Il braccio di ferro sulle Grandi Navi in Laguna è diventato protesta popolare

Venezia no grandi navi

Miguel MEDINA / AFP

La manifestazione contro le grandi navi in Laguna a Venezia

Almeno 8mila persone hanno partecipato a Venezia alla manifestazione contro il transito delle grandi navi in laguna. Tra gli striscioni esposti scritte come “Fuori le navi dalla laguna” e “No alle navi e sì al rispetto della laguna”. La nuova mobilitazione del comitato ‘No grandi navi’ è stata lanciata dopo l’incidente di domenica scorsa in cui una nave della Msc ha urtato la banchina e un battello turistico attraccato alla banchina si San Basilio, nel canale della Giudecca, ferendo quattro turiste.

Il corteo, partito dalla riva delle Zattere, è arrivato a ridosso di piazza San Marco, inizialmente dichiarata ‘off limits’ dalla Prefettura, con decine di manifestanti che sono potuti entrare sulla piazzetta tra le colonne di Marco e Todaro, poco distante dal bacino intitolato al santo patrono della città in cui transitano le navi da crociera. Alcuni attivisti dei centri sociali hanno raggiunto la basilica di San Marco e si sono fatti dei ‘selfie’.

La protesta ha visto la partecipazione di famiglie con bambini, con tanti veneziani ma anche persone provenienti dai comuni dell’entroterra. Tra gli slogan scanditi molti hanno preso di mira il sindaco, Luigi Brugnaro, e il presidente della regione, Luca Zaia.

Intanto due navi da crociera dirottate da Venezia si sono ormeggiate a Trieste alla Stazione marittima, con novemila turisti in transito. Si tratta di due approdi straordinari – gestiti dalla Trieste Terminal Passeggeri – della Costa Luminosa e Msc Musica.

Le compagnie crocieristiche, attraverso l’associazione internazionale che le rappresenta (Clia), si sono dette determinate a lavorare per preservare il futuro di Venezia. conciliando l’unicità della città con il turismo crocieristico, che contribuisce per 150 milioni di euro ogni anno all’economia veneziana. La Clia ha ricordato di essere favorevole a una rotta alternativa per spostare le grandi navi dalla Giudecca e ha auspicato la massima rapidità nel far partire i lavori per il dragaggio del canale Vittorio Emanuele, così da tracciare la nuova rotta per le navi più grandi. 

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