Le mobilitazioni in Italia e nel mondo contro il Black Friday

manifestazioni contro black friday

VALENTINO BELLONI / HANS LUCAS

Manifestazioni contro il Black Friday

Le iniziative contro il Black Friday si sono moltiplicate in diversi paesi per denunciare il consumismo e le sue conseguenze climatiche. Fra le altre iniziative, forti adesioni agli scioperi in Germania, una catena umana in Olanda e il blocco di Amazon in Francia. “Oggi Amazon ha le stesse emissioni di gas serra di uno Stato”, ha detto il direttore di Greenpeace Francia Jean-Francois Julliard durante un sit-in al quale hanno partecipato decine di attivisti nella sede francese di Amazon a Clichy, vicino a Parigi.

La manifestazione definita “non violenta e gioiosa” davanti ad Amazon è stata organizzata da Attac e da Greenpeace. I partecipanti hanno aperto striscioni contro il gigante del commercio online di fronte alla sede dell’azienda gridando: “Diciamo basta al ‘Black Friday’ e alla sua impunità”.

“Abbiamo bisogno di azioni di disobbedienza più che mai perché Amazon è un simbolo di impunità”, soprattutto fiscale, ha detto Manon Aubry, eurodeputato, della sinistra radicale, presente alla manifestazione. A Madrid, Greenpeace ha steso uno striscione su una facciata nella Gran Via, il grande viale commerciale della capitale spagnola che ospiterà il vertice sul clima COP25. 

In Germania, almeno 630 mila persone hanno partecipato alla giornata globale di lotta contro i cambiamenti climatici indetta dal movimento “FridaysForFuture”, ispirato da Greta Thunberg. A quanto riferito dai promotori dell’evento, gli oramai proverbiali “scioperi per il clima” sono tenuti oggi in oltre 500 città tedesche. Alla scorsa giornata mondiale del 20 settembre parteciparono 1,4 milioni di persone.

Il sindacato tedesco ha mobilitato centinaia di dipendenti di Amazon per attirare l’attenzione sulle loro condizioni di lavoro, secondo gli organizzatori di uno sciopero che, in linea di principio, durerà fino a martedì. Il sindacato, che chiede un contratto collettivo che garantisca “salari dignitosi e di qualità, posti di lavoro sani”, accusa Amazon di “privare il personale dei diritti fondamentali” e di “tenere il personale sotto “estrema pressione”. “A causa di questo, molti lavoratori si ammalano”, ha avvertito il sindacato.

Nel Regno Unito, un gruppo di artisti di Bradford, nella regione dello Yorkshire, ha esortato la gente a non comprare nulla questo venerdì gridando “Buy Nowt Friday” (“nowt” significa “niente” nel dialetto locale).

In Olanda, l’associazione Students for Climate ha organizzato una catena umana nella città di Maastricht per protestare contro l’eccessivo consumo promosso da Black Friday. La nuova ondata di manifestazioni globali che chiedono un’azione più incisiva contro il cambiamento climatico, era iniziata nella regione Asia-Pacifico.

A Tokyo, centinaia di persone hanno marciato attraverso il quartiere commerciale di Shinjuku, “Ho un senso di crisi perchè nessuno in Giappone è interessato al cambiamento climatico”, ha detto Mio Ishida, uno studente diciannovenne. A Nuova Delhi, la capitale piu’ inquinata del mondo, appena 50 studenti hanno dimostrato davanti al ministero dell’Ambiente. 

Cos’è successo in Italia

Le piazze italiane e mondiali tornano a riempirsi per difendere il clima, per la quarta volta dall’inizio della mobilitazione lanciata da Greta Thumberg. Più di 300mila persone, secondo la stima degli organizzatori di Fridays for Future, hanno manifestato in tutta Italia, nonostante la pioggia, in piu’ di 110 città.

La maggiore affluenza, riferiscono, si è registrata a Roma (30 mila persone arrivate in piazza del Popolo), Milano con 25 mila, Torino e Napoli entrambe con 10 mila partecipanti. Si è trattato del quarto sciopero globale per il clima dopo quelli del 15 marzo e 24 maggio e la settimana del 20-27 settembre.

L’evento di oggi è coinciso con il Black Friday, l’iniziativa commerciale nata negli Stati Uniti che di fatto dà il via alla stagione dello shopping natalizio, definito dai manifestanti “frutto di un modello di sviluppo sbagliato che inquina e sfrutta i lavoratori”.

Tra gli obiettivi del movimento, infatti, c’è anche quello di un commercio sostenibile. Inoltre le manifestazioni si sono svolte a pochi giorni dall’apertura a Madrid lunedì prossimo dell’annuale conferenza sul clima dell’Onu, la Cop25. 

Nella Capitale sono stati invitati a partecipare al corteo anche gli attivisti delle Sardine, il movimento di protesta con il quale i Fridays romani contano di avviare una collaborazione. Al corteo romano, colorato di verde per le felpe di molti manifestanti, tanti striscioni e cartelli: tra i consueti “Save our planet”, “Respect the Earth” e “Ci avete rotto i polmoni” oggi spiccavano anche cartelli come “+ Pinguini, – meno Salvini” e “Bolsonaro, ti fumi l’erba sbagliata”.

Anche a Milano al corteo si sono uniti esponenti del movimento delle Sardine. Bersaglio della protesta è quindi diventata Amazon, con dei finti scatoloni portati su due risciò e scaricati davanti al punto vendita aperto in pieno centro, in piazza San Babila, chiedendo che la multinazionale paghi le tasse e rispetti i propri lavoratori. Il black friday si è trasformato in “block friday” a Padova dove una decina di attivisti del gruppo “angry animals” ha preso d’assalto nella notte il magazzino padovano di Amazon.

“Oggi tingiamo di verde Amazon, mettiamo i lucchetti ai suoi cancelli e freniamo quel flusso compulsivo di merce che percorre le strade di tutto il Veneto”.
Di sviluppo sostenibile e ambiente ha parlato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’universita’ di Parma. Citando Leopardi, il capo dello Stato ha detto che non si puo’ pretendere che “i giovani siano ingabbiati nelle formule, negli strumenti e nelle soluzioni del passato dei vecchi che li hanno preceduti”.

A sostegno dei manifestanti si è schierato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti: “Bravi, la sfida climatica è la missione ‘Uomo sulla Luna’ della nostra generazione. Deve essere la priorità assoluta di tutti i Paesi, dalla ricerca all’economia, dalla formazione alla politica. Per questo vogliamo sviluppo sostenibile in tutte le scuole”. Sulla stessa linea il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: “il grido d’allarme dei giovani – ha assicurato – non è destinato a cadere nel vuoto”

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