Il nuovo e rivoluzionario contratto collettivo per le giocatrici della WNBA 

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JOHANNES EISELE / AFP

Giocatrici WNBA

“Una grande scommessa sulle donne”. Cathy Engelbert, commissioner della WNBA, massimo campionato cestistico femminile americano, ha così commentato l’accordo raggiunto con il sindacato delle giocatrici. Il nuovo contratto collettivo, valido per i prossimi 8 anni, offre grandi benefici segnando un nuovo traguardo per lo sport professionistico femminile. Tra le misure approvate, secondo quanto scrive il New York Times, spiccano l’aumento del salario e i benefit per la maternità.

Il tetto massimo per i contratti sale a 215 mila dollari, l’83% in più rispetto a quello che è stato percepito nella passata stagione, ma con i bonus le giocatrici più forti potranno arrivare a guadagnare più di 500 mila dollari. In generale, il compenso medio delle cestiste raggiunge le sei cifre superando i 100 mila dollari. Gli stipendi restano notevolmente inferiori rispetto a quelli dei colleghi uomini ma, come spiega Engelbert, l’intenzione dei leader del sindacato era quello di ottenere “una cifra commisurata alle entrate della Lega”.

Rivoluzionarie però sono soprattutto i benefici concessi per quanto riguarda la maternità. L’accordo fornisce un congedo con stipendio completo per le giocatrici che decidono di avere un figlio, uno spazio dedicato all’interno delle arene di gioco per l’allattamento e un “child care stipend”, sussidio di assistenza, pari a 5 mila dollari. Le veterane della Lega potranno chiedere un rimborso fino a 60 mila dollari per i costi correlati a un’eventuale adozione, maternità surrogata o trattamento per la fertilità.

In più ogni giocatrice-madre avrà diritto a ricevere un appartamento con almeno due stanze da letto e durante le trasferte ognuna avrà a disposizione una stanza singola.Le atlete potranno usufruire di un’assistenza medica e psicologica in caso di violenza domestica. Oltre a uno psicologo, un nutrizionista e altre forme di supporto fuori dal campo. Secondo Nneka Ogwumike, presidente del sindacato, intervistata dal New York Times, queste misure sono il risultato “dei colloqui fatti con le giocatrici che hanno spiegato quali fossero i loro bisogni”.

In cambio le cestiste dovranno partecipare fin da subito alla preparazione atletica con la loro squadra “americana” eliminando quel fenomeno per cui molte erano solite arrivare in ritardo a causa dei loro impegni nei campionati esteri. La WNBA, nata nel 1996 come costola della Nba, è composta attualmente da 12 franchigie che si affrontano durante i mesi estivi. Le giocatrici che, dalla prossima stagione, decidessero di non andare a giocare all’estero riceveranno delle offerte di lavoro all’interno della Wnba con l’obiettivo di far crescere la Lega stessa.

Engelbert ha dichiarato ora di aspettarsi un’approvazione “unanime” da tutti gli attori in gioco in modo che la “WNBA possa aprire la strada” anche ad altre leghe professionistiche.

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