Cosa prevede il concorso salva-precari della scuola

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Assunti a tempo indeterminato 24 mila e 250 professori delle secondarie con tre anni di servizio alle spalle. Per loro il ministero dell’Istruzione ha previsto un concorso straordinario. Questo il frutto dell’accordo tra governo e sindacati, che ieri sera hanno raggiunto un’intesa sulla nuova stabilizzazione di precari.

Il Pas

Il nodo dell’intesa, che diventerà un emendamento del disegno di legge Crescita e dovrà essere approvato in Parlamento, è il Pas, il percorso abilitante speciale che partirà entro il 2019. Come riporta il Corriere della Sera, potranno accedervi tutti gli insegnanti con più di 36 mesi di servizio, che nelle statali si stima siano 55 mila, senza alcuna selezione, come inizialmente chiedeva il ministero dell’Istruzione. Ma saranno ammessi, come invece pretendevano da tempo i sindacati, anche gli insegnanti delle paritarie, i docenti di ruolo (che hanno interesse a prendere un’altra abilitazione per cambiare ruolo o regione) e i dottori di ricerca. Si prevedono fino a 100 mila partecipanti, per cui la formazione sarà distribuita su più cicli annuali.

Il concorso

Secondo quanto riporta “Tecnica della scuola”, il concorso straordinario e abilitante – si chiama così proprio perché, sulla scia del concorso facilitato riservato ai diplomati magistrali, prevede uno scivolo facile verso l’assunzione – prevede:

  • l’accesso ai docenti con tre annualità di servizio nella scuola statale maturate negli ultimi 8 anni
  • il requisito di avere svolto almeno 1 anno di servizio nella classe di concorso specifica per la quale si concorre
  • la valorizzazione del servizio prestato
  • una prova scritta computer based
  • una prova orale non selettiva

La procedura conferirà a tutti i vincitori l’abilitazione.

In particolare, il Pas sarà:

  • aperto a tutti i docenti con tre annualità di servizio nelle scuole statali, paritarie e percorsi di istruzione e formazione professionale limitatamente all’obbligo scolastico
  • attivato entro e non oltre il 2019
  • articolato su più cicli annuali
  • aperto alla partecipazione anche del personale di ruolo e ai dottori di ricerca

I precedenti

L’ultimo Pas, riporta Il Fatto Quotidiano, l’aveva fatto l’ex ministro Profumo nel 2013. Fu un provvedimento controverso, perché se da una parte rispondeva alle richieste dei precari storici, dall’altra dava un titolo a migliaia di docenti che non erano riusciti a conseguirlo in vari concorsi, di fatto penalizzando i vincitori di quest’ultimi (come ad esempio i Tfa) e in generale i neolaureati. In questo caso il ministro leghista si spinge addirittura oltre, perché oltre l’abilitazione distribuirà in alcuni casi anche cattedre a tempo indeterminato.

Di un percorso dedicato ai non abilitati si era già parlato durante l’ultimo governo Pd: avrebbe dovuto partire dopo quello riservato agli abilitati nel 2018, ma il governo gialloverde lo aveva cancellato nell’ultima manovra, riservando loro solo una piccola quota di posti nel prossimo concorso. Ora la nuova giravolta, accogliendo una proposta che era stata lanciata dai sindacati per far fronte all’emergenza di posti vacanti (dovuta alle troppe assunzioni andate a vuoto per mancanza di vincitori e per l’effetto Quota 100).

I tempi

Per i vincitori del Pas si annunciano tempi lunghi, visto che le loro graduatorie andranno comunque in coda a quelle degli ultimi due concorsi (2016 e 2018, ancora da smaltire); non è chiaro, dunque, quando saranno effettivamente assunti.

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