Che succede se si arriva a scuola tardi per colpa della metro chiusa

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Danilo Garcia di Meo / Sputnik
 

La fermata di Repubblica sulla linea A della metropolitana di Roma chiusa da ottobre 2018

Sono stati un sabato e una domenica di odissea per gli utenti delle linee metropolitane di Roma: la chiusura di tre stazioni della linea A – a quella di Repubblica chiusa da tempo si sono aggiunte Barberini e Spagna – ha inciso anche sul resto del sistema del trasporto pubblico, ovvero i collegamenti con altre linee metropolitane e con quelle di superficie. Disagi che si sono innestati peraltro in una domenica cosiddetta ‘ecologica’, quindi con ulteriori limitazioni al traffico dei veicoli. ​

La settimana che si apre sarà di passione per chi deve arrivare in tempo al lavoro e a scuola e proprio per questo l’Associazione Presidi del Lazio, attraverso il suo presidente Mario Rusconi, cerca di venire incontro agli studenti e ai docenti. “La chiusura di alcune stazioni della metro di Roma in zone nevralgiche della città porterà sicuramente disagi gravi agli insegnanti, alle famiglie e agli studenti che vanno a scuola in centro, oltre all’aumento inevitabile del traffico automobilistico. Ci attendiamo ritardi negli ingressi, per cui chiediamo già da ora agli istituti scolastici interessati di non penalizzare i nostri studenti se entrano un po’ in ritardo, perché in questo caso non dipenderebbe da una loro mancanza”. 

E al danno – aggiunge Rusconi – si aggiungerebbe la beffa, “rivolgiamo anche un appello al Campidoglio affinché provveda a sanare al più presto una situazione che grava su tutti i cittadini, studenti o meno, che frequentano il centro di Roma”. 

Ad aumentare la confusione sono le voci di chiusure anche sulla linea B. Voci che Atac si affretta a smentire, definendo un “accostamento fuorviante” pensare che ci sia una relazione diretta tra la chiusura delle tre stazioni della metro A per i problemi con le scale mobili e i lavori di manutenzioni di altro tipo in dieci stazioni della linea B. 

I lavori di sostituzione degli impianti nelle stazioni di metro B, “erano programmati da tempo – dice Atac – la gara è stata già bandita e la sostituzione degli impianti sarà conclusa entro novembre 2020. Le attività verranno svolte in modo da non avere impatti sulla fruibilità delle stazioni della metropolitana“.

Ma per qualcuno non è abbastanza e il Codacons si fa sentire annunciando un’azione risarcitoria collettiva – una sorta di class action – di tutti gli abbonati Atac, oltre a un esposto in Procura già domani contro l’azienda per la possibile fattispecie di truffa aggravata. “Il centro di Roma è oramai off limits per chi abitualmente raggiungeva le zone di Repubblica, Barberini e Spagna utilizzando la metro A – rileva Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di tutela dei consumatori – Un danno immane per chi ha acquistato un abbonamento Atac per usufruire del servizio ora interrotto”. “Per tale motivo, se le 3 stazioni non saranno riaperte entro pochi giorni, avvieremo una azione risarcitoria collettiva contro Atac per conto di tutti i residenti e lavoratori delle zone interessate, in relazione alla palese inadempienza contrattuale”. 
   

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