Il fermo di Platini e la questione Qatargate

uefa michel platini

 PATRICK SEEGER / DPA / DPA PICTURE-ALLIANCE

Michel Platini

L’ex presidente della Uefa, Michel Platini, è stato fermato dalla polizia francese per le accuse di corruzione per l’assegnazione dei Mondiali di calcio al Qatar. Lo scrive il sito francese Mediapart. Secondo le ultime ricostruzioni si troverebbe in custodia cautelare presso la caserma della polizia giudiziaria di Nanterre. 

Al centro della vicenda ci sarebbe Claude Gueant, consigliere dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, ascoltato dagli inquirenti che indagano sul presunto caso di corruzione nell’assegnazione dell’edizione 2022 dei Mondiali di calcio e che hanno fermato l’ex stella della Juventus e della nazionale francese. Classe 1945, nato a Vimy nel dipartimento del Passo di Calais, Gueant è membro dell’Unione per un movimento popolare (Ump).Tra febbraio 2011 e maggio 2012 è stato ministro dell’Interno della Francia.  

La questione Qatargate

L’assegnazione della Coppa del Mondo 2022 al Qatar ha creato una serie di preoccupazioni e controversie riguardanti l’idoneità del paese ospitante. Uno dei temi più toccati è stato il trattamento dei lavoratori assunti per costruire gli stadi e le infrastrutture. Nel novembre 2013, un rapporto Amnesty International ha parlato di “grave sfruttamento”, con i lavoratori costretti a firmare false dichiarazioni di aver ricevuto i loro stipendi per riconquistare i loro passaporti. Amnesty ha stimato in 2,5 milioni il numero di migranti che verranno impiegati come schiavi sul territorio fino al 2022.

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KARIM ABOU MERHI / AFP

 Stadio per i mondiali di Qatar 2022

Le violazioni dei diritti umani riguardano anche lo status di omosessualità, ritenuto illegale in Qatar e punibile con la morte. Altro aspetto controverso è che quella qatariota sarà la prima Coppa del Mondo che si terrà in inverno e non in estate. Questo significa che le temperature estive raggiungono picchi di calore proibitivi per i giocatori, che si sarebbero trovati a sfidare una temperatura media tra i 35 e i 37 gradi. Una decisione che, ovviamente, non è stata apprezzata dai club, costretti nella stagione 2022-2023 a spezzare in due la stagione.   

L’edizione del 2022 doveva essere anche il primo mondiale a 48 squadre. Un allargamento sostenuto convintamente dal presidente della FIFA Gianni Infantino e molto popolare anche tra i paesi membri della FIFA. La proposta di aumentare il numero di squadre da 32 a 48 ha tenuto conto anche della possibilità di coinvolgere nell’organizzazione delle partite in più anche un altro paese confinante con il Qatar.

Ma proprio a a causa della situazione di isolamento del Qatar, al momento sotto embargo da parte dei principali paesi arabi della regione (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein), la possibilità è stata giudicata irrealizzabile e il progetto dell’allargamento dei Mondiali è stato rimandato al Mondiale del 2026.  

Fino ad arrivare alle polemiche sulla corruzione. Il 23 novembre 2010 si è svolto all’Eliseo un incontro a cui parteciparono l’allora presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, Michel Platini (in qualità di presidente Uefa e vicepresidente Fifa), l’emiro del Qatar Tamim ben Hamad al-Thani (al tempo principe ereditario).

Secondo quando scrisse France Football, che per primo ha rivelato il meeting segreto, “si discusse l’acquisto del Psg da parte del Qatar Sports Investments, dell’aumento dei qatarioti nella partecipazione azionaria del gruppo Lagardère, della creazione del canale BeInSports in Francia in cambio di una promessa: che Platini votasse per il Qatar e non per gli Stati Uniti, come aveva promesso”.

Il 2 dicembre 2010 (9 giorni più tardi) il comitato esecutivo della Fifa ha assegnato la Coppa del Mondo 2022 al Qatar (battuti Stati Uniti, Corea del Sud, Australia e Giappone). Una scelta che fin da subito aveva destato numerose perplessità.

