico borgo marinaro di Jamestown è una tappa obbligata. La Boxe è una pietra miliare della società ghanese proprio come lo è il calcio. Questo sport fu introdotto per la prima volta nel paese dagli inglesi e molti giovani nelle comunità di Jamestown e Bukom di etnia Ga, lo hanno adottato. Qui la boxe è praticata per strada o in una miriade di piccole palestre dove conta solo la forza di volontà.

Per strada si vendono i pesi per l’allenamento realizzati con parti di motori, i ring sono sulla spiaggia o negli spiazzi del quartiere, gli atleti corrono portandosi sulle spalle uno con l’altro e i bambini, sin da piccoli vengono abituati a combattere. Non troverete nessun’altra area con questa quantità di scuole di boxe e non c’è altro posto che abbia prodotto così tanti pugili campione del mondo negli ultimi 75 anni. 

3. Jamestown e il Chale Wothe Street Art Festival 

Vogue lo ha definito uno “Street Style Festival” il Chale Wote, evento di strada che si svolge a Jamestown una volta l’anno, generalmente verso la fine di agosto. Ritrovo di artisti, funamboli, innovatori dell’estetica tradizionale provenienti da tutta l’Africa e dal resto del mondo, il Festival è alla sua 9’ edizione quest’anno. Nel corso di una settimana, incontri, proiezioni cinematografiche, installazioni artistiche, tradizioni locali, riti tribali, musica, fotografia, arte, teatro, poesia, dibattiti su temi di denuncia e rottura scandiscono la vita, il tutto in strada o in diverse location sparse per la parte vecchia della città e sono l’antipasto della grande kermesse finale dove sfilano per le strada di Jamestown più di 20.000 persone fra artisti e spettatori.  

4. La discarica di Agbobloscie e gli hub per l’e-waste recycling

Per chi desidera approfondire alcuni temi come l’ambiente e la gestione dei rifiuti, è possibile farsi accompagnare da guide apposite a visitare le grandi discariche di rifiuti generici o elettronici come quella di Agbobloscie, alle porte di Accra, dove vengono depositate illegalmente tonnellate di rifiuti quotidianamente e dove migliaia di ragazzi lavorano senza alcuna protezione al riciclo di parti di questi rifiuti in una pratica che inquina non solo l’atmosfera ma anche i vicini corpi idrici ed è pericolosa per i lavoratori. Una passeggiata nel cuore di uno dei più grandi problemi che affligge il nostro ambiente.

5. Le “Porte del non ritorno” e i forti costieri 

Oggi sulla costa del Ghana sono presenti 30 forti, castelli ed ex postazioni commerciali, molti dei quali testimoniano la più grande migrazione forzata della storia, la tratta degli schiavi e le atrocità che l’umanità è in grado di commettere. Castelli come Elmina, Cape Coast, Ussher Fort, Christianborg Castle sono stati trasformati in veri e propri musei e offrono visite guidate da personale del posto. L’esperienza è di quelle che lasciano il segno anche perché  i tour guidano letteralmente i visitatori in un percorso che rievoca vividamente le esperienze strazianti degli schiavi ammassati nelle segrete dei castelli prima della partenza e del loro passaggio attraverso le “porte del non ritorno”.

6. I parchi naturali 

Dal Mole National Park al nord, al Kakum National Park al centro, alle Shai Hills, si potrà visitare quel che resta della foresta pluviale protetta. Tutti questi parchi ospitano un assortimento di animali selvatici tra cui elefanti, facoceri, iene, scoiattoli volanti, gazzelle e varie specie di scimmie oltre a una quantità di uccelli tropicali. I più temerari potranno anche osservare la foresta da 40 metri di altezza mentre percorrono la più antica “Canopy walk” d’Africa, una passerella di legno lunga 350 metri e dotata di varie piattaforme panoramiche che da un albero all’altro offrono spettacolari vedute del parco.

7. I funerali e i fantasy coffins   

La morte in Ghana è un’esperienza per chi resta e al visitatore capiterà quasi certamente di trovarsi ad assistere ad un rito funebre grazie al quale potrà esplorare alcune specifiche pratiche funerarie delle comunità Ga e Fante. Poiché per molte popolazioni dell’Africa occidentale la vita continua dopo la morte, il passaggio va celebrato con feste, cibo, danze e il defunto accompagnato nell’aldilà con stile, a partire dalla bara in cui viene deposto, per arrivare all’abbigliamento di chi prende parte al rito che sarà bianco e nero, se il defunto è anziano e nero e rosso se invece è considerato giovane.  

