Cosa rischia ora la capitana della Sea Watch

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Agf

Carola Rackete, comandante della Sea Watch

Nella sua notte più dura, il capitano Carola Rackete affronta da donna di mare chi, in divisa, il mare lo solca ogni giorno. E arriva il primo gesto distensivo dopo oltre due settimane di tensione attorno alla Sea Watch 3. La giovane capitana chiede scusa ai finanzieri per avere quasi provocato un incidente ai danni della loro motovedetta con una manovra di cui ora riconosce la pericolosità. Una manovra finalizzata a portare a terra i 40 migranti sbarcati nel porto di Lampedusa, alle sei di questa mattina, e portata a termine solo dopo avere abbracciato uno a uno i volontari dell’imbarcazione.

Un’ammissione che non può alleggerire la sua posizione processuale dopo l’arresto con le accuse di “resistenza o violenza contro nave da guerra” perché non è stata pronunciata durante un interrogatorio, ma in un contesto ‘informale’. Dai vertici della Guardia di Finanza arriva comunque l’apprezzamento per le scuse, in attesa che un giudice valuti se convalidare o meno i domiciliari su richiesta dei pm attesa nelle prossime ore. L’interrogatorio dovrebbe svolgersi tra lunedì e martedì dopo che la donna verrà trasferita da Lampedusa ad Agrigento.

Intanto il suo destino è stato già tracciato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante una diretta su Facebook:  “Se sarà confermata la galera per la comandante della Sea Watch ci sarà il processo. Altrimenti è già pronto un decreto di espulsione per piazzarla sul primo aereo per Berlino”. Il vicepremier ha detto di avere piena fiducia nella magistratura: “Un atto come quello spero e penso che non possa rimanere impunito, non siamo un Paese servo di nessuno”. 

Al momento, a quanto si è saputo, Carola è ospite di un’amica sull’isola. Si sta cercando di non dare indicazione precise su dove si trovi nel timore di attacchi contro la sua persona dopo che ieri sera un gruppo di lampedusani, guidati dall’ex vicesindaco dell’isola Angela Maraventano, l’ha pesantemente insultata. Urla che si sono scontrati con gli applausi provenienti dai sostenitori della Sea Watch.

“Carola è stanca e stressata”, fanno sapere i suoi legali Leonardo Marino e Salvatore Tesoriero i quali considerano “una follia” l’accoglienza “in assetto da guerra” della Sea Watch3 nell’isola siciliana. Per il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio invece “le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi lavora in mare per la sicurezza di tutti”.

In attesa di un eventuale processo alla Rackete (smentito quello per direttissima di cui alcuni media avevano parlato), le Fiamme Gialle hanno elevato una sanzione amministrativa di 16 mila euro ciascuno al comandante, all’armatore e al proprietario della nave che batte bandiera olandese.

La nave è stata intanto affidata al vicecomandante e verrà diretta presto verso il porto di Licata dopo che stamattina la sua presenza ha provocato un ritardo di 45 minuti per il decollo di un aereo da Lampedusa verso Palermo. La causa era l’altezza del suo albero. “Ora tutto è nelle mani della Procura che farà le sue valutazioni – riflette il sindaco di Lampedusa Totò Martello – Resta l’amaro in bocca perché, finito il ragionamento sulla Sea Watch, resta il problema degli sbarchi e sarebbe opportuno un tavolo europeo per capire il comportamento da tenere su questo fenomeno”.

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