Una vorace illusione che adora il profitto. Papa Francesco scomunica il capitalismo

papa condanna capitalismo

“Vorace”, “orientato al profitto, con un orizzonte limitato”, basato sulla “illusione” di una crescita illimitata. Papa Francesco condanna il modello economico capitalistico seguito “per troppo tempo”, causa delle “precarie condizioni della nostra casa comune”.

Lo fa, il pontefice, rivolgendosi ai partecipanti all’Incontro promosso dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale sul tema ‘L’industria mineraria per il bene comune’ e svoltosi in Vaticano ieri e oggi.

Francesco auspica “lo sviluppo di un’economia circolare, specialmente nella sfera delle attività minerarie” che sia contro “la cultura dello scarto”.

Sebbene “noi assistiamo spesso al suo disastroso impatto sul mondo naturale e sulla vita della gente, siamo ancora restii al cambiamento”, rimarca sottolineando come i poteri economici continuino “a giustificare l’attuale sistema mondiale, in cui prevalgono una speculazione e una ricerca della rendita finanziaria che tendono a ignorare ogni contesto e gli effetti sulla dignità umana e sull’ambiente”.

Non basta nemmeno la responsabilità sociale dell’impresa

Riprendendo quanto scritto nell’enciclica “Laudato si’” Francesco ribadisce la necessità di un “dialogo che risponda effettivamente tanto al grido della Terra quanto al grido dei poveri“. Occorre “un cambio di paradigma in tutte le nostre attività economiche, incluse le attività minerarie”, afferma il Papa.

Attività che dovrebbero essere “al servizio dell’intera comunità umana” e “in questa prospettiva, il coinvolgimento delle comunità locali è importante in ogni fase dei progetti di attività minerarie”.

Per il Pontefice, “la sola responsabilità sociale d’impresa non è sufficiente. Ogni persona è preziosa di fronte agli occhi di Dio e i suoi fondamentali diritti umani sono sacri e inalienabili, indipendentemente dalla condizione sociale o economica”.

“L’attenzione alla tutela e al benessere delle persone coinvolte nelle operazioni minerarie, così come il rispetto dei diritti umani fondamentali dei membri delle comunità locali e di coloro che difendono le loro cause sono principi non negoziabili”.

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 Afp

Papa Francesco a San Pietro per la Giornata Mondiale del Migrante.

La lezione degli indios

Alla luce dell’imminente Sinodo sull’Amazzonia, Francesco inoltre puntualizza l’importanza del “prestare speciale attenzione alle comunità aborigene con le loro tradizioni culturali”.

“Non sono una semplice minoranza tra le altre – dice il Pontefice – ma piuttosto devono diventare i principali interlocutori, soprattutto nel momento in cui si procede con grandi progetti che interessano i loro spazi”.

“Queste vulnerabili comunità hanno molto da insegnarci. Per loro, infatti – continua – la terra non è un bene economico, ma un dono di Dio e degli antenati che in essa riposano, uno spazio sacro con il quale hanno il bisogno di interagire per alimentare la loro identità e i loro valori”.

“Tuttavia, in diverse parti del mondo, sono oggetto di pressioni affinché abbandonino le loro terre e le lascino libere per progetti estrattivi, agricoli o di allevamento che non prestano attenzione al degrado della natura e della cultura”.

Ecco quindi l’esortazione “a rispettare i diritti umani fondamentali e la voce delle persone di queste belle ma fragili comunità”.

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