Il Napoli è campione d’Italia per la terza volta. Scatta la festa in città

AGI – Dopo giorni e giorni di trepidante attesa, tra feste e caroselli anticipati, il sogno è diventato ufficialmente realtà: il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia, a distanza di 33 dall’ultimo trionfo targato Diego Armando Maradona. La certezza del tricolore cucito sul petto, per gli uomini di Luciano Spalletti, arriva nella trasferta di Udine al termine di un match sicuramente non tra i più entusiasmanti della stagione azzurra.

Alla Dacia Arena basta infatti un 1-1 firmato da Lovric ed Osimhen, con il bomber nigeriano che consolida anche la leadership della classifica marcatori salendo a quota 22 centri nel torneo. Il resto e’ storia, felicita’ e lacrime di gioia per tutto l’ambiente partenopeo.

Il match

L’avvio di gara è praticamente tutto di marca azzurra, con i partenopei che iniziano a premere sull’acceleratore facendo incetta di corner, senza pero’ creare particolari problemi alla retroguardia friulana. Così al 13′, a passare in vantaggio a sorpresa sono proprio i bianconeri, che sbloccano il risultato con un meraviglioso gol di Lovric: lo sloveno riceve da Udogie e dopo un controllo orientato piazza un bel destro a giro sotto l’incrocio, dove Meret non può arrivare.

La squadra di Spalletti fa fatica a rendersi pericolosa e, solo una volta superata la mezz’ora, costruisce la prima chance in area locale, giusto qualche istante dopo un altro tentativo di Lovric respinto stavolta dal portiere: è Osimhen a provarci di testa su cross di Elmas, ma il nigeriano spedisce a lato di poco.

Il bomber del Napoli avrà modo di rifarsi a inizio ripresa, quando al 52′ indovina il tap-in vincente dopo una respinta di Silvestri su un precedente tiro di Kvaratskhelia, riportando il risultato in equilibrio sull’1-1.

Al 67′ Osimhen troverebbe anche la doppietta personale, ma un fallo a gamba tesa di Elmas su Bijol induce l’arbitro a fischiare prima che la palla entri in porta. Anche al 71′ gli azzurri vanno a un passo dal raddoppio con il neo entrato Zielinski, che riceve una splendida palla da Elmas e con un destro al volo impegna seriamente Silvestri, bravo a salvare i suoi. Nel finale succede poco altro, i partenopei si accontentano giustamente del pareggio e al triplice fischio possono far partire la grande festa.

Il “coprifuoco” a Napoli

Il coprifuoco è scattato intorno alle 20. Napoli ha abbassato le saracinesche dei negozi, fermato i taxi, chiuso i bar, lasciano aperti solo ristoranti e pizzerie a beneficio di turisti. C’è la partita della vita, c’è quel punticino che mancava per raggiungere la vetta e conquistare il terzo scudetto così agognato.

Dai quartieri spagnoli, da via Toledo i tifosi che non sono riusciti ad andare allo stadio per assistere alla partita dai maxi schermi, si sono ritrovati in piazza Plebiscito, armati di fumogeni azzurri e rossi. Scoppiano anche grossi petardi, boati che raccontano l’evolversi della partita. La piazza è invasa dal fumo e dalle bandiere. Finalmente la città può esultare per uno scudetto atteso ma ampiamente meritato.

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