Apre lo Sportello del Garante, un nuovo servizio per i 1000 detenuti di San Vittore

San Vittore sportello detenuti

Giuseppe Aresu / AGF

 Carcere di San Vittore – Milano, interni del penitenziario San Vittore (AGF)

Sovraffollamento e reinserimento nella società. Ma anche incontri con le famiglie e attività lavorative e ricreative. Sono queste alcune tra le principali criticità a cui lo Sportello del Garante dei detenuti, nel carcere di San Vittore a Milano, deve far fronte.

Il carcere e l’emergenza del sovraffollamento

San Vittore è un carcere storicamente complesso, con alti tassi di sovraffollamento e problematiche relative al continuo ricambio di detenuti, visto che per l’istituto penitenziario passano persone in attesa di giudizio. A San Vittore, secondo quanto riferito all’AGI dal direttore del carcere Giacinto Siciliano, sono detenuti “952 uomini e 90 donne, su una capienza di circa 700 posti”. E’ “una situazione complessa, con un grande sovraffollamento e con detenuti in attesa di giudizio che stanno pochissimo e dunque con i quali è difficile lavorare perché c’è poco tempo”. Poi, aggiunge Siciliano, “c’è una forte presenza di stranieri con i problemi di lingua che ne conseguono”.

A breve, almeno in parte, il sovraffollamento dovrebbe essere ridotto: “Entro fine anno apriremo altri due padiglioni e ci saranno altri 100 posti. Ristrutturiamo due piani chiusi da due anni”. Il direttore parla anche delle attività svolte dai detenuti: “San Vittore ha tantissimi progetti, il problema semmai è far partecipare i detenuti. Ad esempio abbiamo una sartoria collaudata da anni, che produce toghe per magistrati, e una libera scuola di cucina che gestisce degli eventi”.

Tutti i detenuti dell’istituto di pena potranno rivolgersi allo sportello, collocato in una stanza al pianterreno, e fare presente quali sono i loro problemi, le necessità, e avanzare delle richieste. Ad esercitare la funzione di garante sarà Carlo Lio, difensore civico della Regione Lombardia. “Obiettivo di questo progetto è avvicinare i detenuti all’istituzione che li tutela – ha spiegato Lio – aprendo sportelli direttamente accessibili all’interno del carcere”.

Il sovraffollamento nelle carceri lombarde

Il problema più visibile delle carceri lombarde è quello del sovraffollamento. I dati di ottobre, messi a disposizione dal ministero della Giustizia, dicono che nei 18 istituti di pena della Lombardia i detenuti sono in totale 8.439, di cui 462 donne e 3.648 gli stranieri. In un anno i detenuti in Lombardia sono aumentati dell’1,5% e del 6,5% rispetto al 2016. Rispetto alla capienza dei penitenziari lombardi (6.226 posti) c’è un 35% di presenze in più. In pratica dove dovrebbero stare due detenuti, stanno in tre.

Il ‘peggiore’ in questa classifica è il carcere di Como, che ospitava 454 detenuti su 231 posti: il 96% in più. A Lodi 86 detenuti per 45 posti; a Canton Mombello (Brescia) 345 detenuti per 189 posti; a Verziano (brescia) 131 su 72 posti; a Busto Arsizio 423 ospiti in 240 posti. Il nuovo sportello è stato presentato all’interno del carcere. Il garante Lio ha parlato di una “grande responsabilità”. Oggi, ha detto, “apro il mio ufficio, una volta al mese sarò qui a sentire necessità e denunce”. Finora, ha spiegato Lio, “abbiamo constatato che c’e’ bisogno e attenzione su alcuni temi come i diritti di cura, di assistenza, di pensione o di disoccupazione”.

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 Carcere di San Vittore – Milano, interni del penitenziario San Vittore (AGF)

Dopo aver portato i saluti del presidente della Regione, Attilio Fontana, l’assessore regionale alla Famiglia, Silvia Piani, ha spiegato: “All’interno delle carceri ci sono delle persone. Dietro questi detenuti ci sono le famiglie e stiamo cercando di creare spazi per gli incontri, per me e’ un tema sentito”. E “lo sportello segno non solo di vicinanza ma anche di ascolto attivo di esigenze e necessita’”. Nel suo intervento invece, il provveditore per l’Amministrazione penitenziaria Luigi Pagano, ha ricordato che “su 5 mila detenuti con condanne definitive, mille sono al di sotto di un anno. Creano sovraffollamento e il rapporto stretto con la società esterna potrebbe darci una grande mano per costruire un’ipotesi di reinserimento sociale”.

Ha concluso il garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, con una domanda: “Negli ultimi 15 anni, 16 mila persone sono uscite dal carcere perche’ innocenti e hanno chiesto e ottenuto un risarcimento complessivo dallo Stato per oltre 400 milioni. E chi ha pagato, oltre a loro che hanno subito una detenzione ingiusta?”. 

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