“Hans Niemann ha probabilmente barato a scacchi più di 100 volte online”

AGI – Il Grande Maestro di scacchi americano, , “ha probabilmente imbrogliato in più di 100 occasioni mentre giocava online, anche quando in palio vi erano premi in denaro”. In 25 di queste partite era anche “live” in streaming. A dirlo è un’indagine interna di , la più importante piattaforma online di , riguardo al caso di “cheating” che coinvolge la giovane promessa americana e l’attuale campione del mondo di scacchi, .

Il norvegese, nella sua ultima dichiarazione, aveva quasi anticipato il rapporto, lungo 72 pagine e anticipato ieri dal Wall Street Journal, affermando di poter credere che “Niemann abbia recentemente barato più di quanto abbia ammesso”.

Rapporto impietoso

Il rapporto di Chess.com spiega come siano stati presi in esame diversi parametri statistici per analizzare le partite giocate da Niemann. Si va dallo studio delle recenti performance del giocatore americano alle analisi approfondite delle mosse critiche o determinanti in confronto a quelle suggerite dai motori e dai programmi più avanzati.

Senza dimenticare la frequenza di pagine aperte nei browser durante una partita o il tempo impiegato per fare mosse complicate e difficili. Il tutto prendendo in esame il cosiddetto “strength score”, il punteggio di forza che è in grado di mostrare quando un giocatore stia performando a un livello troppo superiore rispetto alla sua reale forza scacchistica.

“Sebbene le sue prestazioni in alcune di queste partite sembrino rientrare nell’ambito di una qualche possibilità statistica, la probabilità che un singolo giocatore ottenga risultati così buoni in un numero così elevato di partite è incredibilmente bassa”, spiega il team ‘Fair Play’ di Chess.com.

“Ascesa straordinaria”

L’ascesa di Niemann, secondo la piattaforma, è stata ritenuta “statisticamente straordinaria” dando origine a “schemi insoliti nel percorso di Hans come giocatore” che hanno meritato e meritano ancora “ulteriori indagini sulla base dei dati a disposizione”. Soprattutto se i suoi risultati sono messi a confronto con quelli di altri grandi scacchisti emergenti come Alireza Firouzja, Vincent Keymer, Dommaraju Gukesh o Arjun Erigaisi.

Il rapporto spiega come siano strani anche i progressi di Niemann “al di fuori del suo gioco online” visto che “Hans è il giocatore in più rapida ascesa negli scacchi classici nella storia moderna” del gioco. 

Quello di Niemann, però, non sarebbe un caso isolato. Questo tipo di indagini hanno rivelato che “dozzine” di Grandi Maestri sono stati sorpresi a barare su Chess.com, inclusi quattro tra i primi 100 scacchisti della classifica FIDE, “che hanno tutti confessato”. Tuttavia, la piattaforma afferma di “stimare che i giocatori su Chess.com che imbrogliano sono meno dello 0,14%”.

L’ipotesi che il 19enne statunitense, che si accinge a giocare il torneo che elegge il campione nazionale a stelle e strisce, possa aver utilizzato trucchi in maniera continua è nata dopo la Sinquefield Cup di settembre a St. Louis quando ha sconfitto Carlsen, con i pezzi neri, con mosse ritenute poco “umane” dal campione del mondo.

Chess.com, però, ricorda come “a nostro avviso manchino ancora prove statistiche concrete per dire che Niemann abbia barato nella partita con Magnus o in altre partite davanti a una scacchiera”. 

La difesa di Niemann

Il norvegese si è prima ritirato dal torneo e poi, in un’altra partita stavolta online, si è rifiutato di giocare con Niemann abbandonando dopo solo una mossa. Dopo alcuni giorni di attesa ha preso posizione con una nota ribadendo i suoi sospetti sul gioco dell’avversario e chiedendo maggior impegno per contrastare il fenomeno sempre più dilagante del cheating. Niemann ha risposto a queste accuse dicendo di aver imbrogliato solo in un evento a premi quando aveva 12 anni e poi ancora quando aveva 16 anni e si è pentito delle sue azioni. Nega, inoltre, di aver mai imbrogliato “alla scacchiera”, ovvero in tornei in presenza.

Cosa ha scritto il Wall Street Journal

I giornalisti del Wall Street Journal, Beaton e Robinson, hanno sottolineato come il rapporto di Chess.com metta l’accento sul fatto che l’account di Niemann sia stato sospeso proprio a causa di accuse di frode e che lo stesso scacchista americano abbia confessato le sue azioni una telefonata con Danny Rensch, il capo di Chess.com.

Rensch ha scritto lo scorso 8 settembre a Niemann una lettera in cui ha spiegato perché è stato bandito dal Chess.com Global Championship, un evento a premi da un milione di dollari a cui partecipano 64 grandi maestri, ribadendo che “rimanevano sempre serie preoccupazioni sulle possibilità di un tuo imbroglio in eventi con in palio premi” di questa entità.

Nel rapporto sono pubblicati i lunghi scambi di opinione tra Rensch e Niemann, sia via mail che attraverso Slack, un diffuso programma di messaggistica per aziende. “Avremmo voluto gestire il tutto privatamente” si legge nel report in cui si sottolinea come sia stato Niemann a rendere di fatto pubblico lo scambio di vedute con Chess.com.

A tutto questo discorso, per dovere di cronaca, si devono aggiungere due altri elementi. Il primo è che Chess.com ha annunciato a settembre di aver acquisito Play Magnus, la realtà imprenditoriale scacchistica guidata dallo stesso Carslen.

Il secondo è che, nonostante tutto ciò, Chess.com conferma di non “aver ricevuto pressioni da Magnus o dal suo team, o dal altri grandi maestri per rimuovere Hans da Chess.com o revocare il suo invito al Chess.com Global Championship. Né abbiamo comunicato con Magnus le nostre decisioni su questi temi prima di prenderle. In effetti, Magnus non sapeva nemmeno che avremmo rimosso Hans fino a quando Hans non ha reso pubblica la nostra corrispondenza privata”. Nei confronti di Niemann, infine, non c’è alcuna chiusura: “Siamo disponibili a continuare il dialogo con Hans per discutere del suo status su Chess.com. Vogliamo il meglio per Hans, il meglio per Magnus, il meglio per gli scacchi”.

La Federazione Internazionale di Scacchi (FIDE), che ha ricevuto la documentazione relativa a questa indagine, ha reso noto la scorsa settimana di aver creato una commissione investigativa per indagare sulla vicenda Carlsen-Niemann per capire se, anche dal vivo e con una scacchiera davanti, vi sono stati o meno episodi di cheating.
 

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