Una vera attrazione sono i cosiddetti “fantasy coffins”, si tratta di bare, vere e proprie opere d’arte, che riproducono oggetti in grado di per sé di raccontano la vita del defunto e possono rappresentare qualsiasi cosa, da animali a telefoni cellulari. La zona di Teshie alle porte di Accra è famosa per la presenza di carpentieri sempre pronti a ricevere turisti nei loro laboratori. 

8. Il Kejeta Market di Kumasi

Se ci si è mai chiesti cosa significhi avere tutti e cinque i sensi aggrediti con forza allo stesso tempo è il momento di visitare Kumasi e il suo Kejeta Market, spesso descritto come il più grande del suo genere in Africa occidentale, forse paragonabile solo all’ormai demolito Mercado Roque Santeiro di Luanda in Angola. Occupa 12 ettari nel centro della città e da lavoro a circa 10.000 commercianti. È caldo, affollato e infinitamente colorato. Vi si può girovagare per ore, senza mai tracciare la stessa zona due volte. Un labirinto di viuzze aperte e vicoli coperti rivelano zone specializzate in beni differenti come sapone e scarpe, perline e biancheria intima, padelle e tamburi, galline e patate, pesce e palloni, spezie e burro di karitè. 

9. La regione dei re Ashanti

Kumasi e la Ashanti Region, così ricca di miniere d’oro che ha fatto guadagnare al Ghana l’antico nome di Gold Coast, sono la patria del re Ashanti e di uno dei principali gruppi Akan del Ghana, dove si narra che uno sgabello d’oro discese dal cielo e cadde nel grembo di Osei Tutu, che in seguito divenne il primo re Ashanti. Sono interessanti le visite ai musei Prempeh II Jubilee Museum e il Manhia Palace Museum, che consiste in un’ala della residenza privata dell’attuale Re, Otumfuo Osei Tutu, dove sono conservati gli antichi arredi e manufatti della famiglia e delle interessanti fotografie. Ogni 6’ domenica nella regione si svolgono riti tribali di celebrazione della famiglia Ashanti che sono un vero tripudio di colori, suoni, ritmi e scene da un’Africa antica e legata a tradizioni ancestrali. 

10. La cucina dell’Africa occidentale e lo street food

Mentre si percorrono le principali città del Ghana come Accra, Kumasi, Takoradi, Tamale, Yendi non si può fare a meno di notare le numerose bancarelle colorate lungo i lati delle strade dove si vende di tutto, dal riso jollof, alla tilapia piccante. Questo è solo uno dei modi in cui i ghanesi esprimono il loro amore per il cibo. In qualsiasi momento del giorno (o della notte), si può star certi di trovare dello street food. ll Fufu è l’alimento base con profonde radici nella storia del Ghana. Viene spesso preparato con farina di manioca e servito insieme alla zuppa di arachidi.

La tilapia è probabilmente la specie di pesce più popolare che viene consumato come accompagnamento per il riso o la zuppa. I chichinga sono deliziosi spiedini con varianti di carne che vanno dal manzo, al pollo, alla faraona, a piccoli roditori della foresta, questa carne speziata viene solitamente servita con cipolle affettate ed è molto popolare tra le popolazioni Hausa del nord del Ghana. Il Kelewele è un popolare snack di platani fritti. Il Koko è un porridge ghanese molto popolare che viene mangiato in qualsiasi momento della giornata. Le Bofrot sono le versioni ghanesi delle ciambelle e infine su tutto lo snack per eccellenza, le plantain chips, una vera leccornia!

11. La casa per bambini “Chicchi di Caffè” a Kwamoso

Il Centro di assistenza medica “Health-Aid” a Saboba è un esempio virtuoso di come dal nulla si possa creare un piccolo paradiso dove far crescere sani e amati decine di bambini orfani, abbandonati o maltrattati e il secondo è un esempio di come, sempre dal nulla, si possa offrire alla popolazione indigente assistenza sanitaria e ai bambini e ragazzi formazione e aiuto per un futuro migliore.

Due posti che meritano una visita per varie ragioni: sono gestiti da italiani che hanno scelto di dedicare le loro vite agli altri, Chicchi di Caffè, da Simona Branca, fisioterapista e Health-Aid da Diego Manzoni, medico; sono immersi nella natura, il primo nella foresta delle colline che portano alla città di Koforidua, il secondo nella arida regione settentrionale del Ghana confinante con il nord del Togo; sono luoghi dove le diversità, di razza, colore, provenienza, religione non esistono; contattando i fondatori potrete vivere un’esperienza di volontariato che arricchirà voi più di tutti.

