Il nuovo Bolt ha 18 anni. Ed è bianco 

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Fonte: YouTube

L’erede di Usain Bolt, il velocista più forte di tutti i tempi, potrebbe essere molto diverso da quello che ci siamo sempre immaginati. Tutte le attenzioni si stanno concentrando su un ragazzo di 18 anni, americano, bianco che non sapeva fino a pochi mesi fa quanto potesse correre forte i cento metri, la gara regina dell’atletica.

Il suo nome è Matthew Boling e, come ricorda il Washington Post, aveva un destino ben delineato: borsa di studio in una Università prestigiosa, quella della Georgia, e laurearsi con la media voti più alta possibile. Parallelamente dedicarsi allo sport, la sua passione, che ha praticato fin da quando era bambino e che, al liceo, aveva iniziato a dargli diverse soddisfazioni. 

I 100 metri però non erano nella sua testa. E nemmeno nel suo programma di allenamento. Scendeva in pista per gareggiare in altre discipline, soprattutto i 400 metri, e provava, senza impegno, altre specialità. Nella sua testa, ad esempio, c’era la volontà di aiutare la squadra del suo liceo a diventare di nuovo competitiva nella staffetta 4×100. per questo motivo, lo scorso marzo, ha chiesto al suo allenatore di poter dedicarsi anche a quella distanza. Era convinto, inoltre, che quel training avrebbe potuto rappresentare una parte importante nelle sue performance relative al giro di campo.

Ma i risultati sono stati da subito impressionanti. I liceali che riescono a correre quei 34 passi in poco più di 10 secondi non sono tantissimi. Ma Boling ha fatto di più. Il 27 aprile, in Texas, ha infranto quella barriera correndo in 9.98. Aiutato dal vento, certo, ma nessuno, in un evento scolastico, in qualunque condizione, aveva fatto registrare un record del genere. Poco tempo dopo, senza nessuna spinta naturale, il cronometro si è fermato a 10.13, nuovo record ufficiale per uno sprinter delle scuole superiori.

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Da quel momento la sua vita è cambiata. La sua impresa è stata raccontata dalle principali emittenti televisive, come la BBC e la CNN, e il suo profilo Instagram è stato invaso da curiosi e nuovi follower, 50 mila per essere più precisi. Alcuni rappresentanti di aziende sportive lo hanno contattato e la tempesta di messaggi, dichiarazioni e interviste si è fatta sempre più intensa. La gente a iniziato a fermarlo al centro commerciale per chiedergli autografi e foto.

Boling non ha mai nascosto quanto quell’attenzione gli facesse piacere. L’unico vero, enorme, fastidio è quei riferimenti relativi al colore della sua pelle. Non ha mai apprezzato, ad esempio, il soprannome che la rete gli ha affibbiato dopo che i video sono iniziati a circolare nel web: “white lightining”. Fulmine bianco. A domanda secca su quale potesse essere il nomignolo adatto a lui, durante una trasmissione radiofonica, il giovane texano ha risposto in maniera molto semplice: “Matt”. 

Come ha ricordato Ato Bolton, ex sprinter di Trinidad e Tobago, non è così usuale vedere un corridore così forte che non abbia sangue caraibico o afroamericano. E Boling dovrà abituarsi a questo tipo di etichetta o considerazione. 

Il suo futuro, del resto, potrebbe non essere per forza legato esclusivamente ai 100 metri. Petros Kyprianou, capo allenatore della squadra maschile di atletica leggera che lo attende trepidante, ha detto che la disciplina in cui potrebbe davvero eccellere è il salto in lungo. Come Carl Lewis, se volessimo proprio scomodare un mostro sacro dello sport.

Difficile dirlo quanto tutto muta così in fretta. L’unico suo pensiero, qualche mese fa, era quello di poter intraprendere una carriera universitaria di successo e diventare un vero “bulldog” come si fanno chiamare gli studenti della Georgia University. Oggi, invece, il suo obiettivo è la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo, nel 2020. Ma per competere ad alto livello dovrà lavorare moltissimo. Intanto, per ora, ha deciso saggiamente di rinviare di almeno un anno il passaggio al professionismo. Il College, il suo piano originale, lo aspetta. Sarà il tempo a dire se gli Stati Uniti e il mondo hanno trovato il velocista del futuro. C’è tempo per diventare il nuovo Usain Bolt.

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