“Riaprire le scuole o gravi effetti sui bambini”. L’allarme dei pediatri

AGI – Il tema della riapertura delle scuole è “cruciale”. È quanto sostengono gli esperti che si riuniranno al Congresso Straordinario Digitale della Società Italiana di Pediatria (Sip), dal titolo “La Pediatria italiana e la Pandemia da SARS-CoV-2“, che si aprirà domani e in programma sino al 28 novembre.

“È urgente l’apertura delle scuole per evitare che alla crisi sanitaria ed economica se ne aggiunga una educativa e sociale dalle conseguenze pesanti per tutti i bambini”, sottolineano. “Le infezioni da SARS-CoV-2 sono piu’ basse nei bambini rispetto agli adulti e sembrano seguire la situazione piuttosto che guidarla”, spiega Rino Agostiniani, vicepresidente della Sip.

“È più facile che sia un adulto a infettare un bambino che viceversa. Secondo gli ultimi dati del ministero dell’Istruzione, diffusi il 15 ottobre, gli studenti contagiati erano 5.793, lo 0,08 % del totale, i docenti 1.020, cioè lo 0,13, e il restante personale scolastico 283, cioe’ lo 0,14, a testimonianza che le scuole sono luoghi sicuri”, aggiunge.

Preoccupano invece gli esperti le crescenti evidenze sui danni provocati dall’isolamento come ansia, disturbi del sonno, disordini alimentari. “È urgente l’apertura delle scuole per evitare che alla crisi sanitaria ed economica se ne aggiunga una educativa e sociale dalle conseguenze pesanti per tutti i bambini. Lo Stato – dice Agostiniani – può intervenire con ristori economici, ma non può sostituire i benefici portati dalla frequenza scolastica; un bambino di 6 anni non avrà più 6 anni e ciò che perde in questi mesi lo avrà perso per sempre”.

“La Sip chiede l’inserimento dell’educazione sanitaria come materia d’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado, dall’asilo alle medie superiori, rendendosi anche disponibile alla condivisione dei programmi da svolgere – afferma il presidente della Sip, Alberto Villani -. Formare dei cittadini preparati sui temi della sanità pubblica e personale renderebbe migliore la salute di tutti, faciliterebbe la sostenibilità del nostro SSN e costituirebbe un significativo risparmio per le casse dello Stato”. 

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