12. I Kente cloths 

Di tanto in tanto nel mondo un certo tipo di tessuto può assumere una tale importanza da  diventare parte dell’identità di una nazione. Basta pensare ai kimono giapponesi, alle lenzuola di cotone egiziano o alle toghe romane. Con il Kente del Ghana ci troviamo difronte a un fenomeno simile. Il kente  è molto più di una semplice stoffa, è realizzato dai popoli Asante ed Ewe ed è il più noto di tutti i tessuti africani. E’ fatto con telai tradizionali e realizzato in lunghe strisce di stoffa non più larghe di 10 centimetri che vengono poi cucite insieme da mani esperte a formare stoffe lunghe 6 yards.

Le strisce di kente sono tessute principalmente dagli uomini e ogni anno dal 1995, ad ottobre, si celebra in Ghana l’Agotime Kente Festival nella città di Kpetoe, nella regione del Volta. Al giorno d’oggi i kente si possono trovare in vendita in moltissimi mercati, negozi, gallerie d’arte, anche per strada e sono diventati fonti d’ispirazione per diversi designer della moda che con il Kente realizzano maglie, borse, cinture, giacche e arredamento per la casa come tovaglie, tende e centrini. 

13. Una corsa in Trotro

Non si potrà dire di avere conosciuto veramente il Ghana senza aver provato un viaggio in trotro. Così vengono chiamati i vecchi minivan ricoperti di scritte religiose che sono il mezzo di trasporto più conveniente che si possa trovare per il ghanese medio. Per cominciare, i trotros non sono di proprietà di nessuna delle principali compagnie di trasporto, sono per lo più di proprietà dei conducenti e in quanto tali sono vincolati solo dalle norme sulla sicurezza stradale. A meno che non siano pieni, i trotros si fermano ad ogni fermata degli autobus lungo il loro percorso ma si fermano anche su richiesta. Non rispettano orari di partenza e di arrivo, l’idea è di fare tutto il denaro possibile in un solo viaggio in modo tale da spostarsi dalle stazioni di sosta solo una volta riempiti fino a raggiungere la capacità che è sempre sovracapacità.

Per essere sicuri di non perdersi, si dovrà conversare con il conduttore sulla propria destinazione e la tariffa viene pagata a bordo a un aiutante del conduttore che non ha mai il resto. Solitamente i bagagli pesanti vengono legati sul tettuccio ed è permesso portare a bordo praticamente di tutto quindi spesso capita di viaggiare con a fianco oche, galline, maialini e capretti.

14. L’Azonto Dance

Per natura, la forza trainante di una melodia Afropop è il suo ritmo incredibilmente ballabile, nel caso dell’azonto, ogni ballerino può apportare nuovi passi e sbizzarrirsi in movimenti, sempre a ritmo, che più esprimono ciò che vuole dire. Nato una decina di anni fa, non esiste un modo “giusto” per ballare l’azonto, invece ci sono un milione di modi diversi. Nel 2011, la mania dell’Azonto ha assunto rapidamente il controllo del Ghana e delle comunità africane della diaspora in Gran Bretagna e negli Stati Uniti dove è diventato un punto d’onore, un’esportazione culturale moderna che ha capovolto la narrativa, posizionando giustamente la cultura giovanile africana all’avanguardia. Comunque sia in Ghana la ballano tutti, per strada, nelle palestre, nei locali, in chiesa, in spiaggia e se non siete troppo timidi il suo ritmo e la sua allegria vi conquisterà. 

15. Sulle tracce di Kofi Annan

In Ghana è nato e in Ghana è tornato in una bara il ghanese più importante del mondo, Kofi Annan. Il due volte segretario delle Nazioni Unite, Nobel per la pace, paladino per i diritti umani, era nato a Kumasi l’8 aprile del 1938 da una famiglia di antica nobiltà tribale ed è morto in Svizzera il 18 agosto del 2018. Da giovane è stato seguace delle tesi nazionaliste di Kwame Nkrumah, il leader dell’indipendenza ghanese che esortava gli africani a prendere nelle proprie mani il loro destino.

In Ghana ci sono diversi luoghi che ne tengono viva la memoria, dalla città di Kumasi dove è nato, alla Mfantsipim school di Cape Coast dove frequentò la scuola superiore, all’Università del Ghana di cui è stato cancelliere, al Kofi Annan Peacekeaping Training Center dove si formano i membri dei corpi per il mantenimento della pace delle Nazioni Unite, al nuovo cimitero militare di Accra dove lo scorso 13 settembre è stato sepolto il grande diplomatico ghanese. 

