“Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi, non abbiamo un pianeta B”, dice Costa

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“Sul dl clima vado avanti perché l’emergenza è sotto gli occhi di tutti e le coperture ci sono”. Lo sottolinea con convinzione il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in una intervista all’AGI. Il grande successo della marcia per il clima dimostra che siamo ad un punto di svolta. Non è più possibile tirarsi indietro. “Ho sostenuto e sostengo l’urgenza di questo provvedimento – spiega il ministro – che sarà un decreto legge, perché l’emergenza climatica ormai è riconosciuta da tutti. Se c’è un’emergenza climatica, c’è anche un’emergenza legislativa: il decreto legge è un decreto di urgenza, fermo restando che poi il Parlamento possa arricchirlo. Per quanto riguarda i contenuti, sono molti gli aspetti su cui puntiamo, nella massima condivisione. Si tratta di un provvedimento corposo che interverrà con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di incentivare comportamenti e azioni virtuose in tempi brevi. Sono previsti, per esempio, incentivi per la riduzione degli imballaggi, per l’acquisto di prodotti sfusi, per la riforestazione urbana, per lo stoccaggio della CO2, agevolazioni per la mobilità sostenibile e la valorizzazione dei rifiuti attraverso l’economia circolare. Per quanto riguarda le coperture, stiamo chiudendo la quadratura perché incide anche su altri ministeri e su elementi di natura economica. In parallelo, il lavoro va impostato con la legge di Stabilità, altrimenti rischia di non avere le coperture, ma è una questione solo di tipo tecnicistico, nemmeno tecnico-politico. Le coperture finanziare ci sono: è chiaro che vanno rapportate insieme alla Stabilità”.

I giovani stanno insegnando agli adulti ad essere ambientalmente consapevoli?

“I giovani vanno ascoltati. So benissimo che le loro proteste sono rivolte verso di noi, verso le nostre scelte, la politica nazionale e internazionale. A loro dico: continuate ad osare. Perché è usuale per la classe politica pensare solo all’oggi. Dobbiamo, invece, avere visioni per i prossimi 10-50 anni e dobbiamo costruirle insieme a chi in quel futuro sarà la classe dirigente: i ragazzi e le ragazze di oggi. Perché non possiamo più permetterci di agire seguendo la logica dell’emergenza. Dobbiamo agire subito, prima che sia troppo tardi. Non abbiamo un pianeta B”.

Molti cittadini sono dalla sua parte, e le chiedono addirittura azioni più forti per convincere chi non differenzia, non fa la revisione all’auto, non rispetta, insomma, l’ambiente…

“Abbiamo bisogno di una rivoluzione gentile, che ha bisogno di tempo. Non è semplice cambiare il paradigma ambientale, culturale, economico. Ma la sensibilità sempre crescente degli italiani, come dimostrano, per esempio, le numerosissime adesioni alla campagna plastic free del ministero dell’Ambiente, alla quale ha aderito recentemente anche la presidenza della Repubblica, l’entusiasmo dei giovani che manifestano per il clima, i risultati positivi della green economy sono dati incoraggianti che ci dicono che il cammino è segnato. E che indietro non si torna”.

“Plastic free” è stato un grande successo, molte istituzioni hanno aderito alle iniziative contro la plastica monouso, a cos’altro sta pensando?

“Mai abbassare la guardia nella battaglia contro la plastica e per la difesa del mare e dell’ambiente in genere! Chiedo a ogni cittadino di essere al nostro fianco a tutela della natura e del pianeta terra. Per questo ho lanciato la campagna #iosonoambiente perché ciascuno di noi è ambiente e ciascuno di noi può fare qualcosa. Stiamo lavorando a un grande piano per la riforestazione urbana, proprio su questo tema ho incontrato Stefano Boeri a New York e sono sicuro che potremo lavorare sinergicamente. Coinvolgeremo tutti i cittadini in una grande campagna!”

A che punto è la legge Salvamare?

“La Salvamare sarà incardinata alla Camera il 14 ottobre per l’esame dell’Aula. Purtroppo l’iter si è fermato temporaneamente a causa della crisi di governo, ma sono convinto che la legge sarà accolta e resa ancora più completa grazie al lavoro dei parlamentari a cui rinnovo la mia gratitudine”.

E le bonifiche?

“Grazie all’egregio lavoro del commissario straordinario Giuseppe Vadalà, in circa due anni sono state dimezzate le discariche abusive del nostro Paese per le quali siamo in infrazione. Su 81 discariche, 42 sono state restituite ai territori. Anche a causa di questi risultati notevoli, ho deciso di nominare il generale Vadalà commissario per il Sin (Sito di interesse nazionale) di Crotone. Un’area che ha bisogno fortemente dell’attenzione dello Stato e della sua forza. Così come gli altri 40 Sin d’Italia: lo Stato c’è e farà sentire la sua voce”.

La Terra dei Fuochi, ambito dove quelle popolazioni che ci vivono hanno grandi aspettative e speranze: forse ci vuole più repressione?

“Ci vuole intelligence investigativa e controlli e con il nuovo ministro dell’Interno c’è una bella sintonia. Sono sicuro che si farà finalmente un buon lavoro per assicurare ai cittadini martoriati di poter vivere tranquillamente senza paura di aprire le finestre. Inoltre stiamo lavorando con i sindaci, Confagricoltura, le polizie locali, abbiamo circa 400 telecamere in più da posizionare nei punti strategici… La Terra dei Fuochi è una delle mie priorità” .

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