Chi è Elena Rybakina, la nuova regina kazaka di Wimbledon

AGI – Nell’edizione di Wimbledon che ha escluso i tennisti russi, a trionfare nel tabellone femminile è stata Elena Rybakina, nata a Mosca che quattro anni fa ha preso la nazionalità kazaka per una questione di finanziamenti. La 23enne si è imposta in rimonta 3-6, 6-2, 6-2 sulla tunisina Ons Jabeur e ha raccolto lo scettro di Ashleigh Barty, diventando la più giovane a vincere all’All England Club dal 2011 e la prima kazaka di sempre a imporsi in uno Slam.

Per Rybakina, testa di serie numero 17, è stata anche la prima vittoria in carriera contro una delle due prime tenniste del mondo e ha così spezzato il sogno della Jabeur di diventare la prima africana a trionfare sull’erba londinese. A consegnarle il piatto Venus Rosewater Dish che è stata la duchessa di Cambridge, Kate Middeteon, che ha espresso più volte sostegno per l’Ucraina.

rybakina piega jabeu vince wimbledon 

© TAKUYA MATSUMOTO / YOMIURI / THE YOMIURI SHIMBUN VIA AFP

Elena Rybakina

Il primo set è stato dominato dalla Jabeur, testa di serie numero 3 del torneo, ma poi Rybakina ha pesto le misure al suo gioco tagliato e ha ritrovato regolarità, aiutata dal potente servizio che le sta valendo il primato degli ace nel 2022, e ha gradualmente preso il controllo della partita.

Rybakina è entrata nella Top 100 solo nel 2109, vincendo il torneo di Bucarest, e l’anno dopo si è imposta a Hobart, in Australia. A Wimbledon ha fatto un torneo impeccabile concedendo un solo set prima della finale, quello di apertura contro l’australiana Ajla Tomljanovic nei quarti. “Ero tesissima prima e durante la partita, onestamente sono felice che sia finita”, ha commentato la 23enne kazaka, “non avevo mai provato niente di simile. Non pensavo che sarei arrivata alla seconda settimana, non ho parole per spiegare quanto sia felice in questo momento”.

Poi si è congratulata con la 27enne rivale tunisina: “Sei una grande ispirazione per tutti, hai un tennis fantastico. Nel circuito non ci sono giocatrici come te, incontrarti è una gioia”. “Mi hai fatto correre talmente tanto che non penso di aver più bisogno di andare in palestra”, ha scherzato. Infine il saluto alla famiglia: “I miei genitori, la parte più importante del team, non sono qui e mi dispiace molto. C’è solo mia sorella, che mi ha visto dal vivo solo per la terza volta e sono felicissima che fosse qui”.

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