16. Le Krobo Beads, le colorate perline del Ghana 

Prima moneta di scambio ora oggetto per ornamento, le perline in Ghana sono una parte importante del patrimonio culturale locale e sono un’espressione della creatività e dell’estetica del popolo ghanese. Le tradizionali perle di vetro sono spesso chiamate perle di Krobo, dalle montagne di Krobo che sono la principale area di produzione. Queste perle sono realizzate con vetro riciclato. Bottiglie e altri oggetti in vetro vengono prima lavati e ordinati per colore.

Vengono quindi suddivisi in piccoli frammenti per realizzare perle traslucide o pestati con un mortaio metallico e un pestello e setacciati per ottenere una polvere finissima. La polvere di vetro di diversi colori è ottenuta utilizzando coloranti ceramici. L’intero processo è artigianale e si può assistere e partecipare alla lavorazione delle perline oltre che comprarle in innumerevoli mercatini dedicati a queste palline multicolore.

17. Il lago Volta

È il maggiore lago artificiale al mondo, si trova nel cuore del Ghana. Merita una visita sia per la fauna e la flora che vi si trova intorno, sia perché si può visitare la sua grande Diga di Akosombo. Lungo la costa sud-occidentale del lago, si estende immenso il Digya National Park, una delle più vaste aree protette del Paese e tra le principali dell’intero continente, dove vivono indisturbati ippopotami, antilopi d’acqua, coccodrilli e lamantini. Per chi ha un occhio attento al sociale il Volta rappresenta anche una prigione per i tanti bambini che sono costretti a lavorare come pescatori sin da piccoli e senza gli strumenti adeguati. Obbligati a separarsi dalle proprie famiglie e a rinunciare alla scuola, una volta arrivati nella zona del lago, sono ridotti in schiavitù da adulti senza cuore che li costringono ad una vita infernale.

18. L’Altra Africa fra start up e co-working

Per chi si immaginava di trovare in Africa e in Ghana solo villaggi tradizionali, un giro negli spazi dedicati al co-working può aprire gli occhi sul grado di sviluppo e di creatività dei giovani che hanno idee imprenditoriali interessanti. Ad Accra, Kumasi, Tamalè, gli spazi di co-working sono cresciuti costantemente e sono oggi luoghi accoglienti e dal design innovativo che forniscono internet ad alta velocità, spazio di lavoro e accesso al capitale e che collegano gli imprenditori focalizzati sulla creazione di soluzioni sostenibili alle sfide regionali in materia di occupazione, inclusione finanziaria, agricoltura, salute, istruzione. Si chiamano Ispace, Workshed, Impact Hub, Regus, Kukun, Kumasi Hive, solo per citarne alcuni. 

19. Le spiagge del Ghana

Per gli amanti del sole, del mare e della sabbia, la costa del Ghana si estende per 560 chilometri da Aflao, nella regione del Volta, fino a Cape Three Points, nella regione occidentale. Lungo questa costa, molte belle spiagge con diverse caratteristiche di sabbia e roccia abbracciano l’Oceano Atlantico. Solo per citarne alcune: Labadi Beach e Kokrobite sono le spiagge più popolari e situate vicino alla capitale Accra, anche la Spiaggia di Bojo più intima, è perfetta per chi desidera rilassarsi in riva al mare senza dover viaggiare troppo lontano dalla città.

La Regione Centrale offre la spiaggia di Anomabo, una piccola comunità di pescatori vicino a Cape Coast, perfetta per una fuga veloce. A Elmina, la Coconut Groove Beach è un altro posto noto per le sue spiagge mozzafiato. Busua Beach nella regione occidentale è un luogo magnifico dove praticare sport acquatici come il surf e il kite surf. Ankobra Beach, nel villaggio costiero di Axim, uno dei punti più occidentali del Ghana, a pochi chilometri da Takoradi,  è l’ideale per una vacanza tranquilla e isolata.

20. Cerimonie religiose per tutti i gusti

C’è oggi un acceso dibattito in Ghana sull’identità africana e sul ruolo delle religioni, dai “Cristianesimi” contemporanei, alle Chiese pentecostali, protestanti, all’Islam, alle religioni indigene come il Vudu e l’interpetrazione che se ne fa nel contesto africano. Qualsiasi confessione sia in Ghana c’è rispetto reciproco, ciò che conta è avere una fede e seguirne i dettami. Fondamentale è l’incontro con gli altri fedeli e con i vari “pastori”, “messia”, “profeti”, divenuti oggi veri e propri Showmen capaci di mettere in piede quasi settimanalmente eventi pieni di discorsi, grida, canti, musica, preghiere che spesso sfociano in momenti di esaltazione di massa. In ogni caso qualcosa di interessante dal punto di vista sociologico ed antropologico a cui assistere. 

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