Il caso della pista ciclabile di Prato che favorirebbe gli immigrati

Il caso della pista ciclabile di Prato che favorirebbe gli immigrati

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 Ovattoni e Salvini

L’idea di Matteo Biffoni, sindaco di Prato in quota Pd sembra abbastanza semplice: 600 mila euro per rafforzare la pista ciclabile su un’arteria fondamentale per il comune, viale Montegrappa, una strada che collega la parte Est della città al centro storico, e poi ancora sostituzione degli alberi, nuova illuminazione, ridefinizione dei posti auto e restringimento della carreggiata da 6 a 4,5 metri, che porterebbe ad una le due corsie del viale.

Una scelta decisamente “green” che è stata già ampiamente discussa in un appuntamento pubblico con i cittadini e che verrà finanziata con i 6,5 milioni di euro arrivati dal Ministero dell’Ambiente per progetti di mobilità sostenibile.

Ma a qualcuno l’idea non va giù, la pista ciclabile in questione favorirebbe i migranti. L’arzigogolato ragionamento viene espresso a “La Zanzara”, programma radiofonico di Radio 24 condotto da Giuseppe Cruciani e Davide Parenzo, dalla segretaria della Lega pratese Patrizia Ovattoni, secondo la quale si tratterebbe di “una misura favorevole ai migranti, a discapito dei residenti pratesi”.

E per chi si stesse domandando quale sia il nesso tra l’allargamento di una pista ciclabile e i migranti ecco i chiarimenti della consigliera verde: “Noi, ovvero chi va a lavorare, di solito si sposta con la macchina. Oppure, chi ha i bambini piccini che devono andare dal pediatra, non li porta in bicicletta. Chi ha un lavoro e dei bambini rischierebbe di esser messo sotto un camion, come è successo una volta a me. Molti richiedenti asilo non hanno la macchina. Sembra che il progetto sia fatto a posta per loro”.

Su Facebook i commenti sono perlopiù leggeri: “Togliamo le strade, i migranti ci camminano e via l’ossigeno che quelli poi lo respirano!!” dice Nicole, “Quando la parrucchiera esagera con i colpi di sole e ti fa una unica insolazione” le fa eco Paola riferendosi evidentemente anche all’immagine piuttosto appariscente della leghista, “una cosa imbarazzante” continua Emanuela; giusto per citare i commenti più divertenti mettendo da parte attacchi diretti alla politica e, di riflesso, alla Lega tutta. A parte il sospetto, perlomeno fondato, che la signora ignori la quantità di persone che vivono una vita totalmente regolare spostandosi in bicicletta e riuscendo a trasportare anche i propri figli senza avere in dotazione particolari superpoteri, parere comune in rete è che quella del partito di Salvini sia diventata quasi una sorta di ossessione che di salutare idea politica all’interno di un dibattito coerente abbia davvero pochino. Ma la Ovattoni al telefono con i due giornalisti radiofonici tenta di rimettere in carreggiata il proprio pensiero, ma la toppa è peggio del buco: “Non ho detto che il Comune ha fatto il progetto apposta per i migranti e i richiedenti asilo, ma che è che così sembra…”.

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