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MOHAMMED DABBOUS / ANADOLU AGENCY

 L’emiro qatariota Tamim bin Hamad Al Thani e il presidente FIFA Gianni Infantino. Qatar 2022

Nel maggio 2011, nuove accuse di corruzione all’interno degli alti funzionari della FIFA hanno sollevato dubbi sulla legittimità della Coppa del Mondo in Qatar. Secondo l’allora vice-presidente Jack Warner, una mail diventata di dominio pubblico parlava della possibilità che il Qatar “avesse comprato” la Coppa del Mondo del 2022 attraverso un sistema di corruzione tramite Mohammed Bin Hammam, all’epoca presidente della Confederazione calcistica asiatica. I funzionari del Qatar hanno negato qualsiasi illecito.

Il primo giugno 2014, il Sunday Times ha ottenuto documenti comprendenti mail, lettere e bonifici bancari che avrebbero dimostrato che Bin Hammam aveva pagato più di 5 milioni di dollari ai dirigenti FIfa per sostenere l’offerta del Qatar. Bin Hamman e tutti gli accusati di aver accettato tangenti hanno negato le accuse.

Secondo altri documenti divulgati dal Sunday Times nel corso di quest’anno, il canale televisivo statale Al Jazeera ha offerto segretamente 400 milioni di dollari alla FIFA, per diritti di trasmissione, solo 21 giorni prima che la FIFA annunciasse il Qatar come paese ospitante la Coppa del Mondo 2022.  La FIFA ha smentito l’inchiesta. 

Il profilo di Michel Platini

“Le Roi” e’ una delle leggende viventi del mondo del calcio. Le sue origini sono italiane: il nonno, arrivato in Lorena da Agrate Conturbia (Piemonte), era un muratore italiano che emigrò in Francia per trovare fortuna. Il padre, Aldo, era un professore di matematica e allenatore del Nancy, che all’epoca era in terza divisione.

Proprio grazie alla passione per il calcio del padre, Michel inizia a giocare a pallone a soli 7 anni: in giovane età gli vengono diagnosticati problemi fisici, tra cui una capacità polmonare molto limitata e un’insufficienza cardiaca. Problemi che non gli impediranno di entrare nella storia dei più grandi di sempre.

Da calciatore lega il suo nome a quello del Nancy e a quello della Juventus con la quale durante gli anni ’80 vince tutto: la Coppa dei Campioni nel 1985 (quella della tragedia dell’Heysel), una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale, due scudetti, una Coppa Italia e due titoli da capocannoniere.

Allo stesso tempo si rivela giocatore simbolo della nazionale francese, conquistando l’Europeo del 1984 e diventando il giocatore più rappresentativo del calcio francese del Novecento, davanti a Zinedine Zidane e Raymond Kopa. In più vince consecutivamente tre Palloni d’Oro e viene inserito da Pelè, il suo idolo fin da piccolo, nella lista dei 125 più grandi calciatori viventi. Nella sua carriera, conclusa a 32 anni, spicca la totale assenza di espulsioni.

La carriera da dirigente

Dopo un’esperienza non fortunata come ct francese, con la mancata qualificazione a Italia ’90 e il fallimento negli Europei del ’92, Platini inizia la sua carriera dietro la scrivania: prima da vice presidente della Federcalcio francese, poi dal 2007 da presidente Uefa, dove verrà confermato per altri due mandati.

Le sue riforme più importanti consistono nella riorganizzazione del format della Champions League e nell’ideazione del cosiddetto fair play finanziario, un progetto nato per estinguere le disparità economiche tra le società e ancora oggi molto discusso.

In più Platini si è anche detto più volte contrario alla moviola in campo. I suoi mandati attraversano periodi piuttosto difficili e controversi: nel 2015, a seguito d’indagini della magistratura svizzera, Platini viene sospeso per 90 giorni dal comitato etico della FIFA, accusato di avere illegalmente percepito due milioni di franchi svizzeri dall’allora presidente Sepp Blatter come compenso per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002.

Pochi mesi dopo il comitato etico della FIFA lo squalifica per otto anni da tutte le attività calcistiche, un’accusa che lo porta ad annunciare l’intenzione di dimettersi da presidente della UEFA. Nel 2018 la magistratura elvetica scagiona ufficialmente Platini da ogni accusa, non ravvisando reati nel suo operato. Ora un altro capitolo giudiziario con l’arresto per la presunta corruzione legata al’assegnazione dei Mondiali 2022.

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