In viaggio con Archeotreno verso Paestum, dalla Magna Grecia a oggi [VIDEO]

AGI – Un viaggio di un’ora e mezza circa ma attraverso epoche diverse, dalla Magna Grecia all’800, dagli anni ’30 del Novecento fino ai giorni nostri. Un salto temporale reso ancora più affascinante dal mezzo di locomozione, delle vetture ferroviarie storiche che percorrono i moderni binari a una velocità intorno ai 100 chilometri orari.

È la magia dell’Archeotreno, l’iniziativa lanciata dalla Fondazione FS Italiane (Gruppo Ferrovie dello Stato), che oggi si sposta tra Napoli e Paestum. Lasciandosi alle spalle la stazione di piazza Garibaldi, i viaggiatori vivono immediatamente un ritorno al passato, salendo a bordo delle ‘Centoporte’, le storiche carrozze degli anni ’30, utilizzate all’epoca per il servizio locale.

All’interno è stato ricreato l’ambiente della terza classe, che fu abolita a fine anni ’50. Le panche sono completamente in legno, così come lo spazio per riporre i bagagli. Le tende damascate, che ripropongono il vecchio stemma delle FS, contribuiscono a dare quel tocco in stile retro. In coda al treno, invece, si va negli anni ’50, con le carrozze ‘Corbellini’, dove spicca il rivestimento di velluto sui sedili.

Giusto il tempo di ‘ambientarsi’ nel ‘900 e dai finestrini si scorge la stazione ferroviaria di Portici, dove il 3 ottobre del 1839 fu inaugurata la prima linea ferroviaria italiana e dove oggi è ospitato il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Il viaggio riprende in direzione Salerno, ma per arrivarci bisogna attraversare la Galleria Santa Lucia, aperta nel 1977 e tra le 50 più lunghe del mondo, con i suoi oltre 10 chilometri di percorrenza.

Anche chi finora è rimasto incollato agli smartphone, qui è costretto a vivere il salto temporale perché la connessione è completamente assente. Abbandonato il cellulare, ci si guarda intorno per ammirare i dettagli degli scompartimenti, a cominciare dal sistema di illuminazione, il cui disegno originale è stato ricreato.

L’Archeotreno trainato dalla locomotiva di fine anni ’70 riprende velocità, fino alla stazione di Paestum, dove il convoglio si ferma per consentire ai viaggiatori di scendere a ammirare l’area archeologica. A poche centinaia di metri dalla moderna stazione, svetta la sagoma del Tempio di Nettuno, uno dei simboli della Magna Grecia e dell’antica Poseidonia.

Turisti e curiosi sono pronti a rivivere il viaggio in senso inverso, mentre all’Archeotreno si accosta un Frecciarossa, che rimanda avanti le lancette del tempo. L’iniziativa lanciata dalla Fondazione FS mira anche a far riscoprire il cosiddetto turismo di prossimità, che ultimamente è tornato in auge anche grazie alle limitazioni legate alla pandemia da Covid-19.

Un concept che è alla base del lavoro portato avanti da KuriU, il nuovo social network per appassionati di viaggi, che promuove l’Archeotreno come esempio di turismo ‘slow’. 

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