La terra nel Mugello continua a tremare. Scuole chiuse 

terremoto firenze

Ingv

La zona della scossa nel Fiorentino

Settanta eventi sismici, di cui nove con magnitudo superiore o uguale a 3.0. Di questi, 36 percepiti dalla popolazione, principalmente del Mugello.

La scossa più forte arriva però alle 4.37 con una magnitudo di 4.5, questa volta viene avvertita anche a Prato, Pistoia e Firenze. Le avvisaglie secondo gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia iniziano alcune ore prima, alle 20,38 di ieri sera quando i sismografi cominciano a registrare che la terra, nell’area a nord est di Firenze trema.

Tanta paura e 236 sfollati

In breve tempo la paura si materializza tra la popolazione dei piccoli comuni sparsi nella comunità montana situata sui crinali dell’appennino Tosco-Romagnolo. In tanti si riversano in strada e poi in trovano rifugio in automobile, vista la pioggia e le basse temperature del periodo. La buona notizia è che non si registrano feriti o peggio, vittime. Immediata scatta la macchina dei soccorsi, protezione civile e vigili del fuoco in testa. Poi, in rapida successione, le Misericordie e gli altri operatori delle pubbliche assistenze e delle altre istituzione preposte a operare quando avvengono situazioni del genere. Dopo alcune ore e il passaggio dello sciame sismico, tutto sembra rientrare, ma questa mattina alle 10, la terra ballava ancora, anche se in modo meno violento.

Il bilancio parla di 236 persone sfollate dal centro storico di Barberino di Mugello. Per far fronte alle necessità di chi dovrà dormire fuori casa la Protezione civile, insieme a Regione e alla città metropolitana, hanno allestito postazioni per ospitare fino a oltre 400 persone. Nel comune mugellano sono 330 gli interventi richiesti ai Vigili del Fuoco, che da ieri notte stanno lavorando incessantemente per verificare la pericolosità degli edifici. 

“La terra tremerà ancora”

Domattina i controlli si intensificheranno e per questi saranno schierate 20 squadre. Le aree allestite per ospitare gli sfollati e quanti potrebbero lasciare le loro case in caso di nuove scosse sono, in particolare, all’Autodromo del Mugello, a Scarperia, dove è in arrivo un container con letti e materiale per accogliere fino a 250 persone. Altri spazi sono alla scuola Mazzini di Barberino, con 70 posti, dove è stata allestita anche una tenda della Regione Toscana in grado di ospitare altre 30 persone. Una tensostruttura nell’area dello stabilimento Rifle è in grado di dare ricovero a 120 persone. Infine, altri 30 posti sono stati ricavati nelle scuole di Scarperia e San Piero a Sieve.

Nelle stesse ore, per precauzione, il traffico ferroviario sulle linee AV Bologna-Firenze viene chiuso. Solo dopo le verifiche da parte dei tecnici i treni riprenderanno a marciare. Per analoghi motivi nell’area del sisma i sindaci hanno per oggi stabilito che le scuole di ogni ordine e grado resteranno, inclusi gli asili nido comunali. In tutta l’area Metropolitana scattano i controlli anche per i ponti e i viadotti, con esito positivo circa la percorribilità.

La regione, guidata dal presidente Rossi raggiunge l’area del sisma per verificare di persona l’evento, così come il prefetto di Firenze, Laura Lega. “Già da stanotte alle 5 è stata attivata l’unità di crisi del Ministero per monitorare i danni e seguire la situazione”, ha annunciato il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini.

Nel frattempo anche la politica lancia la sua solidarietà: da Salvini a Renzi, da Tajani a Sassoli e Zingaretti. In molti scendono in campo portando una parola di conforto. Anche perché non si escludono nuove repliche: “L’area del Mugello è nota per dare sequenze sismiche ricche di eventi – avverte il sismologo dell’Ingv Antonio Piersanti – come abbiamo già avuto modo di registrare questa mattina: nelle ore successive al terremoto di intensità 4.5 si sono verificate piu’ di 50 altre scosse. Ci attendiamo che continueranno nei prossimi giorni, e non possiamo escludere nulla, neppure scosse di magnitudo più significativa”. Tra la popolazione anziana, i vecchi ricordano ancora i racconti dei loro nonni, quando nel Mugello il 29 giugno 1919 si verificò un terribile terremoto che causò la morte di oltre 100 persone.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Post simili: